Chrono Asterix #23: Asterix in America

Sulle pagine di Asterix in America gli irriducibili Galli scoprono il nuovo mondo, ma senza accorgersene...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Asterix in AmericaAsterix in America presenta il viaggio più lungo mai compiuto fino a quel momento da Asterix e Obelix, e, a differenza di tutti gli altri, avviene per cause del tutto casuali. La trama infatti comincia con i toni di un'avventura casalinga, delineati dalla consueta rissa a base di pesce; scopriamo infatti il motivo per cui i pesci di Ordinalfabetix non siano mai freschi: colpa della sua abitudine a rifornirsi da Lutezia, pur avendo il mare vicino al villaggio; una sapiente frecciatina di René Goscinny alla crescente grande distribuzione, che negli anni '70 stava aumentando in Francia.

Una tempesta sorprende i due Galli, che vengono trascinati - dopo un incontro con i pirati di Barbarossa e una citazione grafica della grande onda di Hokusai - fino alle coste dell'America. Convinti di essere tornati in patria, Asterix e Obelix confondono i tacchini per strani cinghiali e gli indiani per bizzarri soldati romani; la tribù di indigeni inizialmente è sospettosa nei confronti dei nuovi arrivati, ma scoprendo la loro forza, arriva addirittura a dedicargli una pittura e un totem.

Il fumetto contiene diverse gag basate sui futuri Stati Uniti, con Asterix che per segnalare la propria posizione a una nave di passaggio accende una fiaccola e si mette nella stessa posizione della Statua della Libertà, e le stelline disegnate sopra la testa dopo un colpo violento sostituite con le stelle della bandiera americana o con i gagliardetti della USAir Force.

Obelix è particolarmente attivo nel villaggio indiano, insegnando ai pellerossa le danze zingare imparate nel viaggio di Asterix in Iberia, o lasciando cuori infranti nella giovane figlia del capovillaggio. Ma la scena più divertente è la cena attorno al fuoco, in cui il portatore di menhir scopre che gli è stata offerta carne di cane e si rifiuta di mangiarla per rispetto a Idefix, il quale nel frattempo - al suo fianco - non si pone alcun problema ignorando di star banchettando con un precursore dell'hot-dog.

L'albo si apre con un'atipica pagina interamente bianca ad eccezione dei balloon, stratagemma grafico che si ripete poi con una tavola interamente nera; in entrambi i casi il pubblico avrebbe potuto reagire con accuse di pigrizia ai danni di Albert Uderzo, ma l'avanguardista trovata comica viene apprezzata, dimostrando che il fumetto è un linguaggio efficace anche rinunciando temporaneamente ad alcuni dei suoi elementi principali.

Nella seconda parte della storia la coppia di Galli si trova in mezzo ai Vichinghi che li salva dall'oceano; questo popolo, di origine danese, non è da confondersi con i barbari norvegesi/svedesi visti in Asterix e i Normanni. Si tratta quasi di una seconda avventura parallela, una sorta di breve "Asterix in Danimarca" con citazioni alla Sirenetta di Copenaghen e all'Amleto shakespeariano, giocando sulla teoria secondo cui l'America sarebbe stata in realtà scoperta dai Vichinghi. Ma in realtà quest'albo ci ha svelato che i primi a metterci piede sono stati proprio Asterix e Obelix, 1.500 anni prima di Cristoforo Colombo.

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