X-Men ’97: 5 storie a fumetti sui mutanti da recuperare prima del finale

In occasione del successo di X-Men ’97, scopriamo insieme altre 5 storie a fumetti sui mutanti da recuperare il prima possibile

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X-Men ’97 continua la propria corsa, raccogliendo consensi anche dagli spettatori inizialmente più scettici. La serie animata creata da Beau DeMayo disponibile su Disney+ è riuscita a cogliere l’essenza dei mutanti di casa Marvel, coinvolgendoli in una storia ad ampio respiro scritta con innegabile maestria. Se la celeberrima “Insuperabili X-Men” del 1992 è ufficialmente la base dalla quale lo show si è sviluppato, è evidente infatti una netta maturazione nei contenuti e nel lessico utilizzato. Un risultato che ancora più evidente in questo trittico di episodi finali, che porterà alla conclusione della stagione mercoledì prossimo.

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La scorsa settimana vi abbiamo consigliato cinque run a fumetti che meritano di essere recuperate da coloro che stanno amando X-Men ’97. Come abbiamo accennato nell’articolo, però, sono troppe le storie che dovrebbero essere lette dal grande pubblico. Storie emozionanti, cariche di pathos e di quel dinamismo tipico del fumetto americano. Per questo motivo, abbiamo deciso di suggerirvi altre cinque saghe meritevoli di attenzione. Nonostante la presenza di una storia recente, siamo andati però a pescare dei veri e propri capolavori del passato. Capisaldi della narrativa legata agli X-Men, che hanno ancora lo straordinario potere di avvinghiarsi al cuore di tutti i lettori per non lasciarli più andare. Siete pronti? Allora “A me, miei X-Men!”.

LA SAGA DI FENICE NERA

Quando si pensa alle storie più epiche dedicate ai mutanti, “La Saga di Fenice Nera” è senza dubbio una delle prime che balza alla mente. Scritta nel 1980 da Chris Claremont e disegnata dal maestoso John Byrne, questa storia vede Jean Grey salvare in extremis i propri compagni di viaggio durante una missione spaziale. Questo incredibile sforzo finisce però per devastarle la mente, distruggendo i blocchi psichici stabiliti da Xavier per evitare che i suoi poteri potessero corromperla. Ha quindi inizio una storia di corruzione, che vedrà Jean assumere il ruolo di Fenice e, successivamente, di Fenice Nera, trasformandosi in uno dei pericoli più grandi mai affrontati dagli X-Men.

La storia, ripresa poi anche dalla pellicola X-Men: Dark Phoenix del 2019, sconvolse il mondo intero per la gestione del personaggio di Jean Grey. Se fino a pochi episodi prima Jean era considerata uno dei personaggi chiave del team di mutanti, ne La Saga di Fenice Nera la vediamo compiere delle azioni a dir poco mostruose. La corruzione e la caduta di un’eroina tanto amata permise alla run di entrare nella storia dei fumetti. Un risultato possibile anche grazie a un finale molto intenso, voluto esplicitamente dall’allora Editor-In-Chief della Marvel Jim Shooter.

DIO AMA, L’UOMO UCCIDE

Il già citato Chris Claremont è, senza dubbio, uno degli autori più importanti legati al franchise dei mutanti. Ne è una prova non solo "La Saga di Fenice Nera" appena vista, ma anche quel “Giorni di un futuro passato” che abbiamo elogiato la scorsa settimana. Con “Dio ama, l’uomo uccide”, Claremont, supportato dai disegni di Brent Anderson, conferma per l’ennesima volta le sue abilità. Un’abilità che gli permette di infondere questa storia degli X-Men di tematiche molto mature. Tematiche come la religione, il rapporto tra bene e male, il razzismo e i danni causati da qualsiasi estremismo.

La trama vede l’entrata in scena di un nuovo nemico per i mutanti: William Stryker, un prete che prova un odio incommensurabile nei confronti di tutti coloro che “portano” il Gene-X. Questo odio razziale viene contestualizzato da morali religiose, che danno vita a una vera e propria setta di fanatici disposti a fare qualsiasi cosa per eliminare i mutanti. Si tratta di una storia che riesce a mettere in dubbio persino il sogno di Xavier, creando anche un affascinante parallelismo tra il mondo dei fumetti e quello dell’America degli anni Ottanta. Insomma: un’opera imperdibile, che a distanza di anni rimane in grado di far scorrere brividi intensi lungo la schiena di qualsiasi lettore.

ARMA X

Se la settimana scorsa ci siamo permessi di citare “Magneto - Testamento” come fumetto degli X-Men incentrato su un singolo personaggio, questa volta vorremmo dedicare questo spazio ad “Arma X”. Arma X è una storia del 1991 scritta e illustrata da Barry Windsor-Smith, fumettista britannico di grande talento e divenuto una vera e propria icona pop degli anni Novanta. Una storia che ha come protagonista nientemeno che Wolverine, uno dei mutanti più amati di sempre.

Arma X ci racconta le torture e gli esperimenti subiti da Logan da parte di una misteriosa organizzazione governativa. Trattato come una vera e propria cavia da laboratorio, Wovlerine subisce un doloroso trattamento che infonde le sue ossa di adamantio, insieme a un lavaggio del cervello per diventare una macchina di morte da poter attivare all’occorrenza. La caratteristica di questo racconto sta nella violenza fisica e mentale portata in scena da Windsor-Smith. Una violenza tale da far empatizzare moltissimo il pubblico con il mutante canadese. Anche in questo caso si tratta di una storia portata sul grande schermo dal film “X-Men le origini - Wolverine”, pellicola che però non è riuscita a trasmettere le medesime sensazioni delle pagine a fumetti.

GLI EROI DI DOMANI

Arriviamo quindi a un titolo che, seppur lontano dalle tematiche viste in X-Men ’97, utilizza un lessico più recente: "Gli eroi di domani". Stiamo parlando di una saga scritta nel 2013 da Brian Michael Bendis e disegnata in maniera incredibile da Stuart Immonen. Una saga che vede vede i cinque studenti originali di Xavier (Angelo, Bestia, Ciclope, Jean Grey e Uomo Ghiaccio) strappati dal loro tempo e trascinati nel presente. Ritrovatisi in un mondo completamente diverso da quello che hanno lasciato, i cinque X-Men dovranno confrontarsi con le proprie versioni adulte e con una dura verità: il sogno del Professor X non riuscirà mai a realizzarsi.

Gli eroi di domani è un’opera che mette al centro della narrazione uno scontro generazionale. Una lotta tra gli ideali del passato e quelli del presente, che finisce anche per riflettere su quanto l’approccio alla scrittura dei mutanti sia cambiato con il passare del tempo. Le stupende pagine di Stuart Immonen, autore preso come riferimenti da decine di altri fumettisti, contribuiscono poi a dare vita a un’opera che, nonostante i dieci anni sulle spalle, appare estremamente moderna sia nei temi che nella forma.

E COME EXTINZIONE

Se pochi paragrafi fa abbiamo citato Chris Claremont come uno dei migliori autori ad aver lavorato agli X-Men, ora è giusto citare quello che da molti è considerato il suo erede: Grant Morrison. La nostra serie di proposte si chiude infatti con “E come Extinzione”, storia scritta da Morrison e disegnata da Frank Quietely che ha contribuito a rilanciare i mutanti all’inizio degli anni Duemila. Questa saga viene anche parzialmente citata da X-Men ’97, con il sapiente utilizzo di una delle ambientazioni più affascinanti legate ai mutanti: l’isola di Genosha.

Con questa storia, Morrison cambia i rapporti tra i personaggi, i poteri di alcuni X-Men e persino il design delle tute. Una rivisitazione totale, che ha poi influenzato non solo le trasposizioni cinematografiche, ma che ha contribuito a creare un nuovo immaginario attorno ai mutanti di casa Marvel. “E come Extinzione” è una storia emozionante, che nel tempo ha conquistato sempre più lettori e che ha permesso agli X-Men di diventare ciò che sono oggi.

E voi che cosa ne pensate? Quali di queste nuove storie avete già recuperato? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso i nostri canali social (TikTok incluso).

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