Mani nude: il romanzo di Paola Barbato diventa un fumetto Bonelli
Mani Nude, romanzo di Paola Barbato, diventa una graphic novel targata Sergio Bonelli Editore
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Dopo Bilico (2006), è il secondo romanzo in ordine cronologico di Paola Barbato, autrice che non ha bisogno di presentazioni. Uscito nel 2008 per Rizzoli, Mani Nude si è aggiudicato il Premio Scerbanenco per il merito di essere stato capace di "tracciare a tinte forti una realtà oscura e alternativa fatta di violenze sotterranee e destini emarginati".
Il volume (18 x 25 cm, 304 pp., b/n, € 23,00) arriverà in fumetteria e in libreria il prossimo 6 dicembre, ma sarà disponibile in anteprima alla fiera toscana.
Davide Bergamaschi. Occhi da bambino, corpo da adulto, forte e vivo come lo si è solo a sedici anni. Di fronte a lui, invisibile tra una folla di persone che ballano e bevono, un uomo anziano, stanco e pericoloso, lo osserva. E lo sceglie. Il ragazzo viene rapito, scaraventato a forza su un camion e costretto a lottare a mani nude contro uno sconosciuto. È il suo ingresso nel mondo dei combattimenti clandestini all’ultimo sangue: o uccidi o vieni ucciso. All’inizio Davide piange, protesta, si ribella: cresciuto in una quotidianità ovattata e rassicurante, non sa cosa sia la violenza. Ma il suo corpo conosce l’istinto, e vince i primi incontri. L’uomo, il suo rapitore, scorge in lui il potenziale di un combattente diverso da tutti gli altri, e forse anche qualcosa di più, una sorta di erede a cui trasmettere la sua conoscenza, i suoi valori e le sue personalissime leggi morali. Lo aiuterà a sopravvivere in un mondo disumano, gli insegnerà che la prigionia, i soprusi, l’omicidio e la morte possono diventare accettabili, una nuova “normalità”. Dopo 1442 giorni, un centinaio di omicidi alle spalle e la perdita di ogni inibizione o moralità, di Davide Bergamaschi non sarà rimasto più niente e dalle sue ceneri sarà nato Batiza, il più feroce degli assassini.
Il secondo romanzo di Paola Barbato è l’educazione alla violenza di un moderno gladiatore in un inferno popolato da sadici con il colletto bianco. È il racconto di un incubo reale che ogni anno inghiotte decine di persone — al bar, davanti alle scuole, in metropolitana — e le divora per sempre, anima e corpo.
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Fonte: Sergio Bonelli Editore