Wolfenstein: The New Order - Tutte le informazioni dalle preview

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La stampa americana e inglese ha testato il nuovo FPS di Bethesda, ecco le impressioni delle principali testate...

Poche saghe hanno il valore storico, tecnologico, ludico ed estetico di Wolfenstein. Creato negli anni ‘80 da un giovanissimo John Carmack, l’ammazza nazisti di Id, oltre ad aver segnato un giro di boa straordinario per quanto riguarda la grafica tridimensione, ha anche fissato in maniera definitiva i canoni di base degli FPS. Se i giochi in prima persona moderni fossero brani musicali, potremmo dire che Carmack e il suo team, lavorando su Wolfenstein hanno inventato pentagramma, notazione e tecniche, per poi renderle pubbliche e donarle a tutti gli appassionati.

Con questo The New Order, Bethesda desidera rilanciare la saga aggiornandola al XXI secolo, dimenticando, per fortuna, alcuni passi falsi, come il reboot uscito pochi anni fa o il non convincentissimo sequel firmato Raven Software.

Il gioco arriverà nei negozi a fine anno, su Playstation 3, Xbox 360, Playstation 4, Xbox One e PC, ma la stampa americana ed inglese ha già potuto metterci le mani sopra: ecco un recap delle principali informazioni pubblicate dalle testate più importanti.

Polygon ci spiega che la vicenda sarà ambientata in un dopoguerra - gli anni ‘60 per la precisione - distopico in cui la Germania Nazista ha trionfato e, manco a dirlo, governa l’intero pianeta con pugno di ferro e disciplina teutonica. A quanto pare i seguaci di Hitler, oltre alla schiacciante superiorità miltare sassone, hanno avuto accesso a misteriose tecnologie forse di origine aliena le quali, unite al desiderio di potere del Partito Nazista, hanno permesso alla Croce Uncinata di regnare indisturbata per quasi un ventennio. Nei panni di William “BJ” Blazkowicz, dopo esserci risvegliati da un lungo coma, dovremo unirci alla resistenza clandestina e cercare un modo per sconfiggere i dominatori del mondo.

La trama, come si nota non è proprio un capolavoro d’originalità, tuttavia l’autore dell’articolo segnala come l’intera demo sia piena di riferimenti ironici e momenti volutamente sopra le righe, quasi a richiamare i classici fumettoni propagandistici della Guerra Fredda. Calcolando che il team al lavoro su The New Order, MachineGames, è composto in massima parte degli sviluppatori di Riddick e The Darkness, si capisce da dove venga il look dark/ironico della produzione.

Passando al gameplay, CVG ed Eurogamer spiegano che il gioco non mostra particolare originalità, le basi sono sempre quelle classicissime degli sparatutto in prima persona, BJ ha una potenza di fuoco non indifferente e i nazisti sono nemici abbastanza coriacei, senza contare che, data l’ambientazione di “futuro passato”, i designer hanno potuto sbizzarrirsi immaginando nazi - robot, segugi meccanici, enormi carri armati bipedi ed altre piacevolezze di questo tipo. L’azione, tuttavia, pare piuttosto canonica, anche se MachineGames ha promesso che Wolfenstein integrerà una larga componente avventurosa e che lo svilupparsi della vicenda sarà una caratteristica di primo piano dell’intera produzione. Forse all’E3 potremo avere qualche informazione in più; per ora l’unico indizio è una scena della demo in cui il nostro protagonista deve resistere alle insistenti avances di una vecchia prostituta cercando al tempo stesso di non svelarsi come un americano sotto copertura.

Interessante, invece, il sistema di coperture e guarigione che, anziché implementare l’ormai canonico autorecupero dell’energia, usa un mix di rigenerazione e raccolta di kit medici, costringendo così il giocatore a non abbassare mai troppo la guardia.

Nel complesso Wolfenstein: The New Order sembra un tentativo di recupero della saga molto più interessante rispetto a quello tentanto da Activision nel 2009. Ovviamente dall’E3, dopo un test diretto, potremo darvi molte più informazioni, per cui continuate a seguirci.

Wolfenstein: The New Order arriverà su Playstation 3, Playstation 4, Xbox One, Xbox 360 e PC a fine anno. Trovate maggiori informazioni nella nostra scheda.

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