X-Men 2, 20 considerazioni per i suoi 20 anni
X-Men 2 compie vent’anni: l’abbiamo rivisto e ve lo raccontiamo in venti cose che ci sono venute in mente durante la visione
X-Men 2 è disponibile in streaming su Disney+
1. Che tempi quelli
X-Men 2 è uscito vent’anni fa ma sembra che sia passata una vita. In alternativa, vent’anni sono una vita e noi siamo quindi invecchiati. Resta il fatto che nel 2003 il Marvel Cinematic Universe era ancora di là da venire, Nolan stava cominciando vagamente a pensare a Batman e in generale il mondo del c.d. cinefumetto era ancora una massa amorfa di spunti che andavano dal magnifico al terrificante.
2. A proposito di Nolan
X-Men 2 è ironicamente più vicino, per atmosfere e approccio alla narrazione, ai film di Nolan che a quelli del Marvel Cinematic Universe, e forse anche agli X-Men più recenti. Eravamo all’inizio del Duemila e il cinema era innamorato delle atmosfere gritty e dark e adulte: al tempo, il film di Singer era addirittura troppo colorato, troppo baracconesco.
3. Oggi invece sarebbe “la svolta dark”
È un film che parla di genocidi e lo fa con tutta la gravitas che l’estinzione di un’intera specie si merita.
4. Quanto era bravo Bryan Singer, mannaggia a lui
E sì che già nel 2003 c’erano già sospetti più che fondati sulla sua natura di predatore sessuale con una passione per i minorenni. Le storie che sono poi venute fuori, su di lui in generale e in particolare sui set degli X-Men, hanno confermato tutto aggiungendo anche un ulteriore carico, e rendono un po’ più faticosa la visione a meno di scegliere di astrarsi da certi aspetti extra-filmici.
5. Quanto erano bravi tutti
Halle Berry era reduce da un Oscar (e infatti le hanno allungato lo screentime inizialmente previsto per sfruttarla al massimo), Hugh Jackman era appena entrato definitivamente nel personaggio, persino il povero James Marsden, ridimensionato rispetto ai piani iniziali, riesce a ritagliarsi un paio di scene. In generale, l’intero cast vive i propri personaggi.
6. Due in particolare
Sarà banale dirlo, ma il modo in cui Patrick Stewart e Ian McKellen si divorano ogni scena nella quale compaiono (e a volte anche quelle in cui non compaiono) strappa ancora oggi applausi.
7. E quante cose che succedono!
X-Men 2 subì riscritture e parecchi tagli, eppure riesce comunque a essere un’epica di oltre due ore, intricata, piena di colpi di scena e con un ritmo travolgente. In parole povere, succedono veramente tante cose.
8. Si parla anche un sacco
E senza macchiare ogni dialogo di quell’ironia a volte un po’ fuori posto che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni di cinema di supereroi. Non mancano le battute e i momenti brillanti, ma sono organici e mai forzati; X-Men 2 non fa particolarmente ridere, ed è un film migliore per questo.
9. Questo non significa che sia freddo
Cioè non fa l’errore nolaniano di confondere le atmosfere cupe con l’assenza di calore umano. Non importa che il gruppo non sia unito quanto dovrebbe e che ci siano tensioni sotterranee (o meno) dovute a differenze di vedute e ad amori non corrisposti: i rapporti tra i membri sono vivi e vitali, c’è tanta umanità, con tutti i difetti che si porta dietro.
10. C’è un bacio non richiesto ma anche un coming out
Lo dà Wolverine a Jean Grey, ed è un momento che oggi verrebbe scritto in maniera completamente diversa e con più attenzione al consenso. Non è una critica o un giudizio, ma una semplice considerazione. La scena in cui Bobby Drake confessa ai genitori di essere un mutante non è una metafora sottilissima ma è molto efficace, soprattutto per quel che riguarda la reazione dei genitori.
11. L’Oscar ad Anna Paquin resta inspiegabile ancora oggi
In X-Men 2 è un po’ il punto debole di tutto l’edificio, non aiutata comunque dal fatto che è uno dei personaggi meno approfonditi e più buttati lì.
12. Halle Berry fu saggia
Originariamente non avrebbe dovuto partecipare al film perché era stata scelta per Gigli. Berry scelse però di restare fedele agli X-Men, e al suo posto venne chiamata Jennifer Lopez. La storia di Gigli la conoscete, e se non la conoscete eccola qui.
13. Famke Janssen aveva un carisma pazzesco
Ed è un peccato che la sua carriera non sia mai davvero decollata nonostante il successo degli X-Men.
14. Per essere un personaggio secondario,
Nightcrawler è sorprendentemente approfondito e caratterizzato. Ha anche il superpotere più affascinante del film, che viene utilizzato in modi spettacolari.
15. Quest’ultima cosa vale in generale per tutti i superpoteri
Possiamo dirlo? Gli X-Men hanno sempre avuto poteri più interessanti di quelli dei loro ormai più famosi colleghi gli Avengers. E la trilogia di Singer li sfrutta al massimo, regalando tra l’altro un paio di sequenze memorabili e che ispireranno altre scene simili nei futuri film di supereroi.
https://gfycat.com/aggressivefirstblackrussianterrier16. Nei piani della produzione, il film sarebbe dovuto essere L’impero colpisce ancora degli X-Men
Con il senno di poi, la definizione è perfetta.
17. Quand’è che abbiamo deciso che la politica e i supereroi non vanno d’accordo?
Perché X-Men 2 è straordinariamente politico, e non si vergogna di esserlo né si nasconde dietro metafore o allegorie varie.
18. Brian Cox è un villain straordinario pur non facendo granché
Ci pensa il suo esercito privato ad agire. Lui deve solo essere fanatico e concepire cose crudelissime, e gli viene alla perfezione.
19. È dura accettare che il film sia scritto
dalla stessa persona che ha scritto Godzilla: King of the Monsters. Cos’è successo nel frattempo, Brian Dougherty?
20. Possiamo usare la parola con la C?
Perché se X-Men 2 non è un capolavoro, poco ci manca.