Flash: Anno Uno, la recensione
Abbiamo recensito il decimo volume della collana DC Best, contenente la storia Flash: Anno Uno
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Proprio a Wally West è dedicato il decimo numero di DC Best, collana che ripropone in un formato più maneggevole ed economico i principali storyarc dei personaggi DC, che propone Flash: Anno Uno - Nato per Correre. Le storie contenute in questo volume risalgono agli inizi degli anni ’90, quando Mark Waid prese le redini della testata e riscrisse le origini del protagonista, consegnando agli archivi pagine davvero intense e cruciali per il successo dell’ex spalla di Flash.
Le vicende che donano a Wally i suoi poteri sono note: trasferitosi a Central City per trascorrere l’estate a casa di sua zia Iris Welsh, il nostro ha modo di conoscere il suo eroe preferito, Flash. Sotto la maschera, però, si nasconde Barry Allen, poliziotto della scientifica, fidanzato con Iris. Nel tentativo di stringere un legame col ragazzo, Barry lo porta in visita presso il suo ufficio, tra provette, vetrini e sostanze chimiche. In quella stanza l’impossibile diventa possibile: un fulmine simile a quello che ha colpito Barry raggiunge allo stesso modo Wally. Parte, così, l’epopea di Kid Flash, che, col tempo e grande dedizione, riesce a ritagliarsi sempre più spazio, uscire dal cono d’ombra del suo amico e mentore, e diventare lui stesso Flash. Riviviamo i primi scontri con Mirror Master e Mister Element, in una continua ricerca di un equilibrio personale stabile.
Il formato pocket non mortifica le tavole dinamiche e ipercinetiche di La Roque, e la qualità della carta permette di rendere al meglio le vecchie colorazioni. Vista l’alta qualità delle storie e il prezzo più che accessibile, l’acquisto è consigliato a chi non possiede ancora questo spaccato narrativo dedicato a uno dei protagonisti, di ieri e di oggi, della DC Comics.