WWE 2K Battlegrounds, lo show dello show | Anteprima

Dopo anni di simulazioni accurate, WWE 2K Battlegrounds promette di mostrare il lato più arcade e scanzonato del wrestling

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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WWE 2K Battlegrounds in fin dei conti non si inventa nulla di nuovo, ma recupera, semmai, una tradizione persa nel tempo, in una certa misura soffocata da 2K stessa, publisher di una serie, WWE 2K per l’appunto, quanto mai simulativa, rigorosa, per sua stessa natura poco incline al cambiamento e alla rivoluzione.

Pur in assenza di reali competitor che potessero mettere in discussione il primato, è piacevole notare come ci abbia pensato la stessa azienda americana a proporre qualcosa di riconoscibile, eppure al tempo stesso complementare diverso e per certi versi radicale.

Spogliato di qualsiasi interesse a ricalcare la realtà, il gioco in questione, in uscita tra pochissimo, il 18 settembre su PlayStation 4, Xbox One, PC, Stadia e Nintendo Switch, è l’equivalente di Mario Kart per i racing game, produzione spiccatamente arcade e vagamente demenziale.

Non fosse già abbastanza intriso di teatralità e spettacolo, il wrestling secondo WWE 2K Battlegrounds, rinunciando alla fedele riproduzione di atleti, arene ed elementi di contorno di stampo televisivo, promette di rendere l’azione ancora più adrenalinica del solito, esibendo, tra le altre cose, un art design in stile cartoon, con colori accesi e proporzioni deformate degli avatar.

Provato in anteprima, grazie ad una demo fornitaci dallo stesso publisher, ci siamo fatti un’idea abbastanza precisa del gioco, nonostante l’assaggio concessoci si limitava a due sole tipologie di partite disponibili, 2vs2 Steel Cage, in cui arraffare più contanti possibili prima di arrampicarsi sulla gabbia per tentare la fuga, e Fatal 4-Way, in a cui a vincere è il primo dei quattro sfidanti a schienare uno qualsiasi degli avversari.

In entrambi i casi, la prima cosa che si nota è il ritmo indiavolato dell’azione. Sebbene un The Rock si muova più lentamente di Rey Mysterio, come è giusto che sia, non c’è traccia dei lunghi secondi necessari per l’esecuzione di una mossa qualsiasi, come accade nella serie regolare di WWE 2K. Gli stessi calci e pugni, che solitamente vengono eseguiti con un pizzico di ritardo dall’atleta di turno, in questo caso sono immediati, rendendo tanto più difficile difendersi quando si tratterà non solo di parare, ma anche di contrattaccare.

Sì, perché il mood sarà anche quello di un allegro party game, ma WWE 2K Battlegrounds non disdegna affatto i tecnicismi. Basta sfogliare le slide che compongono il tutorial testuale per accorgersi di quanto control scheme e combat system siano in realtà insospettabilmente profondi.

Prese, contromosse, mosse speciali, persino momentanei power-up attivabili in qualsiasi momento, utili per recuperare salute o incrementare temporaneamente le statistiche del proprio personaggio, non manca proprio nulla sotto questo fronte.

Inoltre, sebbene non abbiamo avuto modo di testare in prima persona il sistema, ogni personaggio, compresi quelli che si potranno creare tramite l’apposito editor, potranno essere progressivamente potenziati, con skill di riferimento specifiche alla propria categoria di lottatore.

Nel ring, insomma, convivono perfettamente due tipi di approcci alla partita diametralmente opposti. Sebbene va da sé che l’esperto finirà più facilmente per avere la meglio, nulla vieta di dosare un po’ di sano button mashing, con uno stile di gioco più ragionato e misurato. L’azione, di per sé, tende ovviamente al caos, una “caciara” ulteriormente esasperata da effetti speciali sprigionati da alcune mosse e, soprattutto, da elementi dello scenario con cui si potrà interagire per mettere i bastoni tra le ruote agli avversari. Oltre a sedie e spranghe che spuntano in ogni dove, in giro per l’arena ci sono meccanismi attivabili, trappole, ostacoli. Nulla di particolarmente originale, beninteso, eppure si tratta di una feature ben inserita nel contesto di riferimento, funzionale all’imprevedibilità del match esattamente come può esserlo una banana lungo un tracciato qualsiasi di Mario Kart.

Esattamente come la produzione Nintendo, del resto, si intuisce già da questa breve prova che parliamo di un titolo godibile in singolo, ma realizzato e sviluppato pensando soprattutto al multiplayer, vero ambito in cui le tinte arcade del progetto potranno esprimersi in tutte le loro potenzialità. Insieme ai propri amici, sia in locale che online, soprattutto se appassionati di wrestling, si prevedono lunghe nottate di interminabili “ultime partite”, sempre a caccia di una rivincita mai definitiva.

C’è ancora moltissimo da scoprire di WWE 2K Battlegrounds. Oltre alle modalità annunciate, ma ancora non provate con mano, la maggior parte delle quali rivolte al single player, siamo particolarmente incuriositi dalla personalizzazione degli avatar, sia in termini puramente estetici, sia per quanto riguarda le nuove mosse e upgrade di cui si fregeranno a mano a mano che si accumuleranno punti esperienza.

Il gioco, lo ricordiamo, sarà disponibile a brevissimo, il 18 settembre, a un prezzo budget di soli 39,99 €. Da appassionati di wrestling c’è più di un motivo per attenderlo con una certa trepidazione, soprattutto se conoscete qualcuno con la vostra stessa passione, che non vede l’ora di dimostrare sul ring chi si merita la cintura del campione.

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