What if...? 5 film di successo immaginati come se fossero film di Natale

Dai Pandora o panettone di Avatar alle carole di La La Land, abbiamo immaginato cinque storie di successo come se fossero film di Natale

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Amate i film di Natale e non ne avete mai abbastanza? Abbiamo pensato per voi 5 film di successo... se fossero stati film di Natale.

Immaginatevi questa scena. Il cinema è ancora agli albori. I registi e le produzioni stanno ancora cercando una forma su cui costruire un impero dell’intrattenimento. Qualcuno, tipo Frank Capra, arriva con un film perfetto, tipo La vita è meravigliosa. Convince tutti che il cinema è fatto per una sola stagione, anzi, per un solo giorno: il Natale. Così, da lì in poi, l’indicazione dei produttori è di ambientare i film nell’unico periodo che fa incassi. Ci sono ovviamente gli indipendenti che si oppongono, gli autori che rifiutano l'appiattimento a una logica commerciale al grido di “questo non è cinema, questi non sono film, sono semplici celebrazioni da parco giochi”. Gli altri invece, il grosso dell’industria, innamorati degli alberi e delle luci, decidono di seguire la moda e girare solo film di Natale.

Allora, siccome siamo in un periodo di festa piuttosto stancante, tra digestioni lunghe, pandoro, panettone e ritrovi famigliari, vogliamo giocare con voi a questo What If…? Natalizio. Come sarebbero stati i film di successo se fossero stati girati come film di Natale?

Queste sono le nostre idee, nei commenti attendiamo le vostre.

Avatar come film di Natale

Tagline: a Natale Pandora o panettone?

È giorno su Pandora, uno splendido giorno. I Na’Vi sono una civiltà apparentemente primitiva, eppure i loro legami sono fortissimi. Genitori, nonni e nipoti costituiscono gli elementi cardine di clan allargati in cui tutti si sentono come una grande famiglia. Si stanno avvicinando le festività e la popolazione si raduna intorno al grande albero bioluminescente per dibattere sulle luminarie di quest’anno. È un momento molto teso quando, dall’alto, arriva una nave spaziale straniera. I terrestri. Gli abitanti di un pianeta ormai privo di risorse che hanno disimparato a condividere, si ritrovano senza luci né decorazioni. Disperati, hanno tentato un’ultima mossa per salvare il giorno più speciale dell'anno: rubare l’albero e piantarlo in tempo per le feste. Inizia così una guerra per il Natale. James Cameron dirige il kolossal con ben in testa forti messaggi sociali come l’importanza dell’attesa e delle celebrazioni. Si chiude con terrestri e Na’Vi in un lungo abbraccio ecologista intorno alla foresta. L’ultima battuta lascia aperta la possibilità di un sequel con l’inquietante domanda: “che fate a capodanno?”

Boyhood (ma solo il 25 dicembre)

Tagline: "il Natale è come… se fosse sempre ora”

Capolavoro sperimentale di Richard Linklater. Boyhood è un film girato di Natale, ogni Natale, per dodici anni. Nonostante sia un’opera di finzione l’intenzione poetica del regista è studiare come le feste cambino il volto, il fisico e il carattere di un bambino pronto a diventare uomo. Come un lungo filmino casalingo girato però con tutti i crismi, l’opera segue Mason in tutti i suoi 25 dicembre da quando frequentava le elementari fino al college. Cambiano i regali, cambiano le tradizioni e ci si sente coinvolti nella vita e nell’allegria degli Evans. Una famiglia che, nonostante il divorzio dei genitori, va d’amore e d’accordo solo questo giorno. Accusato dalla critica di essere eccessivamente zuccheroso, Boyhood trova il suo apice drammatico nell’anno in cui zia Gelsomina è arrivata in casa sottovalutando una leggera tosse ed ha contagiato tutti rovinando così il ponte. 

La la land (I't's another day of Christmas)

Tagline: "Verde e rosso è l’agrifoglio, fa la la la la, la la la land”

Il musica di Natale definitivo. Los Angeles, la notte di Natale. Mia e Sebastian si incontrano sulla via che porta dalla periferia al centro della città delle stelle, quella dei grandi sogni dove tutto è possibile. Lei sogna di diventare attrice, lui un grande musicista. Da anni si scontrano con le difficoltà che portano al successo. La svolta arriva per Sebastian quando a malincuore rinuncia al suo repertorio jazz e fonda una band di carole natalizie. Fama e denaro lo travolgono mentre Mia, su suggerimento del fidanzato, scrive un toccante monologo sul Natale. Le porte di Hollywood si spalancano proprio nella notte più magica dell’anno. Il giorno dopo tutto è cambiato, i due si allontanano sempre di più separandosi. Passa un anno, sempre a Natale, si incontrano per caso in una notte di neve. Sebastian intona Deck the halls e Mia sogna un futuro diverso, almeno per questa giornata. Il film si chiude con un amaro “fa la la la la, la la la land” sull’inquadratura di un agrifoglio non più verde e rosso, ma appassito, come l’amore di un tempo. 

Scappa - Get Out come il classico film di Natale in seconda serata

Tagline: sei stato invitato, ma sei finito vicino al parente sbagliato

Tragicomico film di Natale a tinte horror, un cult istantaneo. Il fotografo afroamericano Chris Washington è stato invitato dalla sua ragazza Rosie a trascorrere le feste con i suoi genitori. Sono bianchi, ricchi e molto accoglienti. Tutto sembra andare bene, si scambiano i consueti regali e c’è spazio per qualche risata visto il pericolo scampato dati due ragazzi che, sulla via per la casa, hanno investito un cappone, poi diventato principale pietanza dei festeggiamenti. Qualcosa turba però Chris. Un uomo è in disparte, evitato da tutti. È Jim Hudson, lo zio complottista. Adocchiato il malcapitato gli si siede vicino e attacca un lungo discorso su come si possa prolungare la propria vita con ipnosi e chirurgia cerebrale. Al cinquantesimo minuto di monologo la situazione si fa insostenibile, il ragazzo si alza e tenta la fuga. Viene bloccato e sedato. Al suo risveglio Rosie gli spiega che è stato attirato al cenone di Natale per ascoltare "zio Hud" e lasciare che gli altri si godessero la compagnia. Torturato fino al momento dei giochi di società riesce a liberarsi rovesciando il tavolo di Risiko. Mentre cercano di recuperare le pedine, Chris fugge. Va a casa del suo migliore e conclude la festa finalmente sollevato, senza però dire più una parola. Il trauma potrebbe non passare più.

Il sesto senso... per le feste

Tagline: Vedo la gente piena

Remake di A Christmas Carol targato M. Night Shyamalan. Lo psicologo Ebeneezer Crowe, si sente misteriosamente solo. È rinchiuso in se stesso e non comunica con nessuno. L’unica persona che gli rivolge parola è il piccolo Cole, un bambino di 9 anni, suo paziente. Tra i due si instaura una amicizia che diventa reciproco supporto. Il piccolo è ossessionato dalla bontà del Natale. Iconica la scena in cui porta l’uomo di fronte alla finestra di una famiglia povera e poi di una ricca. Alla domanda: che differenza c’è? Cole risponde a Crowe “qui vedo la gente piena”. Convintosi che a Natale si deve essere tutti più gentili, lo psicologo appare in privato ai tanti che non condividono i valori di amicizia e solidarietà della giornata. Li convince ad essere più buoni. Clamoroso il colpo di scena: in realtà Cole incarnava il fantasma del Natale passato e futuro, mentre nell’ultima scena si scopre che anche Ebeneezer Crowe è morto, assumendo il ruolo del fantasma del presente. Prima di riposare in pace voleva godersi un’ultima festa e vedere ancora cadere la neve.

E voi cosa ne pensate dei nostri film di Natale? Quale vorreste vedere? Fatecelo sapere nei commenti e seguiteci su Twitch!

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