L'Altro Topo 1: Topi, paperi e pennelli, la recensione

Abbiamo recensito il primo numero di L'Altro Topo, scritto da Gagnor per i disegni di De Lorenzi e Mangiatordi

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Arriva in edicola il primo numero di L'Altro Topo, nuova testata che raccoglie contestualmente storie recenti apparse su Topolino e rivolta per lo più a chi non acquista regolarmente il settimanale disneyano. Panini Comics continua a interessarsi a questa fetta di lettori, o ai collezionisti che preferiscono volumi omogenei (in modo analogo a quanto fa da anni per la linea Marvel) proponendo periodici come Definitive Collection, The Best of e Limited Deluxe Edition.

Questa nuova iniziativa editoriale si presenta già dal titolo come un'alternativa a Topolino, e infatti ha in comune con essa una caratteristica assente nelle altre raccolte: i redazionali tematici - in questo caso tutti legati all'Arte - già pubblicati sul settimanale insieme alle storie in questione.

Il sommario di Topi, paperi e pennelli offre le otto avventure (pubblicate originariamente tra il 2011 e il 2012) che compongono il primo ciclo di La Storia dell'Arte di Topolino, ideato dallo sceneggiatore Roberto Gagnor, qui affiancato dai due disegnatori Paolo De Lorenzi e Vitale Mangiatordi. Alternando avventure di Topi e Paperi, questo filone è un perfetto esempio di edutainment in grado di trasmettere concetti e ricreare situazioni in modo leggero ed efficace, uno strumento formativo - culturale che il sistema scolastico non dovrebbe sottovalutare come risorsa.

Si comincia da Topolino e Pippo che creano il primo fumetto della Storia attraverso pitture rupestri, rese sulla tavola con una tecnica suggestiva; il viaggio nel tempo prosegue tra geroglifici egizi che generano fraintendimenti e bizzarri reality nell'antica Grecia, per passare poi la scultura romanica, alla pittura rinascimentale, fino ad arrivare all'impressionismo e al cubismo. Chiude l'albo un'originale incursione nell'Arte contemporanea e una riflessione su come gli artisti sperimenteranno in futuro, che riesce a concludere il discorso in modo filologico ricollegandosi ai contesti toccati negli episodi precedenti.

Gli otto racconti, collegati da un filo conduttore e da un comune obiettivo divulgativo, sono piuttosto differenti tra loro (scampando un rischio di ripetitività) e caratterizzati da un livello qualitativo mediamente buono; si rivolgono principalmente a un target giovane, così come gli articoli a corredo, ma possono essere apprezzati anche dai lettori più adulti, ai quali un ripasso non può far male.

Dal punto di vista grafico, gli stili di De Lorenzi e Mangiatordi sono abbastanza differenti, ma la colorazione è un grande valore aggiunto che riesce a rendere tutto più omogeneo, oltre a permettere alle tavole di risultare godibili anche in un formato più grande rispetto a quello di Topolino.

L'Altro Topo è una testata in grado di ritagliarsi un suo spazio tra l'abbondante proposta editoriale di Disney e Panini; in particolare sarebbe utile vedere questi albi spuntare tra le cattedre e i banchi di scuola, visto che riuscirebbero di certo a introdurre determinati argomenti in modo più incisivo di un sussidiario, per approfondirli in seguito attraverso strumenti più tradizionali.

Aspettiamo quindi i prossimi volumi per vedere come proseguirà questa collana, che nelle prossime uscite dovrebbe trattare tematiche ambientali e scientifiche, lasciando intuire già da ora un'offerta ricca e "multidisciplinare".

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