Inumani vs. X-Men, la recensione

Abbiamo recensito per voi i tre numeri della miniserie evento Inumani vs. X-Men

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Inhumans vs X-Men #1, anteprima 02Le nebbie terrigene rilasciate da Freccia Nera nell’atmosfera terrestre mesi fa stanno decimando la popolazione mutante. Madrox l’Uomo Multiplo è stato una delle prime vittime eccellenti della Peste-M, la cui diffusione continua implacabile. Quando l’inevitabile scontro tra X-Men e Inumani raggiunge il suo apice e il leader carismatico dei mutanti, Ciclope, muore nel vano tentativo di arrestare la dilagante epidemia, le due razze decretano una tregua per trovare una soluzione pacifica. A nulla, però, sembrano servire gli sforzi congiunti di Bestia e degli scienziati Inumani.

Otto mesi sono trascorsi invano e l’estinzione della razza mutante sembra ormai imminente. Per Emma Frost, Tempesta e Magneto la soluzione resta una sola: neutralizzare Karnak e Freccia Nera, marciare su Nuova Attilan per bloccare Medusa e debellare le nebbie terrigene. La maggioranza dei mutanti è concorde sul da farsi e chi - come Bestia - rappresenta un ostacolo all’operazione viene tenuto lontano dallo scontro. Due settimane, forse meno, questo il tempo a disposizione degli X-Men.

Il conflitto esplode sulle pagine di Inumani vs. X-Men, nuovo evento Marvel che vede le due famiglie di supereroi fronteggiarsi sul campo di battaglia. La gestione lungimirante attuata da Jeff Lemire e Charles Soule nelle rispettive serie (Extraordinary X-Men e Uncanny Inhumans) trova la sua naturale conclusione nella miniserie presentata da Panini Comics in tre albi brossurati pubblicati a cadenza mensile.

Sin dai primi numeri delle testate è stato chiaro che la tensione latente che caratterizzava il corso della Nuovissima Marvel sarebbe sfociata in una guerra senza quartiere, ma se il crescendo drammatico cui abbiamo assistito negli ultimi mesi ha creato i giusti presupposti per questo ennesimo “scontro tra supereroi”, lo sviluppo della miniserie delude ogni oltre aspettativa e svilisce l’importante impalcatura narrativa creata dalla Casa delle Idee per il suo corso post-Secret Wars.

Inhumans vs X-Men #1, anteprima 01Nel recente passato abbiamo assistito a diverse saghe che prediligevano puntare su una notevole decompressione della trama, con tanta azione e pochi dialoghi (spesso non indimenticabili). Civl War II è solo l’ultimo esempio in ordine di tempo, esemplificativo del canovaccio seguito da operazioni editoriali del genere. Inumani vs. X-Men riesce nel difficile obiettivo di fare peggio: il ritmo serrato cede il passo a fasi lente, prive di guizzi - in particolare quella centrale - mentre l’azione è relegata a poche pagine e gli scambi di battute risultano ridondanti, se non del tutto superflui.

Inhumans vs X-Men #1, anteprima 03Se aggiungiamo a queste evidenti pecche una risoluzione della vicenda insulsa e illogica, oltre a un finale che tiene fede al gattopardiano “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”, diventa chiaro che ci troviamo di fronte alla montagna che partorisce un topolino. Per di più brutto. L’alchimia tra i due sceneggiatori purtroppo non funziona e non riesce a incidere nella giusta maniera in un evento che poco aggiunge ai prossimi sviluppi delle serie.

Discorso analogo può essere esteso anche alla componente artistica della miniserie, affidata a Leinil Francis Yu e Javier Garrón: la prova dei due disegnatori, seppur buona, non convince a causa degli stili troppo differenti tra loro: al tratto nervoso e frenetico del primo viene affiancato quello più dinamico e plastico del secondo, in un’alternanza che non crea la giusta armonia; sensazione accentuata dalla disomogeneità delle colorazioni di David Curiel, Andres Mossa Jay David Ramos, che danno l'impressione di trovarsi di fronte a blocchi narrativi distinti.

Iniziative come questa, che dovrebbero esaltare l'incontro delle diverse anime dell'Universo Marvel, diventano sempre più frequentemente occasioni sprecate o, come in questo, delle inutili parentesi, mortificando così il lavoro degli autori sulle singole testate.

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