Un anno senza te, la recensione
Abbiamo recensito per voi Un anno senza te, graphic novel scritta da Luca Vanzella e disegnata da Giopota
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Le origini di questo volume risalgono a un paio di anni fa, quando Luca Vanzella e Giopota realizzano Gennaio, breve fumetto di una ventina di pagine pubblicato online. A quella storia ne sarebbero dovute seguire altre dedicate ai restanti mesi dell'anno; ma il progetto acquista una forma più omogenea sotto l'ala di BAO Publishing, che stimola i due autori a presentarlo sotto forma di graphic novel. E così, quel "gennaio" lo troviamo in versione riveduta e corretta tra i dodici mesi che scandiscono la graduale accettazione della fine del legame da parte di Antonio.
Vanzella scrive quella che nel mercato dei manga verrebbe classificata come slice of life, ovvero una storia composta da scene ordinarie prese dalla vita di una persona; gli elementi sovrannaturali di cui sopra riescono però a dare un ulteriore valore aggiunto a una vicenda che sarebbe già godibile di per sé.
Antonio deve fare i conti con la sua voglia di restare da solo per metabolizzare quello che è successo, il desiderio di tornare con Tancredi o di trovare qualcun altro con cui iniziare una relazione. Si tratta di un processo di maturazione personale che lascerà il lettore con una morale in grado di riempire il cuore, ma ottenuta tramite una serie di esperienze e momenti di straordinaria quotidianità.
Un anno senza te è un nuovo gioiellino del fumetto italiano, un volume che si merita di essere scoperto e apprezzato dal grande pubblico. Una conferma dell'efficacia della politica di talent scout BAO Publishing, alla continua scoperta di giovani artisti italiani a cui affidare progetti ambiziosi, che nella maggior parte dei casi si rivelano graditissime sorprese.