Le nebbie di Caporetto, la recensione
Abbiamo recensito per voi Le nebbie di Caporetto, di Giulio A. Gualtieri ed Emilio Lecce
Nella realtà storica, la Disfatta di Caporetto ha segnato uno dei punti più bui della storia d'Italia, dove la cronaca della tragedia universale è stata talmente grande da non lasciar spazio ai drammi personali. In Le nebbie di Caporetto, gli autori scavano a piene mani nella memoria collettiva per modellare una storia verosimile con personaggi realistici che tentano di sopravvivere, sgomitando tra il susseguirsi di tragedie che accadono attorno a loro.
Il nemico, l'idea stessa della guerra, è proposto con diversi volti: quello di un ufficiale che ha solo "obbedito agli ordini", quello diverso oltre la trincea e, soprattutto, la distruzione delle bombe. Perché per tutta la durata della lettura l'impressione resta sempre la stessa: che gli autori, parlando della singola battaglia (pur inserendo numerosi, interessantissimi, dettagli), parlino della disumanizzazione stessa della guerra, conseguenza di ogni scontro e su ogni scala. Per questo motivo, in contrasto netto con gli eventi, gli esseri umani brillano di pura fragilità e forza di volontà. Prima si pensa a sopravvivere, poi si affronteranno le conseguenze di tutto il resto.
Le nebbie di Caporetto segna un buon esordio per la collana Un eroe una battaglia, proponendosi come lettura piuttosto rapida (dato il formato e la gabbia scelti) ed estremamente godibile. L'infarinatura storica, assolutamente ben inserita all'interno dell'albo, ricorda al lettore che, per quanto possa trattarsi di un'opera di fantasia, quando si racconta una realtà storica è giusto (e doveroso) non prendersi eccessive libertà.
Il prossimo volume, in edicola a breve, sarà La pioggia di Alesia, di Giovanni Masi e Valerio Nizi.