Dampyr 212: El día de los muertos, la recensione

Abbiamo recensito per voi Dampyr 212: El día de los muertos, di Claudio Falco e Fabiano Ambu

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Dampyr 212, anteprima 01Il titolo in lingua originale, El día de los muertos, così come la splendida copertina di Enea Riboldi per il Dampyr 212, ci introducono all'Halloween messicano. È un Giorno dei Morti molto diverso dalla versione celtica; tuttavia, quello che si vive nel più settentrionale dei paesi latino-americani è una sorta di coloratissimo e allegro Carnevale in cui gli scheletri sono di zucchero da gustare e la Morte assume un aspetto grottesco, caricaturale.

Riportala a un'accezione più cruda e terrificante è compito della storia uscita in edicola lo scorso novembre, che racconta l'attuale occupazione del branco di non-morti di Ixtlàn, magnetico Maestro della Notte annientato da tempo da Harlan Draka sulle pagine de I segreti di Dreamland (Dampyr 58, gennaio 2005).

Tornano in scena il carismatico detective colombiano Bobby Quintana e le forze degli Inferi, qui rappresentate da un nuovo, enigmatico personaggio, il Duca Abigor, Gran Signore degli Inganni. È colui che sostituisce temporaneamente alla guida della Polizia Infernale il Duca Nergal, dopo che questi è uscito malconcio dall'imperdibile I misteri di Cagliari (Dampyr 193, aprile 2016).

Come potete intuire dai pezzi grossi in gioco, El día de los muertos è ben ancorato alla continuity e ne andrà a formare probabilmente un tassello tutt'altro che marginale. Come nella miglior tradizione dampyriana, su una solida base documentale e su un suggestivo fenomeno culturale viene intessuta una vicenda avvincente densa di azione, intrighi e spettacolari confronti che si spostano dalle chiassose vie in festa di Città del Messico agli agghiaccianti scenari di Mictlán e delle altre dimensioni dell'oltretomba azteco.

Dampyr 212, anteprima 02Claudio Falco, medico e prestato alla Nona Arte (o forse è il contrario), ordisce per la serie creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo il suo ennesimo soggetto di valore.

Con le sue trame tradotte in ottime sceneggiature ci abituati a viaggi alla volta di luoghi e situazioni curiose, ai quattro angoli dl mondo, dimostrandosi una risorsa irrinunciabile non solo per il team di Dampyr ma per Sergio Bonelli Editore, per la quale sta lavorando - insieme a Paolo Terracciano e a Sergio Brancato - all’adattamento a fumetti dei romanzi del Commissario Ricciardi, di Maurizio De Giovanni.

I disegni dell'albo sono opera di Fabiano Ambu, una vecchia conoscenza per tutti i fan del Figlio del Diavolo che qui offre una prova superlativa per la varietà di ambientazioni, l'efficacia e l'incisività della sua regia. Attraverso il suo segno sporco e il suo tratto poroso domina e fa recitare i neri e l'oscurità regalando per ben novantasei pagine un'intensità grafica e una qualità narrativa semplicemente eccellenti.

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