Westworld 3: la nuova stagione è molto diversa dalle precedenti [anteprima]

Alla stagione 3, Westworld diventa una serie molto diversa rispetto al passato: cambia ambientazione e linguaggio mentre continua a raccontare la sua storia

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Westworld 3: la nuova stagione è molto diversa dalle precedenti

L'avevano annunciato, e hanno mantenuto la parola. La terza stagione di Westworld è effettivamente diversa dalle due precedenti. Non era qualcosa di così inaspettato, in fondo. D'altra parte tutta la seconda stagione della serie HBO era già un lungo epilogo risolutivo della rivolta della prima, indispensabile per chiudere alcune storie, ma a modo suo definitiva per la trama. Nel momento in cui Dolores, e noi con lei, esce dal parco per andare a inserirsi nel mondo reale, Westworld cambia pelle e asseconda nuove ambizioni e ambientazioni. Deve farlo per forza, perché ormai ha smascherato se stesso, ed è andato oltre gli intrecci arzigogolati e i dilemmi esistenziali (la differenza tra robot e umano). Nulla potrà mai essere come prima, e la domanda allora è: cosa è diventato Westworld?

Beh, certamente è facile capire cosa ha smesso di essere. Ad esempio non è più quella serie che sovrappone il tono dell'ambientazione fittizia alla trama generale. Gli scenari western o degli altri parchi non sono più il corollario di una trama più ampia che porta i personaggi a seguire certe strade per raggiungere un obiettivo preciso (il labirinto della prima o la porta della seconda). No, siamo fuori da tutto questo. Il conflitto si sposta nel mondo reale – per quanto futuristico ovviamente – e annuncia nuovi centri di potere, meno immediati e più sottili. Dolores non può più lanciarsi alla carica distruggendo tutto e tutti, ma deve agire più subdolamente, infiltrarsi in certi ambienti, persuadere certe persone.

C'è un gioco di segreti e strategie più particolare, attraverso il quale la serie parla un nuovo linguaggio: fantapolitica, spionaggio industriale, segreti aziendali. Dolores acquisisce pedine, mentre ne muove altre (ricorderemo cosa era accaduto al personaggio di Tessa Thompson). Non possiamo scendere nel dettaglio dell'intreccio, ma ci sono più fazioni in gioco con più obiettivi diversi. In ogni caso, non è una trama semplice da afferrare. Abbiamo visto i primi quattro episodi della terza stagione e, almeno nei primi due, l'intreccio si mantiene nebuloso e i rapporti tra i personaggi non sono chiari. Dal terzo, e poi ancora nel quarto, le motivazioni sono sul tavolo, la serie recupera un collegamento interessante con il passato, la trama è impostata.

Persiste una certa ambizione di fondo in una serie che continua ad essere, almeno produttivamente, un fiore all'occhiello per la HBO. Certo, perde il fascino degli scenari esotici o passati (anche se qualcosa vedremo...), ma l'ambientazione futuristica è affascinante e caratterizzata di per sé. Mai troppo caricata, ma puntellata da piccole idee che ci raccontano di un mondo lontano, ma non troppo. In un modo o nell'altro, Westworld continua a raccontare un altrove ideale, che in un modo o nell'altro mostra le potenzialità della mente umana e non rinuncia a trattare il tema del determinismo.

Rimane qualche incertezza sullo sviluppo di lungo periodo dell'intreccio e su alcune questioni annose sulla gestione dei personaggi. In una serie che non vuole – legittimamente – raccontare il bene o il male in modo netto, a mancare a volte è "l'umanità" dei caratteri. Che sembra un gioco di parole considerato il tema e i protagonisti della storia, ma, persi come sono nella frenesia della vendetta (i robot) o nella cieca ambizione (gli umani), questi personaggi raramente riescono a raccontarsi come singole unità. Dolores è emblematica, la serie la racconta consapevolmente come un personaggio senza compromessi, facile a suscitare antipatia: furiosa, senza ripensamenti, distaccata.

Il rischio di raccontare una vicenda troppo fredda è dietro l'angolo, anche se c'è grande curiosità per il personaggio interpretato da Aaron Paul, che potrebbe dare un bell'impulso alla vicenda. E, in generale, rimane un certo interesse nel vedere come questa serie dall'intreccio così ondivago continuerà a raccontarsi.

WESTWORLD 3: UN PARERE IN ANTEPRIMA SULLA STAGIONE

Sky ha annunciato che la serie andrà in onda in contemporanea in Italia dal 16 marzo:

  • In versione originale sottotitolata dalle 3.00 della notte fra domenica 15 e lunedì 16 marzo e poi alle 20.15, su Sky Atlantic e Now TV

  • Dalla settimana successiva in lingua italiana tutti i lunedì alle 21.15 (e a seguire il nuovo episodio in lingua originale)

Tutta la serie è disponibile on demand e in streaming su Now Tv. Vi ricordiamo che tutte le notizie sulla serie sono disponibili nella nostra scheda.

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