Zack Snyder a ruota libera su Army of the Dead, Man of Steel 2 e il dolore di Batman

Zack Snyder racconta come ha gestito il set di Army of the Dead, i piani che aveva per Man of steel 2 e come Batman affronta il dolore

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L’ultimo anno per Zack Snyder è stato un lasso di tempo che si potrebbe definire... snyderiano. È fatto di conflitto, imprevisti, fatica, ma anche l’impresa titanica di chiudere due film come Zack Snyder’s Justice League e Army of the Dead. Due titoli sentiti, voluti, portati a casa con i denti e le unghie (soprattutto il primo). Simboli di resilienza del regista. Opere con un valore simbolico e umano più vasto del loro semplice contenuto. Entrambi arrivano infatti dopo la tragica morte della figlia e diversi momenti in cui la carriera sembrava arrivata a un pesante stallo.

Nonostante gli impegni, la voce di Snyder è stata molto presente e spesso disponibile a saltare da un argomento all’altro. Sempre disponibile a immaginare titoli ipotetici e a stuzzicare i fan. Così è stato anche nella recente chiacchierata con Brobible, dove il regista ha raccontato il lavoro su Army of the Dead, ma anche i suoi piani per un ipotetico Man of Steel 2 e la filosofia del dolore di Batman.

Creare Army of the Dead 

Nonostante il film sia una produzione considerevole con un budget stimato di 90 milioni di dollari, per Zack Snyder (abituato ad altri range) è uno dei film più piccoli ed intimi. La sceneggiatura si è adattata al cast per definire i personaggi secondo i propri attori, ad eccezione di Scott Ward, che si chiama così perché è stato scritto con in mente l'attore Scott Glenn. Il regista ha diretto tutta la produzione proprio perché si mantenesse questo clima di serenità senza una pressione eccessiva. 

Army of the Dead è il primo film di Zack Snyder con Netflix. Ha diverse diramazioni, tra un film prequel in live-action e una serie tv animata e un sequel già nella mente del regista. Ma è anche un raro caso di franchise avviato su una storia originale e non derivata da altre proprietà.

Snyder prende posizione sulla discussione rispetto ai prodotti originali che possono esprimere le piattaforme di streaming apprezzando le possibilità che offrono. Sottolinea ulteriormente che non considera il film un’opera ad alto budget (per i suoi standard non lo è), ma che ha cercato di dare quella sensazione al pubblico. “Non è un tent-pole con il budget del film dei supereroi, ma la creazione dell’universo e l’ingresso in un altro mondo sono simili a quel tipo di produzione da blockbuster estivo. Di proposito ho cercato di dare la sensazione da blockbuster”. Snyder, che ha lavorato anche come direttore della fotografia, dice di avere cercato di fare sì che lo spettatore fosse parte del viaggio all’interno del film come una terza persona. Lo voleva fare rinnovando la tradizione degli zombi, ma producendo anche una storia capace di tenere incollati allo schermo.

army of the dead

Man of steel 2 e Braniac

Army of the Dead doveva essere il film dell’emancipazione di Zack Snyder dall’universo DC. Eppure sono ancora inevitabili le domande a raffica sui suoi progetti supereroistici (che il regista non tenta nemmeno di evitare). Anzi, racconta che in un ipotetico (e improbabile) sequel di Man of steel da lui diretto avrebbe voluto Braniac come villain. Lascia intendere che ci siano state discussioni a riguardo in passato e che la storia avrebbe coinvolto i Kryptoniani che si trovano nella Zona Fantasma. 

C’è sempre stata una possibilità per il loro ritorno. Faora e chiunque sia rimasto. È sempre stata la cosa di cui abbiamo parlato come possibile seguito. Credo sempre che sia meglio dare a Superman questo tipo di sfide extraterrestri. Oltre a Lex, ovviamente, bisogna continuare con Lex perché è la vera nemesi, ma credo si debba guardare oltre la terra per trovare degli ostacoli per lui visto quanto è potente. 

Zack Snyder ricorda con piacere la battaglia di Smallville, girata nei primi giorni di riprese. Vedere Henry Cavill nei panni di Superman è stato il momento in cui ha provato in pieno l’emozione di dirigere un film sull’Uomo d’acciaio.

Batman secondo Zack Snyder

La sua visione del crociato di Gotham espressa in Batman v Superman: Dawn of Justice, ma anche in parte in Zack Snyder’s Justice League, è cupa, stanca e appesantita. Questo ha permesso al regista di costruire un Batman più violento, duro e disilluso. È una versione che ha sempre amato del personaggio:

Mi è sempre piaciuto il Batman che scopa per dimenticare. Mi piace quando Bruce Wayne è distrutto e soprattutto adoro che usi il sesso e le droghe, non proprio le droghe, forse più gli antidolorifici e l’alcol per tramortirsi. L’unico momento in cui è veramente felice - o non felice, ma per lo meno a suo agio - è nel costume di Batman. Essere Batman è l’unico modo per alleviare il dolore di quello che gli è successo da bambino. E poi, francamente, quello che gli è successo è accaduto con molti dei suoi cari. Apparentemente Batman perde chiunque ami. E penso che Justice League, per me, sia sempre stato un film su Batman che ritrova una famiglia. 

Fonte: brobible

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