X-Men Cinematic Universe: X-Men, di Bryan Singer

Fabio Volino vi riporta ai tempi del primo film degli X-Men diretto da Bryan Singer

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Nel 1994, una volta acquisiti i diritti di sfruttamento cinematografico degli X-Men, la 20th Century Fox commissiona una prima sceneggiatura ad Andrew Kevin Walker, all’epoca non ancora divenuto famoso grazie a Seven.

Nel suo trattamento, Walker utilizza la formazione originale degli X-Men, con l’aggiunta di Wolverine e Jubilee. A seguito di un attacco ai danni della città di New York da parte della Confraternita dei Mutanti capitanata da Magneto, che causa un elevato numero di vittime, il governo americano sancisce l’Atto di Registrazione dei Mutanti e inizia a costruire le Sentinelle, un progetto che viene affidato a Henry Peter Gyrich e Bolivar Trask.

Con la complicità di Magneto, Bestia viene catturato da Gyrich, ma Wolverine – che intende dimostrarsi un leader migliore di Ciclope – riesce a liberarlo. Su Bestia, tuttavia, è stato impiantato un dispositivo di rintracciamento, che consente a Gyrich di scovare la base degli X-Men e attaccarli con due Sentinelle, le quali vengono distrutte con fatica dal gruppo mutante.

Approfittando della confusione, Magneto lancia un secondo attacco contro New York, conquistando Manhattan, che intende trasformare in un rifugio sicuro per tutti i mutanti, ma gli X-Men lo affrontano in un ultimo, devastante scontro.

Walker consegna due bozze, la prima a giugno e la seconda a ottobre del 1994. Pur essendo apprezzata, gli esecutivi della Fox temono che il budget per la pellicola possa risultare troppo elevato – a quel tempo i film sui super eroi sono una incognita per chiunque – e quindi chiedono l’anno successivo altre bozze ad altri sceneggiatori, uno dei quali è Joss Whedon, ma anche in questo caso senza giungere a nulla di concreto.

Nel 1996 si fa avanti lo scrittore Michael Chabon, il quale presenta alla Fox un breve trattamento di diciotto pagine. In questa bozza non sono presenti super criminali, e gli X-Men devono affrontare la minaccia del virus Legacy, di cui Wolverine è un portatore immune. Il fatto che tale trattamento non sia mai stato espanso a sceneggiatura la dice lunga sull’interesse dimostrato dalla Fox.

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Tuttavia, la produzione va avanti e si valuta la scelta del regista. Dopo aver considerato Brett Ratner e Robert Rodriguez, la Fox concentra le sue attenzioni su Bryan Singer, reduce dal successo di The Usual Suspects (I Soliti Sospetti).

Approcciato dal produttore Tom DeSanto, Singer dopo qualche esitazione rimane intrigato dalle atmosfere originali del fumetto e del fatto che parli di lotta contro i pregiudizi. Nel dicembre 1996, dunque, Singer viene scelto in via ufficiale come regista e viene stimato un primo budget di circa sessanta milioni di dollari.

Verso la fine del 1998, Singer e DeSanto, attingendo anche ai precedenti trattamenti mai entrati in produzione, consegnano una prima bozza di sceneggiatura. Jubilee e Kitty Pryde, presenti nei precedenti script, vengono “fuse” nel personaggio di Rogue, la cui mutazione Singer trova interessante.

C’è un problema, però. La Fox ha deciso di far lievitare il budget originario, portandolo a settantacinque milioni di dollari, ma le stime dicono che questo film possa arrivare a costarne ottanta, e viene dunque chiesta una revisione. Singer chiama allora in suo soccorso Christopher McQuarrie, il quale effettua una revisione della sceneggiatura.

I personaggi di Bestia, Nightcrawler e Pyro vengono dunque eliminati, così come la Stanza del Pericolo. Al contempo David Hayter effettua un’ulteriore revisione, la quale riceve infine il via libera dalla Fox. McQuarrie chiede e ottiene che il suo nome non compaia tra gli sceneggiatori, in quanto convinto che la sceneggiatura finale sia più in linea con la visione di David Hayter.

Con una data di uscita prevista per Natale del 2000, iniziano le procedure di casting. Per il ruolo di Charles Xavier, Singer non ha dubbi e si reca sul set del film Conspiracy Theory (Ipotesi di Complotto) per proporre il personaggio a Patrick Stewart.

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Nato nel 1940 nello Yorkshire, Patrick Stewart cresce in un ambiente familiare in cui è soggetto ad atti di violenza domestica da parte del padre, un reduce di guerra che ha partecipato anche alla battaglia di Dunkirk.

Alle scuole elementari, Stewart scopre le opere di William Shakespeare e, esortato dai suoi insegnanti, inizia a studiare recitazione, ottenendo qualche piccola parte in teatri di second’ordine.

La svolta giunge nel 1966, quando entra a far parte della Royal Shakespeare Company. Ciò intensifica con il passare degli anni i suoi impegni teatrali e gli consente anche di apparire in alcuni prodotti televisivi inglesi, sempre in ruoli secondari, e verso la metà degli anni ’80 anche in due pellicole americane quali Dune di David Lynch e Space Vampires di Tobe Hooper.

Divenuto dunque un volto noto anche ai produttori statunitensi, Stewart viene contattato da Robert Justman, il quale sta lavorando al revival di uno show televisivo a cui ha collaborato in passato, Star Trek. Stewart non ha idea di cosa sia, ma gli viene offerto un contratto pluriennale per interpretare uno dei protagonisti, il capitano Jean-Luc Picard.

Stewart è all’inizio riluttante a firmare, in quanto questo lo allontanerebbe dalle scene teatrali per alcuni anni, ma il suo agente lo convince a tornare sui suoi passi, in quanto sicuro che lo show televisivo sarà un flop e l’attore inglese potrà tornare presto a calcare i palchi teatrali con qualche soldo in più.

Star Trek: The Next Generation si rivela invece un insperato successo, che prosegue per sette stagioni, e negli anni successivi con la produzione di quattro lungometraggi.

La fama e il benessere derivanti per Stewart, tuttavia, vengono mitigati dal fatto che rimane nella mente degli spettatori troppo associato al personaggio di Picard. La conseguenza è che inizia ad avere difficoltà nell'ottenere altri ingaggi, sia televisivi che cinematografici, e la lunga assenza dalle scene teatrali lo porta a sbattere contro queste stesse problematiche.

Uno degli appassionati della saga di Star Trek, che aspetta con ansia ogni nuovo episodio di The Next Generation, è un aspirante regista americano. Il suo nome è Bryan Singer. Divenuto famoso e ottenuto l’incarico come regista del film degli X-Men, Singer si immagina solo e unicamente Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Un ruolo che l’attore inglese accetta per rilanciare la sua carriera. Il cerchio si chiude.

Sempre Singer è il responsabile del casting del principale villain della pellicola, Magneto, ruolo che viene affidato a Ian McKellen.

Ian Murray McKellen nasce a Burnley nel 1939. I suoi primi incontri con il teatro e la recitazione avvengono già nell’infanzia, grazie ai genitori e alla sorella che lo portano a vedere alcune rappresentazioni, un momento di sollievo in confronto agli orrori della guerra che gli sono rimasti impressi, pur essendo all’epoca appena un bambino.

Raggiunta la maggiore età, McKellen inizia a comparire in alcune rappresentazioni teatrali, divenendo un elemento di spicco del teatro inglese per quasi trent’anni. Solo negli anni ’90 inizia a comparire con regolarità in svariate pellicole americane.

Nel 1998, diretto da Bryan Singer, interpreta il generale nazista Kurt Dussander nel film Apt Pupil (L’Allievo), adattamento di un racconto di Stephen King. Singer rimane colpito dalla sua interpretazione e pensa che McKellen possa interpretare con convinzione l’opposto di Dussander, una vittima del nazismo quale è Magneto. Questo porta dunque al suo casting.

Nel corso della produzione, McKellen chiede di poter completare le sue riprese il prima possibile, di modo da permettergli di accettare un ruolo a cui tiene molto, quello del mago Gandalf nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Grazie al supporto di Singer e a una fortunata serie di coincidenze, McKellen vede accontentata la sua richiesta.

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Per il ruolo di Ciclope, in prima battuta viene contattato e scritturato Jim Caviezel, che poco dopo si trova costretto però a ritirarsi dal progetto in quanto impegnato nelle riprese del film Frequency. In sua sostituzione viene chiamato James Marsden, che per meglio conoscere un personaggio all’epoca a lui ignoto inizia a leggere svariati fumetti degli X-Men.

Per il ruolo di Tempesta, la prima scelta degli studios è Angela Bassett, ma ritenendo il suo cachet troppo alto, vengono vagliate altre attrici, tra cui Jada Pinkett e Janet Jackson, prima che la decisione finale ricada sull’allora poco nota Halle Berry, di cui Singer ha apprezzato l’interpretazione in Introducing Dorothy Dandridge (Vi presento Dorothy Dandridge).

Per il ruolo di Jean Grey vengono provinate o contattate diverse attrici, con una scelta finale che pare ricadere su Peta Wilson, la quale però deve declinare in quanto impegnata nelle riprese della serie televisiva Nikita. Dopo un successivo rifiuto di Helen Hunt, viene contattata e infine aggiunta al cast Famke Janssen.

Lo stesso accade per il ruolo di Rogue, che viene infine affidato ad Anna Paquin, la quale decide di rinunciare a un ingaggio come protagonista nel film Tart.

Si giunge dunque a pochi mesi dall’inizio delle riprese e ancora uno dei protagonisti principali deve essere trovato. Non un mutante qualsiasi, bensì uno dei personaggi più amato dai fan: Wolverine.

La prima scelta di Singer ricade su Russell Crowe, ma costui rifiuta perché ritiene che il personaggio sia associato a un lupo e, dal momento che il Massimo Decimo Meridio de Il Gladiatore aveva l’effige di un lupo sulla propria corazza, l’attore non desidera che la sua figura sia troppo collegata a questo animale. Stranezze delle celebrità. Raccomanda tuttavia a Singer un suo collega australiano, ma costui non gli presta ascolto.

Il regista, esortato dal presidente della Fox Tom Rothman, contatta allora l’attore Dougray Scott, il quale accetta e firma nel giugno 1999 un contratto col quale si impegna anche a girare un sequel. Prima, però, Scott deve concludere le riprese di Mission: Impossible II, ma queste si rivelano più lunghe del previsto. La cosa potrebbe anche non causare troppi problemi, ma a un certo punto, durante una di queste riprese, Scott ha un incidente mentre si trova su una motocicletta, procurandosi un serio infortunio a una spalla.

Le riprese del film sono ormai iniziate da quasi un mese e la Fox non può attendere che l’attore si ristabilisca, perciò a inizio ottobre il contratto di Dougray Scott viene annullato e si cerca un nuovo interprete. In quel momento, Singer si ricorda il nome che gli è stato consigliato da Russell Crowe: Hugh Jackman.

Hugh Michael Jackman nasce nel 1968, a Sydney, da genitori inglesi emigrati l’anno prima in Australia, anche se costoro divorziano quando ha otto anni e la madre torna in Inghilterra. Fin da quando inizia a frequentare le scuole dell’obbligo, Hugh Jackman mostra interesse per la recitazione, arrivando infine dopo la laurea a studiarla a tempo pieno.

Ottenuto un master in recitazione, ottiene subito un ruolo in una serie televisiva australiana intitolata Correlli. Dura solo una stagione, ma qui Jackman incontra la sua futura moglie, Deborra-Lee Furness, che sposa nel 1996.

Nei successivi tre anni, Jackman appare in altre serie televisive e qualche rappresentazione teatrale, ma la sua fama rimane confinata in Australia; fino a quando Russell Crowe fa il suo nome come possibile Wolverine.

Hugh Jackman effettua un’audizione per aggiudicarsi la parte il 9 ottobre, che gli viene confermata il giorno 11. La Fox ha infine trovato il suo Wolverine.

Le riprese iniziano in via ufficiale il 22 settembre 1999 a Toronto, spostandosi poi in Ontario. I piani ufficiali sono di distribuire il film nel Natale 2000, ma all’improvviso la Fox si ritrova un buco di programmazione, quando Steven Spielberg è costretto a spostare in avanti la produzione di Minority Report, previsto per l’estate del 2000.

La Fox anticipa dunque l’uscita della pellicola mutante a luglio 2000, costringendo Singer a velocizzare le riprese, le quali si concludono in via ufficiale a inizio marzo del 2000 e dando poi vita a una frenetica attività di post-produzione, che tuttavia si conclude nei tempi previsti.

X-Men viene diffuso in via ufficiale nei cinema americani a partire dal 14 luglio 2000. A fronte di un budget di settantacinque milioni di dollari, il film arriva infine a incassarne a livello mondiale quasi 300.

Un successo inaspettato, figlio di una lunga attesa, e che dà vita a una nuova era del Cinema supereroistico… anzi, una prima era. Nella quale gli X-Men avrebbero avuto un ruolo di rilievo.

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