Secret Empire 0, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero zero di Secret Empire, di Nick Spencer, Daniel Acuna e Rod Reis
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Cerca di anticipare i piani del nemico, e individua i suoi punti forti e deboli: potrai decidere quale strategia usare per avere successo, e quale no.
Sin dalla sua prima apparizione, nel 1941, Steve Rogers ha incarnato i valori di lealtà, fedeltà ed etica del sacrificio. Il suo amore per i principi fondanti degli Stati Uniti d’America l’ha spinto a entrare nel progetto segreto Operazione: Rinascita per combattere la minaccia nazista in Europa nei panni di Capitan America. Con gli anni, la figura patriottica tout court delle storie originali ha lasciato il posto a un personaggio più complesso, in grado di diventare il punto di riferimento e la guida degli eroi che popolano l'Universo Marvel.
Per ottenere tutto ciò ha lavorato segretamente per mesi - come sanno i lettori del quindicinale edito da Panini Comics dedicato a Capitan America - e ora sta per scatenare un offensiva su più fronti. Da abile stratega qual è, ha disperso la comunità supereroistica e lo stesso S.H.I.E.L.D. inviandoli a fronteggiare l’invasione dei Chitauri, una rappresaglia al centro di New York portata da un gruppo di supercrimanali fuggiti da Pleasant Hill e una minaccia nucleare che pende sull'Europa dopo che l'Hydra ha conquistato Sokovia e il suo arsenale bellico.
"Il più grande tradimento della Storia moderna", questa potrebbe essere la tagline di Secret Empire. Con grande coraggio, Nick Spencer prende l’eroe simbolo di un’intera nazione e ne ribalta la natura trasformandolo nel nemico più temibile mai affrontato dagli eroi Marvel. Capitan America conosce i pregi e i difetti di tutti loro e, sfruttando le sue indiscusse doti tattiche, punta a isolare gli avversarsi più temibili e a spianarsi la strada verso la Casa Bianca.
Ha così inizio l'ennesima grande saga nata per stravolgere l’universo narrativo della Casa delle Idee; orchestrata dalla mente di Spencer - scrittore alla guida delle collane dedicate ai due Cap - in Italia avremo modo di leggere la miniserie portante in albetti brossurati della collana ombrello Marvel Miniserie.
A dispetto degli ultimi eventi (il già citato Standoff, Inumani vs X-Men, Il Complotto del Clone e Mostri Scatenati), la partenza di Secret Empire è devastante: non ci troviamo di fronte a un mero albo introduttivo o a un riassunto delle puntate precedenti, ma a un capitolo cruciale per lo sviluppo della trama. Spencer conduce il lettore al centro dell’azione, portandolo sulla plancia di comando dell’eliveivolo in compagnia di Steve Rogers e Sharon Carter. La tensione è palpabile mentre tutto intorno il mondo crolla sotto molteplici attacchi, in un crescendo drammatico che tiene il lettore con il fiato sospeso.
Presa coscienza della portata della storia, l'incredulità è tanta, accompagnata da sgomento e rabbia. Sì, perché mai avremmo pensato di assistere a scene così intense con atmosfere similari a quanto letto durante il periodo noto come Dark Reign; in quelle circostanze, il disprezzo era rivolto al malvagio Norman Osborn - un supercriminale - mentre con Secret Empire assistiamo al voltafaccia della Sentinella della Libertà, il simbolo della speranza, il difensore dei deboli e degli ultimi che tradisce chi ha giurato di proteggere mostrando il suo "vero" volto.
Nonostante l'ampio cast coinvolto - Alpha Flight guidata da Capitan Marvel, i Guardiani della Galassia, i Defenders e Ironheart - Spencer riesce a non perdere mai la bussola costruendo un prologo funzionale in grado di disporre sulla scacchiera un numero considerevole di personaggi senza penalizzare nessuno. Vedremo se nel prosieguo riuscirà a completare una miniserie in grado di funzionare senza l'apporto dei singoli tie-in, mantenendo il giusto equilibrio tra azione e dialoghi densi con cui esaltare la componente umana di ogni eroe.
In questo primo appuntamento, i disegni sono curati da Rod Reis (che si occupa del flashback posto in apertura) e di Daniel Acuna. Se Reis mantiene un tono solenne per raccontare la genesi del tradimento di Steve, colpisce la prova di Acuna: l'artista spagnolo è bravo a sottolineare con effetti chiaroscurali la trasformazione di Steve Rogers, lasciando emergere la tensione e lo stupore per quanto sta accadendo. La disperazione, l'intensità e la concitazione dello scontro sono enfatizzati dalla dinamica costruzione della tavola, dalla scelta di utilizzare primi piani espressivi, oltre che da colorazioni oscure e opprimenti.
Secret Empire si presenta nel migliore dei modi grazie a una progettazione intrigante e un comparto artistico di livello. Le premesse per un'ottima storia ci sono tutte e, data l'enorme portata che implica il passaggio di Steve Rogers al lato oscuro, restiamo fiduciosi che il tutto non si dissolva in una bolla di sapone.