Brian M. Bendis: Superman è il motivo per cui vado alla DC Comics
Brian Michael Bendis è stato fulminato sulla via di Cleveland: ecco perché sarebbe passato alla DC Comics
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ecco quel che lo sceneggiatore avrebbe rivelato a Micheal Sangiacomo, il giornalista in questione.
Mi trovavo in città per il matrimonio di mio fratello e sono andato a visitare la biblioteca, un luogo importantissimo della mia giovinezza e della mia formazione. C'era un'esposizione su Superman, una gran serie di immagini e di connessioni con la città di Cleveland. Guardando questa serie di artefatti e oggetti legati a Superman, mi sono reso conto di non aver mai scalato la montagna della DC e di doverlo fare.
Ho appena segnato un traguardo con il mio cinquantesimo compleanno e perdendo un sacco di peso. Pensavo a cos'altro potevo inventarmi per mettermi sotto pressione. Che cosa potevo fare di nuovo? La DC mi cercava da tempo e mi faceva offerte difficili da rifiutare. Ma non ci stavo nemmeno pensando prima di entrare in biblioteca. Ha davvero cambiato tutto quanto. Mi ha fatto ricordare la mia connessione con Superman, il fatto che fossi uno degli autori della convention su di lui del 1988, a Cleveland.Non sapevo niente, chissà come mai, della mostra della biblioteca. Quando l'ho vista, mi sono sentito come se quel luogo fosse il mio museo personale, un posto in cui ero destinato a trovarmi. Poi ho realizzato di dover accettare l'offerta della DC Comics. Era talmente ghiotta che non potevo rifiutare.