Greg Rucka e Leandro Fernandez presentano i mercenari immortali di The Old Guard
Cosa diventa la vita dopo millenni di battaglie, morti, amicizia e amore e cinismo? Greg Rucka e Leandro Fernandez tentano di rispondere con The Old Guard
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Fernandez - È una serie diversa rispetto alle altre nostre collaborazioni. Questa è la storia di guerrieri immortali attraverso diverse epoche, tutte segnate da un conflitto. Ci saranno scene di battaglia nella Grecia antica e poi in diversi momenti della storia dell'uomo. Ma i protagonisti sono sempre uomini d'arme, le cui vite ed esperienze attraversano i secoli.
Ho dovuto quindi fare diverse ricerche per ogni periodo che abbiamo toccato nella storia e continuare a studiare per tutto il corso del lavoro, non solo all'inizio. La ricerca è diventata un impegno quotidiano. Ci saranno un sacco di informazioni visive, nella storia. Ogni numero racconterà una vicenda diversa e vedremo eventi che corrono attraverso ogni epoca dell'umanità. Spero sarà interessante per i lettori quanto lo è stato per me.
Fernandez e Rucka hanno parlato di un disegno che tende a dilatare i tempi della storia, per fare in modo che molte scene durino più del necessario, mostrino ogni dettaglio e si prendano il tempo di viaggiare con calma attraverso il tempo. Uno sforzo narrativo decisamente di collaborazione, in cui Fernandez ha usato lo spazio sulla pagina in senso orizzontale in modo originale.
Rucka - Ho adorato lavorare assieme a Leo sin dal primo giorno di collaborazione su Queen and Country. Da allora non ha fatto che migliorare. La sua pazienza e il suo amore per i particolari mi fanno impazzire. Il novantacinque percento dei lettori non si accorge del suo lavoro di ricerca, dell'accuratezza storica delle sue armature e così via. Ma io sì. Inoltre Leo sa far funzionare, assieme, momenti di estrema umanità e scene d'azione rapidissime. Impressionante.
Il tema dell'immortalità è uno dei grandi desideri dell'umanità. Non credo di inventare niente di nuovo in questa storia, ma si tratta di un concetto che mi affascina. Credo che dipenda dalla morte di mio padre e dal fatto che stia cercando di far pace con essa attraverso questa storia. Se non accettando la necessità della morte, ammettendo almeno i problemi legati a una sua eventuale assenza.
Non voglio però dare un'idea di una storia più profonda di quel che è. The Old Guard è e rimane soprattutto un racconto pulp, eccessivo e divertente. Ma il fatto è che è sempre una mia tendenza cascare nell'introspezione più di quanto io abbia in mente all'inizio. Comunque si tratta di persone che prendono a calci nel sedere altre persone, una sorta di John Wick che incontra Highlander, ma con meno spade e più proiettili.La protagonista è una donna di seimila anni che ha visto morire tutti i suoi cari, eppure continua a vivere. Un po' come succede a quel personaggio di Sandman, di Neil Gaiman. La morte è una cosa arbitraria. Vorremmo che avesse un senso, ma in realtà non ce l'ha e arriva quando le pare.
Ho perso mio padre per un cancro. Si prendeva cura di sé con grande zelo ed era una delle migliori persone che abbia mai conosciuto, il tipo d'uomo che viveva ogni giorno migliorando la vita di chi aveva attorno, pur senza essere un missionario o un martire. Era il tipo più allegro e buono che conoscessi. Il fatto che proprio lui sia morto non ha senso.
E Andy, la mia protagonista, nella serie si scontra proprio con questa arbitrarietà. Lei non muore, tutti gli altri sì, e la cosa non ha senso. Persino gli immortali che ha conosciuto hanno abbandonato questo mondo, ma lei continua a vivere. E la cosa la sta facendo ammattire.
La storia parla degli immortali come dei guerrieri più letali al mondo. Se l'esperienza è la miglior maestra, nessuno ne ha più di loro. Del resto, si impara più dagli errori che dai successi e, questo gruppo di persone, può sbagliare alla grande e uscirne comunque indenne. Inoltre, non possono morire e lo sanno. Andy parla ogni lingua nota, conosce ogni luogo della Terra e ogni arma inventata dall'uomo. Così come i suoi simili.
Fernandez - Una parte interessante del lavoro è stata mostrare le loro relazioni. Possono avere gli stessi rapporti umani della gente normale, anche perché si conoscono a vicenda da molte vite. Immaginatevi un'amicizia che dura secoli. Anche nel modo in cui si guardano quando parlano, o non si guardano, dato che probabilmente non ne hanno bisogno, cerco di immaginare e rappresentare questo rapporto speciale. Per loro è routine quello che per noi è eccezionale e trovo che l'idea sia affascinante.
La serie porta Andy e gli altri immortali in giro per il mondo. Afghanistan, Spagna, Francia, Sudan, Dubai sono solo alcuni dei luoghi che visiteranno. Così come viaggia tra i secoli, mostrando un notevole lavoro di ricerca su palazzi, monumenti e luoghi cancellati dalla storia, The Old Guard è anche un'odissea per il mondo.
Rucka - La storia è fantastica, ma ha bisogno di un discreto grado di realismo. La regola è che la narrazione non ha bisogno di essere perfetta, ma deve essere plausibile. Il che richiede, da parte mia, una certa conoscenza dei dettagli del mondo della guerra, della vita dei mercenari e dei combattenti. Ma, alla fin fine, è la storia che viene prima di ogni altra cosa.
Sono quasi vent'anni che scrivo storie su guerrieri professionisti e internazionali. Farlo è un lavoro che è cambiato molto dal 2000. Oggi è molto più facile fare ricerche, ovviamente, mentre un tempo la cosa mi portava via parecchio più tempo, soprattutto per la scarsa reperibilità delle fonti, cosa che oggi non è più un problema.
Oltre ad Andy, troviamo Nicky e Joe, una coppia di amanti e immortali che provengono da due schieramenti opposti della stessa guerra. Il primo, Nicolò, era un crociato, mentre il secondo era un guerriero moresco a difesa di Gerusalemme, di nome Yusef. Con il passare dei secoli, i due si sono innamorati, pur provenendo da storie e culture opposte. Dettaglio curioso: Fernandez ha creato Nicky basandosi, come punto di partenza, sull'aspetto di Gigi Buffon.
Rucka - Immaginatevi di avere un pugnale nella carotide e di aver colpito per la quinta volta il vostro avversario in testa, tanto forte da fargli schizzare fuori il cervello. Ma, dopo ore di battaglia, entrambi siete ancora vivi. A un certo punto, bisogna accettare il fatto che nessuno dei due possa morire e trovare un altro modo di avere a che fare l'uno con l'altro. Mi piaceva quest'idea di un rapporto nato dall'impossibilità di uccidersi.
Ovviamente, c'è anche una analogia politica in questo. In un'era come la nostra, in cui stiamo vedendo i segni precoci di una nuova possibile crociata, questi due personaggi sanno perfettamente quanto sia futile. Andy ha seimila anni e questo l'ha resa cinica. Nulla le importa, se non bere, fumare, fottere. Ogni giorno è uguale. Ma Nicky e Joe hanno il loro rapporto e questo li mantiene sani e stabili.
Booker, invece è il novellino del gruppo, nonostante tutti i suoi anni.
Una delle caratteristiche dell'immortalità che Rucka riconosce immediatamente? Con il tempo, la politica e gli affari degli umani finiscono per contare poco. Di nuovo, tutto diventa arbitrario, casuale, le dinamiche si ripetono stancamente, gli errori degli uomini sono sempre gli stessi, aggiornati alle epoche che si alternano. E ogni distinzione, ogni valore rischia di scomparire. Soprattutto per Andy, che non crede più a nulla, se non alla necessità di proteggere le persone che contano per lei.
[gallery columns="1" size="large" ids="146069,146068,146070,146071"]
Fonte: Comicosity