Fantomius vol. 4, la recensione

Il quarto volume della Definitive Collection di Fantomius mostra il ladro gentiluomo alle prese con diverse avventure

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Quarto volume per la saga scritta e disegnata da Marco Gervasio con protagonista il ladro gentiluomo da cui Paperinik erediterà costume e attrezzatura, in uno dei più riusciti "sottomondi" dell'universo Disney. Le avventure di inizio '900 di Lord Quackett continuano a intrecciarsi con figure storiche realmente esistite, ma approfondiscono sempre più la mitologia di Fantomius con rivelazioni sui personaggi e collegamenti tra passato e futuro.

Ne Gli anelli di Cagliostro ritroviamo una classica trama in stile Arsenio Lupin, in cui torna quella che può essere considerata la Fujiko Mine della situazione: la Contessa di Cagliostro, incontrata per la prima volta nel numero precedente. Tra enigmi e tradimenti, il protagonista riesce a mettere le mani sul tesoro desiderato, mentre viene introdotta una minaccia che lentamente si svelerà nel corso del volume.

Il tesoro di Francis Drake porta Fantomius e Dolly Paprika sulle tracce dell'eredità del famoso navigatore inglese. È l'occasione per mostrare un altro scorcio del passato attraverso flashback del XVI Secolo, dove viene presentato quello che può essere considerato uno dei primi ladri gentiluomini, dunque un antesignano dello stesso Fantomius.

Di tutt'altra ambientazione è invece Fantomius d'Egitto, in cui i due ladri cercano una miniera d'argento utilizzando un'antica mappa che nel secondo volume avevano scoperto nel vaso di Tutanquackmon rubato al museo. Si tratta di un'avventura più in stile Indiana Jones, che reintegra con furbizia elementi di episodi precedenti, oltre a lanciare la storia successiva con un sorprendente cliffhanger, segno di quanto la trama orizzontale sia ormai una costante in grado di rendere molto più accattivante la cornice attorno alle vicende autoconclusive.

Il ladro e il miliardario è il capitolo più intrigante e vede Fantomius fronteggiare addirittura un giovane Paperon de' Paperoni in una sfida che rappresenta - al momento - il picco di questa serie. Il modo in cui la trama riesce a giocare con ciò che i lettori amano, inserendo anche una divertente citazione alla prima avventura di Paperinik, è un'ulteriore dimostrazione di quanto saghe di questo tipo possano giovare all'universo disneyano liberandosi dai setting tradizionali, pur ricollegandosi a essi.

L'unico appunto da fare al volume riguarda gli editoriali, dove l'autore parla degli episodi raccolti in questa uscita e in cui, per l'occasione, realizza uno speciale albero genealogico; si tratta di contenuti extra graditi, ma che avrebbero molto più senso inseriti in coda alle storie, visto che possono rovinare a un lettore che si avvicina a esse per la prima volta diversi passaggi della trama; come pure un colpo di scena costruito dallo stesso Gervasio, nel corso delle diverse puntate, in modo furbo.

Continua a leggere su BadTaste