X-Men Cinematic Universe - X-Men: Conflitto Finale, di Brett Ratner

Fabio Volino torna a parlarvi della lunga saga cinematografica degli X-Men

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Con un contratto che lo impegna a dirigere un terzo film e il desiderio personale di concludere la trilogia cinematografica dedicata agli X-Men, Bryan Singer inizia a lavorare alla nuova pellicola mutante una volta conclusa la produzione di X2.

Tuttavia, il suo apporto si rivela di breve durata poiché, nel luglio 2004, la Warner Bros. gli propone di dirigere un nuovo lungometraggio incentrato su Superman, Superman Returns. Il regista non si fa sfuggire quest’occasione e accetta l’incarico, portando con sé anche gli sceneggiatori Michael Dougherty e Dan Harris.

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I tre hanno concepito, prima della loro partenza, solo un trattamento parziale, che vede il ritorno di Jean Grey, la quale diviene vittima delle manipolazioni mentali di Emma Frost (un ruolo che Singer avrebbe voluto affidare a Sigourney Weaver).

Nell’agosto 2004 vengono contattati gli sceneggiatori Simon Kinberg e Zak Penn e, come era accaduto per X2 (con Hayter al posto di Kinberg), i due concepiscono due sceneggiature separate. E sempre come era accaduto la volta precedente, due saghe fumettistiche offrono lo spunto alle loro storie: la Saga di Fenice Nera, di Chris Claremont e John Byrne, e Talenti, di Joss Whedon e John Cassaday.

X-Men: Conflitto Finale

La 20th Century Fox vuole che la trama di Whedon, imperniata sulla “cura” del gene mutante, sia quella principale e unica, mentre quella di Fenice sia cancellata, in quanto ritenuta troppo cupa. I due sceneggiatori convincono la Fox della bontà della trama su Fenice, che comunque viene infine messa in secondo piano.

La Fox intende anche accelerare la produzione della pellicola, di modo tale da farla uscire nei cinema a maggio 2006, quindi Kinberg e Penn consegnano la bozza definitiva nel gennaio 2005.

Essendo scaduto l’accordo precedente con gli attori principali, con ognuno di loro si firmano dei nuovi contratti: è da presumere, comprensivo di un aumento del loro cachet.

Del cast originario, la meno propensa a tornare è Halle Berry, in quanto ritiene che il suo personaggio non sia stato abbastanza sviluppato nelle due precedenti pellicole. Inoltre, ha anche avuto qualche contrasto creativo con Singer. Tuttavia, a seguito dell’insuccesso di Catwoman e della dipartita del regista, l’attrice torna sui suoi passi, ottenendo comunque una maggior presenza in termini di minutaggio sullo schermo.

Alla ricerca di un nuovo regista, Hugh Jackman – che ha potere di veto su questo aspetto – consiglia Darren Aronofsky, con il quale ha lavorato in The Fountain, ma la Fox effettua una lunga ricerca che si conclude infine nel marzo 2005, quando Matthew Vaughn accetta l’incarico.

Tuttavia, l’apporto di Vaughn al progetto è di breve durata, in quanto le tempistiche di realizzazione, essendo lui all’epoca praticamente un regista esordiente, si rivelano troppo serrate. Il fatto inoltre che la fase di produzione si svolga in Canada, cosa che lo porterebbe per alcuni mesi lontano dalla sua famiglia, lo convince a rinunciare.

Volendo ancora far uscire il film nella data prevista, la Fox va subito alla ricerca di un nuovo regista e contatta nell’aprile 2005 Brett Ratner, il quale ha fama di saper concludere un film con tempistiche di produzione stringenti. Ratner accetta, poiché alla ricerca di nuovi ingaggi dopo essere stato allontanato – pare con le cattive – dalla produzione di un film su Superman, seppur non quello che poi dirigerà Singer.

Kitty Pryde

Il problema è che Ratner non conosce i fumetti degli X-Men e quindi il suo apporto dal punto di vista creativo rispetto alla storia si rivela alquanto limitato. Si occupa comunque lui di inserire l’ultimo elemento del cast mancante, il personaggio di Kitty Pryde, contattando Ellen Page. Stando a certe dichiarazioni rilasciate dall’attrice qualche anno dopo, il rapporto lavorativo con il regista non si è rivelato dei più idilliaci ed è anche sfociato in commenti omofobi.

Le riprese iniziano in via ufficiale a Vancouver nell’agosto 2005. Considerata la tempistica fin troppo stretta, le fasi di post-produzione e montaggio avvengono, se non in contemporanea con la fine giornaliera delle riprese, immediatamente dopo. Il tutto si conclude a gennaio 2006.

X-Men: The Last Stand (X-Men: Conflitto Finale) viene diffuso in via ufficiale nei cinema americani a partire dal 26 maggio 2006. A fronte di un budget di 210 milioni di dollari, il più alto della prima trilogia, il film arriva infine a incassarne a livello mondiale quasi 460.

Da un punto di vista commerciale è un successo. Da un punto di vista cinematografico, il film attira su di sé molte critiche per l’eccessivo numero di personaggi, e dunque una mancata o insufficiente caratterizzazione per alcuni di loro, una strage di vari mutanti – pur essendo questa pellicola concepita come la chiusura di un’epoca – e trame sviluppate in maniera frettolosa.

Tuttavia, gli X-Men dovranno attendere ancora qualche tempo prima di veder scritta la parola fine alla loro saga cinematografica.

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