Horses, la recensione

Abbiamo recensito per voi Horses, l'ultima graphic novel di Nicolò Pellizzon pubblicata da Canicola Edizioni

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Negli anni ‘70 a New York si respirava un’aria particolarmente frizzante e carica di tensione artistica. Stiamo parlando di un decennio fortunato e innovativo, crocevia di tanti musicisti, pittori e fotografi che hanno rivoluzionato la storia della cultura Pop. La Grande Mela è stata scenario di una storia che il tempo ha trasformato in favola: quella tra una giovane donna, Patti Smith, aspirante musicista e poetessa, e Robert Mapplethorpe, fotografo. I due hanno vissuto un’intensa storia d’amore, salvo poi decidere di dividere le loro strade a livello sentimentale e dare inizio, invece, a un sodalizio artistico che trovò il suo apogeo nella copertina di Horses, disco d’esordio della Smith. Il loro rapporto travalicava i limiti imposti dal sentire comune, dalla definizioni preconfezionate di “amore” e “amicizia”, unendo i loro spiriti affini anche oltre la morte (quella di Mapplethorpe); una premessa doverosa per entrare in sintonia con la splendida graphic novel realizzata da Nicolò Pellizzon e intitolata proprio Horses, pubblicata da Canicola Edizioni.

Pelllizzon cristallizza su carta la storia di Johnny e Patricia, due adolescenti che studiano presso la stessa scuola di danza e che nell’arte hanno riposto i sogni, le aspettative, il loro futuro. Come spesso accade, però, l’energia adolescenziale non viene apprezzata, o viene comunque frustrata, da una classe di docenti ancorata a una tradizione accademica troppo rigida e poco propensa all’innovazione. Lungo il percorso, i due devono affrontare problematiche ora reali, ora immaginarie, che minacciano la stabilità della loro esistenza e della loro carriera. Ma nella danza, nella musica e ognuno nell’altro trovano gli stimoli per andare avanti, verso il loro destino.

Definire Horses un romanzo adolescenziale o generazionale risulterebbe riduttivo e inficerebbe l’attento lavoro svolto da Pellizzon. L'autore veronese è abile nel catturare la rabbia, la fragilità e la caducità di un’esistenza vissuta come se non ci fosse un domani che porta i protagonisti a intraprendere percorsi decisamente tortuosi, come possono esserlo una carriera da ballerino o da cantante. Johnny è determinato, convinto di ciò che vuole; Patricia è invece combattuta, più fragile e in balia di mostri che la seguono come delle ombre e che attendono un suo passo falso; entrambi sono in bilico su quella sottile linea che divide il successo dal fallimento.

Il lavoro in fase di scrittura è preciso, riuscito e in grado di creare personaggi profondi, nonostante la loro giovane età. L’intreccio tra i due genera una condizione di equilibrio e benessere, un mutuo incastro che consente di trovare un riparo dallo stress di decisioni da prendere e che appassiona il lettore voglioso di scoprire come proseguirà questo idillio.

La lettura scorre veloce e carica di drammatica tensione, senza alcun limite o suddivisione in paragrafi, ma in un unico grande affresco che ci accompagna per 80 dense pagine di fumetto, aspettative e sogni, il tutto sublimato dallo stile grafico di Pellizzon. La tavola perde i contorni della griglia rigida lasciando che istantanee di vita reale restino impresse lungo il percorso di maturazione di Johnny e Patricia. Pellizzon accentua in maniera sopraffina gli aspetti caratteriali dei due, anche attraverso l'uso del linguaggio del corpo, conferendo grande espressività ai tanti primi piani utilizzati e alle lunghe sequenze in movimento. L'artista opta spesso per soluzioni grottesche, che - unite alle colorazioni psichedeliche che giocano con il rosa, il nero e il grigio - accentuano i passaggi più delicati e sentiti della storia. Accattivanti, sottili, ma potenti: così si presentano le pagine di Horses, figlie di una maturazione artistica in continua evoluzione.

Il consiglio è quello di leggere questa graphic novel ascoltando l’omonimo disco di Patti Smith. Dentro ci troverete la stessa capacità di raccontare storie, le stesse atmosfere soffuse che vengono interrotte da momenti ora isterici, ora sognanti, ora dannatamente rock. La furia iconoclasta che il punk erediterà dalla poetessa del rock la ritroviamo nei protagonisti di questo volume, metafora di un’età, la fine dell’adolescenza, quando i sogni fanno a cazzotti con la realtà e scegliere diventa fondamentale per il prosieguo della nostra esistenza. Horses è un omaggio sentito all’arte, all’importanza che dovrebbe avere nelle nostre vite, alla capacità che ha di elevare l’uomo. Al centro, come sempre: l’amore, in ogni sua forma ed espressione.

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