Haxa vol. 1: I confini del vento, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume di Haxa, serie fantasy di Nicolò Pellizzon edita da BAO
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Si intitola I confini del vento il primo volume di Haxa, tetralogia fantascientifica creata da Nicolò Pellizzon ed edita da BAO Publishing. La saga è incentrata sulla figura di Sophia, adolescente dallo spirito forte e dalla spiccata sensibilità, alle prese con diversi problemi: da quelli canonici della crescita e della ricerca di una propria identità alla scoperta delle doti magiche. Dopo essere stata incriminata per il furto di una macchinetta tagliacapelli, la ragazza decide di abbandonare la scuola per allontanarsi da chi l’accusa di essere una strixia, una strega. Inizia così il viaggio in compagnia di Mark che la porterà a conoscere nuove realtà e ad affrontare sfide oltre la sua portata.
Sebbene scorra fluida, tra animali fantastici, tecnologie avveniristiche e atmosfere da teen drama, la lettura richiede molta attenzione. Partendo da una necessaria introduzione, il lettore viene catapultato in una realtà non lontana dalla nostra ma arricchita dagli elementi più disparati. Per entrare in sintonia al meglio con termini e ambientazioni creati ad hoc per Haxa, alla fine di ogni capitolo sono presenti delle schede che offrono importanti approfondimenti.
Su un impianto narrativo notevole e ben congegnato si innestano la riuscita caratterizzazione dei protagonisti - in particolare colpisce la capacità di tratteggiare figure femminili di spessore - e l’ottima regia. Pellizzon riesce a calare i personaggi nella storia gradualmente, svelando un po’ alla volta la loro personalità e i loro reali intenti. La riuscita costruzione e gli interrogativi lasciati senza risposta permettono ad Haxa di non svelare tutte le carte a disposizione e di creare le giuste prerogative per un interessante prosieguo della tetralogia.
Il denso flusso di eventi e l'ampio cast denunciano il desiderio di puntare sull’enorme impatto visivo delle tavole e sull’evasione dalla realtà piuttosto che su tematiche impegnate celate dietro un primo livello di lettura. Certo, procedendo lungo il percorso travagliato di Sophia si riconoscono le diverse fasi della crescita: dal riconoscimento della propria diversità alla sua accettazione, con le relative trasformazioni fisiche e comportamentali; l'integrazione, la posizione della massa contro le minoranze e le diversità lasciano la propria traccia nella sceneggiatura, ma è evidente quanto l'artista veneto voglia stupire soprattutto tramite la fascinazione della storia fantasy che ha imbastito e gli spettacolari disegni con cui essa prende vita.
Il peculiare stile sintetico e pop di Pellizzon si esalta nella creazione di un immaginario vasto e fantastico, animato da creature affascinanti. La magia assume forme solide sempre diverse e dalle colorazioni accese che riempiono pagine psichedeliche di indubbio valore. Il contrasto tra toni vividi e neutrali ammalia e offre al racconto un impianto visivo di alto livello.
Haxa vol. 1: I confini del vento è una lettura che richiede attenzione e dedizione, oltre alla voglia di viaggiare nel tempo e vivere intense avventure. Ci troviamo di fronte all’ennesimo fulgido esempio di quanto la scena italiana sia vivace, e naturalmente all'ennesima scommessa vinta da BAO Publishing.