Flash: Anno Uno, la recensione

Abbiamo recensito il decimo volume della collana DC Best, contenente la storia Flash: Anno Uno

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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È un ottimo periodo per essere fan di Flash. Sull’onda del successo della serie TV - giunta ormai alla sua terza stagione - e la prossima uscita nelle sale di Justice League, il Velocista Scarlatto sta vivendo un periodo da protagonista, e il suo ruolo centrale nell’iniziativa editoriale DC Comics nota come Rinascita ne è una riprova. I lettori dell’omonimo quindicinale e chi ha letto il prologo Universo DC: Rinascita sanno infatti che Barry Allen - il Flash originario - e Wally West - che ha raccolto la sua eredità dopo gli eventi di Crisi Sulle Terre Infinite - sono tornati a correre insieme.

Proprio a Wally West è dedicato il decimo numero di DC Best, collana che ripropone in un formato più maneggevole ed economico i principali storyarc dei personaggi DC, che propone Flash: Anno Uno - Nato per Correre. Le storie contenute in questo volume risalgono agli inizi degli anni ’90, quando Mark Waid prese le redini della testata e riscrisse le origini del protagonista, consegnando agli archivi pagine davvero intense e cruciali per il successo dell’ex spalla di Flash.

Oltre ai primi numeri della serie, il sommario prevede la pubblicazione di tre storie brevi tratte da Flash Annual #8, Speed Force #1 e Flash 80 Page Giant #1, che ampliano il nascente mito del baby velocista. Ad affiancare Waid in questi quattro episodi troviamo il disegnatore Greg La Roque, mentre gli altri racconti possono vantare l’apporto di Tennessee Peyer (testi), Humberto Ramos, Jim Aparo e Pop Mhan (disegni).

Le vicende che donano a Wally i suoi poteri sono note: trasferitosi a Central City per trascorrere l’estate a casa di sua zia Iris Welsh, il nostro ha modo di conoscere il suo eroe preferito, Flash. Sotto la maschera, però, si nasconde Barry Allen, poliziotto della scientifica, fidanzato con Iris. Nel tentativo di stringere un legame col ragazzo, Barry lo porta in visita presso il suo ufficio, tra provette, vetrini e sostanze chimiche. In quella stanza l’impossibile diventa possibile: un fulmine simile a quello che ha colpito Barry raggiunge allo stesso modo Wally. Parte, così, l’epopea di Kid Flash, che, col tempo e grande dedizione, riesce a ritagliarsi sempre più spazio, uscire dal cono d’ombra del suo amico e mentore, e diventare lui stesso Flash. Riviviamo i primi scontri con Mirror Master e Mister Element, in una continua ricerca di un equilibrio personale stabile.

Partendo dall’incontro casuale con suo nonno Ira Welsh, due volte premio Nobel, Waid conduce un ormai adulto Wally lungo un viaggio nel tempo, ai suoi primi giorni come supereroe, attraverso il quale scoprire i propri limiti e vivere avventure che solo fino a pochi giorni prima sognava nel chiuso della sua stanzetta. La corsa è vissuta dall’adolescente come evasione dalla sua condizione di infelicità, dalle incomprensioni con la madre al complicato rapporto col padre. Creando un riuscito e toccante background umano, lo scrittore dell’Alabama conferisce profondità al personaggio e crea una forte empatia col lettore. L’obiettivo è raggiunto, e per il “nuovo” Flash è tempo di raccogliere il meritato successo.

Il formato pocket non mortifica le tavole dinamiche e ipercinetiche di La Roque, e la qualità della carta permette di rendere al meglio le vecchie colorazioni. Vista l’alta qualità delle storie e il prezzo più che accessibile, l’acquisto è consigliato a chi non possiede ancora questo spaccato narrativo dedicato a uno dei protagonisti, di ieri e di oggi, della DC Comics.            

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