Corpi Sonori, la recensione

Abbiamo recensito per voi Corpi Sonori, la nuova graphic novel di Julie Maroh pubblicata da Panini 9L

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Corpi Sonori, anteprima 01

Il primo luglio è un giorno molto particolare a Montréal, in Canada: per ragioni fiscali, in questa data scadono i contratti di fitto e la città è animata da frenetica eccitazione, tra scatoloni portati a mano e furgoni carichi di oggetti di vita quotidiana.

La realtà è labile, in continua trasformazione, e anche un luogo dove mettere radici come la propria abitazione è soggetto a un’evoluzione continua. Nel terzo millennio non solo il concetto di residenza ha subito dei drastici cambiamenti; anche quello di amore è stato soggetto a importanti variazioni e aperture. Partendo dall’evento caratteristico della cittadina canadese, tra le pagine di Corpi Sonori - graphic novel edita da Panini 9L - la fumettista Julie Maroh si lancia in un’acuta riflessione sulle molteplici sfaccettature dei rapporti di coppia.

Dopo l’enorme successo di Il blu è un colore caldo – opera prima vincitrice del Premio del Pubblico al Festival di Angoulême e divenuta un film premiato a Cannes con la Palma d’Oro – l’autrice francese ritorna con le oltre trecento pagine di questo emozionante volume a fumetti, con le quali passa in rassegna un ampio campionario di relazioni sentimentali, mostrandocene le dinamiche, le perversioni, le paure e le gioie.

A dispetto della prova precedente, la Maroh crea tante storie slegate tra loro ma accomunate da un vibrante fil rouge: la passione, quella istintiva e carnale che si attacca alle viscere e chiede solo di essere appagata. Il corpo è posto al centro della narrazione, protagonista di avventure in bilico tra aspettative tradite e altre appagate, condite di sorprese più o meno gradite.

Nel trattare un argomento sicuramente spinoso ma che al contempo offre ampi margini di manovra, la fumettista rifugge ogni scopo didascalico, preferendo focalizzare l’attenzione esclusivamente sulla storia presentata; come nella narrativa verista, non si evincono giudizi morali, chiusure di sorta o condanne nei confronti di un qualche particolare atteggiamento. I tanti personaggi di queste vicende non si fanno espressione del pensiero di Julie Maroh, né tantomeno interpreti di un suo idillio: sono frammenti di una realtà variegata che l'autrice si è limitata a osservare e a mostrare per quello che è.

Corpi Sonori, anteprima 02

Scrittrice attenta e sensibile ai cambiamenti sociali, la Maroh dà voce all’amore e alle sue tante interpretazioni. Poco importa che si tratti di una coppia eterosessuale, omosessuale o transessuale, che il partner sia bello o brutto: è amore, e deve essere raccontato in tutta la sua – spesso dolorosa – bellezza.

A questo punto, la palla passa al fruitore di Corpi Sonori, che deve lasciarsi conquistare da racconti ora toccanti – Dalla finesta sunna Via Boyer, L’importanza del ridere – ora erotici – Nel caldo umido del club Sainte-Catherine Est – ora ironici – Poliamore, poliamicizia – e assimilarne le pulsioni, percepirne le sfumature, apprezzarne la diversità.

La lettura scorre piacevolmente anche grazie a una componente artistica di livello: la delicatezza del tratto dell’autrice francese riesce a catturare il ventaglio di emozioni che contraddistingue ogni vicenda, adattandosi di volta in volta al carattere del racconto. Mai volgare o provocatorio, il tratto realistico delinea corpi vivi che tradiscono eccitazione, commozione o turbamento. La Maroh contamina il suo stile con soluzioni spesso visionarie, talvolta surrealiste, a riprova della frammentarietà del processo creativo e delle diverse genesi dei singoli episodi.

Corpi Sonori conferma ulteriormente la bravura di questa fumettista francese, una voce dalle grandi potenzialità che ha ancora molto da dire. Non vediamo l'ora di scoprire dove condurrà la ricerca della Maroh...

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