Dragon Ball Super 3, la recensione

Abbiamo recensito per voi il terzo volumetto di Dragon Ball Super, pubblicato da Edizioni Star Comics

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nel terzo volume di Dragon Ball Super prosegue la saga di Trunks nel futuro iniziata tra le pagine del secondo; la trama è stata in parte anticipata dalla trasmissione della serie animata - che a gennaio proporrà la conclusione di questo arco narrativo - e il manga ha in qualche modo l’onere e l’onore di adattare in versione cartacea le vicende dell’anime. Va infatti ricordato che, a differenza delle serie precedenti realizzate interamente da Akira Toriyama, questo fumetto propone le vicende che il pubblico nipponico ha già seguito in precedenza sul piccolo schermo.

Se nella recensione del secondo albo lamentavamo un’eccessiva compressione degli eventi che rendeva la narrazione a tratti affrettata, in questo volumetto il problema pare ampiamente superato. All’introduzione di Zamasu viene infatti dedicato un episodio e mezzo, mentre i saiyan restano in disparte, concedendo a un personaggio importante tutto lo spazio necessario, oltre a una caratterizzazione più approfondita rispetto a quella presentata nell'anime.

Ottimo, in generale, anche il processo di sintesi, con la sceneggiatura che affronta con consapevolezza la natura di un'opera complementare ma allo stesso tempo una “copia” dell’anime, tagliando molti passaggi sacrificabili e inserendo qua e là svariati elementi che rendono la lettura interessante anche per chi già conosce la trama principale.

Purtroppo, Dragon Ball Super continua ad abusare delle trasformazioni Super Saiyan, che si avvicendano come fossero il principale motivo d’interesse, quando in realtà è vero l’opposto; se i primi stadi erano qualcosa di epico e sorprendente, un traguardo che richiedeva enormi sforzi per essere raggiunto, ora un nuovo colore di capelli compare ormai senza generare più una reazione forte nel lettore né sostanziali differenze nella lotta.

A questo proposito, va detto che la gestione dei combattimenti è però in costante miglioramento. Sono lontani i tempi in cui gli scontri si dilungavano per centinaia di pagine, con tempistiche dilatate; ora l’azione viene concentrata e si fa più frenetica, anche grazie a tavole con un maggior numero di vignette. I disegni di Toyotaro sono molto curati, dotati di un forte dinamismo e appaiono un'ideale via di mezzo tra il tratto di Toriyama e le versioni animate dei personaggi.

A tal proposito sottolineiamo un breve contenuto speciale (di sole due paginette) in coda all'albo: Toyotaro mostra un paio di esempi di correzioni che sono state fatte all'artista da Toriyama, spiegando in cosa consista la collaborazione tra i due. Le osservazioni del creatore della saga sono mirate e costituiscono una sorta di supervisione editoriale, interessante al punto che ci farebbe piacere vedere più spesso materiale extra di questo tipo, così da conoscere meglio il processo creativo del manga.

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