Dragonero Adventures 1: Tre giovani eroi, la recensione
Vi raccontiamo il promettente esordio della linea Young di Sergio Bonelli Editore: Dragonero Adventures
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Come sapete, si tratta del titolo con cui debutta la linea Young, pensata da Sergio Bonelli Editore per un pubblico adolescente, una scommessa ambiziosa e impegnativa. La casa editrice milanese si presenta alla sua potenziale platea con un biglietto da visita di tutto rispetto: uno spin-off della seguitissima serie fantasy. I protagonisti sono quelli della saga originale: Ian, la sorella Myrva e l'orco Gmor, ancora ragazzini, coetanei di quei lettori il cui interesse vorrebbe conquistare questo fumetto, e le premesse sono più che buone: Dragonero Adventures si prospetta come un progetto adatto a ogni generazione, fruibile su diversi piani di intrattenimento e fondato su un genere che non ha età: l'avventura a trecentosessanta gradi.
In Tre giovani eroi ci viene mostrata la tenuta agricola della casata degli Aranill, il padre e soprattutto i nonni dei due ragazzi. È la dolce ma autorevole Elda a occuparsi della loro educazione insieme al precettore Meyer e suo marito Herion, uno degli ultimi Varliedarto, gli "Uccisori di Draghi". Chi conosce la testata ammiraglia viene accompagnato amabilmente nella spensierata gioventù del futuro Dragonero. Si ritrova immediatamente a proprio agio in tale scenario così strettamente aderente alla continuity principale e ricco di nuovi comprimari spassosi e bene assortiti, come il gigante Gheba, il mago talpatrolla nonché l'immancabile antagonista della vicenda, il malvagio stregone Sidirugos, detto il Burattinaio.
Dal lavoro dell'artista di origini siciliane emerge la solidità degli studi che hanno portato a questo entusiasmante risultato e la qualità del tratto, unita a una fluidità della recitazione, a un'espressività e a una regia che vedono come inevitabile e fisiologica la loro portabilità e scambievolezza con la trasposizione animata, Dragonero – The Animated Series, la cui parte grafica è curata dallo stesso Crosa.
La vivacità esplosiva delle scene è un merito da condividere con il colorista Paolo Francescutto: brillanti e pieni di luce, rendono le vignette già pronte per il passaggio in fotogrammi.