xXx, il James Bond maranza compie vent’anni

xXx, il film con Vin Diesel impossibile da trovare su Google senza finire altrove, compie vent’anni, tra esplosioni e canotte

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xXx

xXx, un film che è impossibile da cercare su Google senza finire in angoli dell’Internet non consigliabili da frequentare in ufficio, compie vent’anni, ed è forse il suo unico difetto: se fosse uscito anche solo un po’ dopo, oggi saremmo già almeno al settimo capitolo, senza contare gli spin-off e la serie TV dedicata. Invece il film di Rob Cohen è uscito nel 2002, quest’epoca lontana nella quale ancora capitava di lavorare a qualcosa che non fosse un franchise, ed è rimasto quindi – al netto di due sequel tutto sommato dimenticabili – un unicum, un pezzo d’arte popolare senza il quale non avremmo avuto Fast & Furious, e più in generale senza il quale l’action degli ultimi due decenni sarebbe stata molto diversa. xXx è un film che viene raramente citato quando si parla delle opere che hanno definito il millennio in corso o almeno certi suoi aspetti: siamo qui a rettificare questa situazione incresciosa.

xXx ha due fondamentali frecce al suo arco: conosce la materia che tratta e non gliene frega nulla di rispettarla. Scritto da Rich Wilkes (la cui mano si vede soprattutto in certi dettagli come il fatto che Xander Cage ama i Vandals, che scrissero la colonna sonora del suo unico film da regista, Ultimo appello), è, senza mezzi termini, un film di James Bond. Con le dovute differenze, ovviamente, una su tutte il fatto che il protagonista non è il miglior agente segreto del mondo per scelta propria ma per imposizione governativa, ma rimane un film di James Bond: c’è l’eroe inossidabile e fascinoso che mentre salva il mondo trova il tempo anche di sedurre la ragazza di turno, il cattivo con un piano criminoso molto più complesso di quanto sarebbe necessario, c’è M (interpretata da Samuel L. Jackson), ci sono una manciata di location sparse in giro per il mondo, parecchia azione (in certi casi copiata senza pudore dai vecchi 007), belle macchine, belle donne e fiumi di alcool.

Per cui anche dal punto di vista strutturale xXx è un film di 007, quasi una origin story visto che comincia facendoci vedere il nostro eroe alle prese con la sua carriera precedente – quella di streamer di Twitch ante litteram ma soprattutto appassionato di stunt estremi e spesso con risvolti politici.

(Se ci permettete una parentesi, è il momento più involontariamente comico del film. Il terrorista anarchico russo Yorgi è imprendibile, per cui la NSA decide di puntare su una nuova tipologia di agente, e di andarlo a pescare tra la feccia della feccia. Una selezione che comprende assassini, stupratori, massacratori di cuccioli di foca… e poi Xander Cage, il cui reato più grave, per quanto ne sappiamo noi, è stato rubare una macchina di lusso a un ricco che sicuramente non ne aveva bisogno)

Dal momento in cui Xander Cage viene controvoglia convinto a diventare un agente segreto, xXx diventa un film di spionaggio, tra marchingegni elettronici che possono distruggere il mondo, armi batteriologiche, grandi feste in ville lussuose e poliziotti doppio- e triplogiochisti. Ma come dicevamo sopra, l’altro grande segreto di questo film è che non ha alcun rispetto per ciò a cui si sta ispirando.

Detta così è un’esagerazione, ma il punto è che Xander Cage sembra James Bond reimmaginato da un meccanico dell’Alabama per il quale indossare un pellicciotto sopra una canotta bianca è l’apice dello stile – ed è una cosa bellissima. Dove 007 è un gentiluomo, Xander Cage è il peggiore degli zarri, e quindi il migliore; e tutto il mondo che gli ruota intorno viene ricalibrato su questa base. Al posto delle ville lussuose ci sono i rave semi-clandestini all’interno di edifici abbandonati; al posto delle belle signore in tacco 12 e vestito lungo ci sono le numerose prostitute che Yorgi, un cattivo completamente privo di nuance, il Male Assoluto, paga per intrattenerlo e rallegrargli la vita.

(non crediamo sia necessario esplicitarlo ma nel dubbio lo faremo: non fatevi troppe domande sulla rappresentazione della donna e sull’uso che Rob Cohen fa del corpo femminile in questo film, perché crediamo che le risposte non vi piacerebbero)

E quindi anche l’azione, che poi è il vero cuore del film, riflette questa rivisitazione in chiave tabbozza di James Bond. In xXx esplode tutto, molto spesso e in maniera sempre soddisfacente. Nei suoi mille inseguimenti in macchina, in moto, in barca, in elicottero, in snowboard e gatto delle nevi, ci sono già tutte le idee che avremmo poi rivisto negli anni successivi in Fast & Furious – xXx lanciava le macchine dai ponti quando Dom Toretto ancora non aveva la patente, e Vin Diesel fa alcuni stunt (la scena della valanga su tutti) che oggi preferirebbe affidare a una controfigura fidata. Xander Cage è arrogante, fastidioso e anche infastidito – non è neanche un antieroe perché è troppo menefreghista per avere una collocazione morale, è letteralmente un tamarro che si trova in una situazione forse più grossa di lui, e che dimostra in realtà di essere lui quello veramente grosso.

È tutto deliziosamente sopra le righe in xXx: ogni volta che Vin Diesel spicca un balzo con la moto, la macchina o con sé stesso e basta, il montaggio del suo volo contiene sempre e infallibilmente almeno tre o quattro stacchi di troppo. È un action che ha un rapporto esagerato con il movimento, che ragiona sulla base dell’idea che “più roba ci metti, meglio è”; e in questo senso forse è l’unico vero erede di Commando, ma questo è un altro discorso ancora. Persino la spesso criticata Asia Argento, che qui recita con un fintissimo eppure perfetto accento russo, è l’unica scelta possibile per il ruolo di Xander Girl”, perché è anche lei, come il suo partner, come tutto il film, tamarra al punto giusto e anche un po’ di più, e senza vergogna.

Vent’anni dopo, xXx è un film che non ha generato eredi diretti ma che è servito a Rob Cohen a gettare le basi per Fast & Furious e la ridefinizione dell’action moderno. Ed è proprio il suo essere rimasto “cosa a sé” che ha fatto sì che non invecchiasse di un giorno; un classico istantaneo, e un manuale segreto per tutti gli eroi in canotta venuti dopo di lui. Tanti auguri, quindi, e cento di queste esplosioni.

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