Chrono Lupin III #7: La Pietra della Saggezza
La Pietra della Saggezza riporta Lupin III alle atmosfere della prima serie animata
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Il successo della seconda serie televisiva di Lupin III, iniziata da circa un anno, permette al ladro gentiluomo di sbarcare sul grande schermo con un lungometraggio animato dall'incredibile budget di cinquecento milioni di Yen, una cifra senza precedenti per un film d'animazione giapponese (paragonabile a quella dei Classici Disney dell'epoca), che sarà ampiamente ripagata grazie a un incasso quasi doppio.
L'approccio maturo è evidente fin dalla prima scena, in cui vediamo Lupin morire impiccato; la sua identità non è però palese da subito, visto che nel frattempo il ladro gentiluomo gira per il mondo alla ricerca di alcuni oggetti desiderati da Fujiko. La donna - che libera dalla censura televisiva appare in più occasioni senza veli - vuole infatti soddisfare le richieste di un misterioso individuo di nome Mamoo, che si rivelerà però una pericolosa minaccia: è infatti in grado di clonare le persone, processo a cui ha sottoposto anche il suo corpo così da poter vivere per secoli e influenzare la Storia. Questi oggetti (tra cui la pietra che dà il titolo al film) servono per ottenere l'immortalità, ma Lupin sembra non essere minimamente interessato a ottenerla, quanto più a fermare le mire del suo pericoloso avversario.
A differenza di altre avventure cinematografiche di Lupin III che verranno realizzate in futuro, questo lungometraggio si rivolge in particolare a chi conosce già il ladro gentiluomo, richiamando i toni della prima serie animata, nonostante la presenza della giacca rossa, elemento caratteristico della seconda.
Lo spettatore neofita avrà infatti un minore coinvolgimento emotivo in momenti forti costruiti sul ribaltamento di alcune certezze, come il brusco litigio che porta Jigen e Goemon ad abbandonare Lupin, non riuscendo più a tollerare il suo attaccamento a Fujiko, o la rottura della spada Zantetsuken.
Il ruolo di Zenigata rimane abbastanza marginale, anche se la sua presenza ricorre per tutto il film; viene addirittura rivelata l'esistenza di una figlia, mai più citata nella serie ma in grado di suggerire il livello di abnegazione alla cattura della sua nemesi, tale da tenerlo lontano dalla famiglia. La divertente sequenza finale su cui scorrono i titoli di coda vede Lupin e l'Ispettore fuggire dalle esplosioni ammanettati per le caviglie, un breve assaggio delle situazioni buddy che verranno proposte in più occasioni in futuro, per la gioia del pubblico.
CHRONO LUPIN III: