Wolverine: la Marvel creò X-23 ventuno anni fa, solo che ancora non lo sapeva
Tra le pagine di Wolverine #80 del 1993 apparve un clamoroso non-indizio sull'avvento dell'erede di Logan, X-23: fortuna o destino?
Caporedattore, ex grafico e illustratore, appassionato di tutto ciò che è narrazione per immagini.
Non è un caso se la risoluzione della sottotrama incentrata sulla piaga del Virus Legacy sia stata trovata a pochi mesi dall'arrivo di Grant Morrison chiamato a rivoluzionare gli X-Men, come pure l'indegno epilogo dell'affascinante mistero attorno ai leggendari Dodici (introdotto addirittura da Chris Claremont nel finale del suo quasi ventennale ciclo). Ai tempi non si poteva immaginare che dopo centinaia di affascinanti storie di X-Chris, mago degli indizi nascosti tra le vignette, molti degli spunti infilati qua e là dal popolo degli scrittori mutanti che raccolse la sua eredità, fossero frutto di una navigazione a vista.
Per certi versi tutto ciò può ricordare la piega presa dal serial tv Lost, che ha ipnotizzato gli spettatori per moltissimo tempo, portandoli ad appuntarsi i dettagli più infinitesimali e a scervellarsi con teorie avvincenti, per poi vedere "risolvere" il garbuglio nelle modalità più banali (la stessa Lostpedia italiana, "stranamente", non è mai stata conclusa...). Ebbene sì, pur senza riprendere la lettura di quelle annate di X-Men e affini, possiamo affermare con certezza che la Marvel e i suoi autori andarono "a braccio", anche perché molte idee cozzavano l'una con l'altra.
Questo albo, contenente la sua prima apparizione "in persona", se mai la ragazza dovesse davvero raccogliere il manto di Wolverine, diventerebbe parecchio quotato ma, a dirla tutta, già ora è venduto a prezzi decisamente lievitati nelle varie aste online. In tutto ciò, Wolverine #80 del 1993 potete ancora trovarlo alla modica cifra di 78 cent. Chiamatela speculazione, chiamatelo caso. Ma a volte gli dei del fumetto guardano giù e trovano il bandolo della matassa. Altro che Jacob. Snikt!
Fonte: Bleeding Cool