FFF 2017 - In This Corner of the World, la recensione
Al Future Film Festival abbiamo visto il film animato In This Corner of the World, che sarà distribuito da Dynit
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.

La protagonista è Suzu, una ragazza che cresce nella Hiroshima degli anni '40 circondata da una famiglia numerosa e da una vivace comunità; presto le viene organizzato un matrimonio con un gentile soldato di Koba che conosce appena, dopo il quale si trasferirà nella cittadina portuale di Kure, dove dovrà reinventare completamente la sua vita senza gli affetti a cui è sempre stata legata. Suzu si occupa delle faccende di casa sotto l'occhio indulgente della suocera, ma la sua forte immaginazione e lo spirito da sognatrice continuano a coltivare la passione per il disegno. Quando il Giappone entra in guerra, però, la vita quotidiana cambia drasticamente: imponenti navi belliche occupano regolarmente la baia, le famiglie devono fare fronte alle privazioni e al razionamento del cibo e le donne si abituano a convivere con una costante preoccupazione per gli uomini al fronte.
Da un'opera ambientata nella Hiroshima in questo periodo è difficile aspettarsi una trama spensierata, ma non siamo nemmeno davanti a un racconto opprimente come La tomba delle lucciole, di Isao Takahata; c'è infatti una positività di fondo, grazie ai personaggi femminili che possiedono un ottimismo e una perseveranza che li fa andare avanti nonostante le avversità, non guidati dall'orgoglio e dal patriottismo tipici degli uomini, ma dall'amore.In this Corner of the World non contiene un messaggio propagandistico pacifista, preferisce concentrarsi sul potere dell'umanità, mostrando quali sacrifici sono disposti a compiere i protagonisti per le persone care, la cooperazione e la solidarietà che possono scaturire in condizioni di difficoltà. Anche l'esplosione della bomba atomica non è urlato o strumentalizzato in modo spettacolare, rimane anzi sullo sfondo, con i personaggi che accorrono a osservare quella strana nube a forma di fungo. Saranno poi le conseguenze a intaccare le loro esistenze.
L'unica perplessità riguarda il character design, coerente con il manga della Kouno ma eccessivamente infantile: i personaggi sembrano perlopiù bamboline, compresi gli anziani, e quando dopo cinque minuti dall'inizio si apprende che la protagonista è una diciannovenne non si può che rimanere sorpresi, visto che ha l'aspetto di una bambina con la metà degli anni. Questo elemento, che potrebbe disturbare alcuni spettatori durante la visione, ha però l'innegabile merito di rendere ancora più scioccante lo scontro con le brutalità della guerra, creando un contrasto emotivamente molto potente.Molto suggestive le sequenze in cui le illustrazioni di Suzu prendono vita, sia per la tecnica visiva adottata che per il loro significato intrinseco: il valore che la ragazza dà alla possibilità di continuare a ritagliarsi dei momenti per dedicarsi alla sua passione, nonostante la trasformazione del mondo intorno a lei.