Morgan Lost – Dark Novels 0: Origini, la recensione

Abbiamo recensito per voi Morgan Lost – Dark Novels 0: Origini, di Claudio Chiaverotti e Val Romeo

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Mogan Lost - Dark Novels 0, anteprima 01A distanza di due anni esattiMorgan Lost fa un nuovo debutto in edicola nel formato standard dei bonellidi a colori (17 x 23 cm, B, 64 pp.). Questa nuova stagione è intitolata Dark Novels, "romanzi oscuri", nome voluto dal creatore del personaggio, Claudio Chiaverotti, per sottolineare i contenuti più cupi e inquietanti del nuovo ciclo dedicato al cacciatore di taglie di New Heliopolis.

Origini, presentato in anteprima all'ultima Lucca Comics & Games e uscito in edicola lo scorso novembre, ripercorre la nascita e la maturazione del protagonista; un "episodio di formazione" potremmo definirlo, dove Chiaverotti racconta come Morgan sia diventato l'uomo che è adesso regalando ai suoi fan più preparati succosi dettagli del passato. Questo atto zero - o "anno uno", per dirlo alla Frank Miller - è solo l'introduzione alla serrata continuity che sta debuttando nei chioschi di tutta Italia con il primo numero della serie, intitolato La sindrome di Biancaneve.

Nonostante le premesse, Origini è tutt'altro che un compendio riveduto e corretto. La possibilità che lo fosse era concreta ma non si è realizzata. C'è un furore visionario che sbrana un soggetto già noto nelle sue linee principali e lo rigenera con una rinnovata e dirompente energia sequenziale. La follia creativa e la spregiudicatezza che permeano questa storia vengono ben rappresentate dal gigantesco babbuino che si scatena tra le sue pagine, emblema di ferocia e potenza sessuale.

Mogan Lost - Dark Novels 0, anteprima 02

La scimmia si può facilmente contrapporre ai fenicotteri che affollano la languida, poetica copertina di Fabrizio De Tommaso e che tornano a pagina ventidue in tutto il loro splendore. Gli eleganti e slanciati uccelli non sono rosa come spesso accade in natura - in quanto non simboleggiano luce e positività - bensì rosso sangue, tonalità associabile al tormento e la solitudine del Nostro e che insieme al bianco e al nero costituisce la soluzione cromatica della testata, affidata come sempre al contributo essenziale di Arancia Studio.

Il ritmo tambureggiante e la freschezza cinematografica della sceneggiatura non brillerebbero tanto senza la matita e l'estro di Val Romeo, che abbiamo conosciuto alle prese con Nathan Never e che abbiamo imparato ad apprezzare in tutta la sua bravura proprio su Morgan Lost. La disegnatrice siciliana sfodera in svariate sequenze un trasporto emotivo e una forza recitativa esemplari, ma risulta superba soprattutto nell'eleganza e nella sensualità delle sue figure femminili.

Il rinato secondogenito di Chiaverotti è un prodotto di qualità che siamo certi saprà affermarsi meglio della sua precedente incarnazione; e, a dirla tutta, risulta strano non vedere questo progetto prendere parte alla neonata e ambiziosa etichetta Audace, dedicata da Sergio Bonelli Editore a un pubblico maturo.

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