Chrono Tintin #18: L'affare Girasole

Tintin e il Capitano Haddock si mettono sulle tracce del Professor Girasole, rapito a causa di un suo progetto

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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L'affare Girasole, copertina di HergéDopo Obiettivo Luna e Uomini sulla Luna, Hergé torna a dedicarsi a storie autoconclusive di Tintin, come sarà fino al termine della serie.

L'affare Girasole ha una trama fortemente influenzata dal clima di Guerra Fredda che si respirava a metà degli anni '50 e nasce da un articolo di giornale letto dall'autore: nel sud dell'Inghilterra erano andati in frantumi decine di parabrezza di automobili, e, a quanto pare, la causa erano gli esperimenti effettuati in una base segreta nelle vicinanze. Nel fumetto, questo spunto dà origine a un macchinario inventato dal Professor Girasole, sul quale vogliono mettere le mani due nazioni rivali: la Borduria e la Syldavia (quest'ultima vista per la prima volta ne Lo scettro di Ottokar)

Tintin e il Capitano Haddock viaggiano in un'elaborata avventura on the road per cercare di ritrovare il loro amico scomparso e al contempo i progetti dell'invenzione che ha portato al rapimento. Questa volta l'ambientazione non è particolarmente esotica, ma gli scenari cambiano a ritmo frenetico: Hergé rappresenta le diverse location con un realismo senza precedenti nella serie, non accontentandosi più di documentazione fotografica, ma decidendo di visitare in prima persona la Svizzera.

Negli avversari di Tintin è facile rivedere elementi dei regimi assolutisti del mondo reale, con personaggi ispirati a Stalin, divise che ricordano il vestiario nazista e una polizia molto simile al KGB. Haddock è vittima di una quantità enorme di gag slapstick, alle prese con numerosi oggetti che gli si ritorcono contro e attirando su di sé anche la comicità solitamente riservata ai Dupondt (qui ormai poco più che comparse).

Il ritorno della Castafiore è poi l'ennesima apparizione della soprano che solo qualche anno dopo vivrà la sua consacrazione in una vicenda dove sarà finalmente una figura centrale. Nel frattempo, la narrazione di Hergé si sposta sempre più verso il genere spionistico, allontanandosi gradualmente dallo stile avventuroso che ha caratterizzato la fase precedente della produzione.

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