Watchmen: chi controlla la Warner?

Nonostante il sostegno acritico di tanti siti e di molti fan, sono ormai evidenti gli errori della Warner Bros. nella gestione dei diritti di Watchmen. E l'impressione è che ormai sia tutto un bluff...

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Rubrica a cura di ColinMcKenzie

Ogni tanto, ci si chiede chi controlla le major, domanda che sembra perfetta per Watchmen. Chi scrive si è visto arrivare una volta una mail piuttosto minacciosa da parte di una società di Los Angeles che lavora per la Warner, in cui ci si lamentava di immagini pubblicate da BadTaste senza autorizzazione. Per carità, queste persone hanno soltanto fatto il loro lavoro e se sono riuscite a scovare un sito italiano, lo hanno anche fatto bene. Ci si chiede però come mai, su una faccenducola leggermente più importante (i diritti su una pellicola che, tra produzione, marketing e distribuzione, costerà probabilmente sui 300 milioni di dollari complessivi), si possa essere così superficiali.

In effetti, come si può leggere in questo articolo del sempre preciso David Poland, le colpe sembrano ormai chiare, tanto che la posizione di sicurezza della Warner sembra ormai soltanto un bluff, magari per cercare di aizzare i fan e creare problemi alla Fox. Ma leggendo i documenti legali mostrati da Poland, emerge un quadro molto diverso. Intanto, non si tratta del "non sapevamo niente delle richieste della Fox, lo fanno adesso per spillarci i soldi" che è stato propagandato fino a questo momento. Nei documenti, è chiaro che la Warner sapeva (da quando esattamente è difficile dirlo, c'è chi parla del periodo di preproduzione del film), ma che è andata avanti tranquillamente, perché riteneva che la Fox non avesse nessun diritto da rivendicare. Falso, visto che la Fox aveva un accordo per cui avrebbe fatto il film con Lawrence Gordon o avrebbe ricevuto una compensazione se qualcun altro lo avesse fatto. Questa è una pratica assolutamente comune a Hollywood, basti pensare alla più importante proprietà degli ultimi vent'anni: Il Signore degli Anelli. Infatti, fu la Miramax la prima a investire sul progetto, per poi passarlo alla New Line in cambio di una percentuale sui profitti che coprisse le spese effettuate fino a quel momento. Se di quel caso si parla poco, è semplicemente perché tutto è avvenuto ben prima delle riprese del film nella maniera più corretta possibile dal punto di vista legale.

Altro problema, il fatto che la Warner non abbia stretto un accordo con Lawrence Gordon se non quando la Fox ha iniziato a lamentarsi e quindi in realtà non fosse neanche della situazione di rivendicare qualcosa di 'suo'. A questo proposito, va segnalato lo strano (o chiarissimo, per chi scrive) comportamento di Lawrence Gordon. Nonostante abbia portato il film alla Warner (e quindi dovrebbe appoggiare la loro posizione), ha trovato una scusa per non testimoniare. Eppure, le sue parole avrebbero potuto essere fondamentali. Forse aveva paura di danneggiare se stesso e la Warner? Mi sembra l'ipotesi più probabile, considerando che di sicuro non voleva fare un favore alla Fox.

Terza annotazione di Poland: la Warner sostiene che l'accordo chiarissimo stretto dalla Fox con Gordon non consentirebbe loro di mantenere i diritti (e anzi sarebbe una dichiarazione di rinuncia ai diritti stessi) perché non obbligava la sua società a fare il film. Francamente, non siamo neanche più nel campo della legalità, ma della farsa più completa, associata con una hubris da tragedia greca. In tutto questo, è triste che tanti appassionati siano rimasti vittima delle manovre della Warner, ma, ancor di più, è folle che siti come Aint-it-Cool-News facciano campagne feroci (con articoli come questo, francamente da querela) contro la Fox, senza ovviamente pensare minimamente a leggersi le carte e a vedere chi ha ragione tra queste due major.

A questo punto, non so francamente se il giudice possa bloccare la distribuzione del film (cosa che, allo stato delle cose, non mi sembrerebbe certo ingiustificata). Ma anche se così non fosse, mi chiedo con quale spirito la Warner si tufferebbe in questo processo, sapendo di avere ottime possibilità di perdere. Pensate se, magari tra due anni, dopo che Watchmen si è rivelato un successo mondiale (in sala e in home video), un giudice decidesse che la Fox aveva ragione e che ha diritto agli incassi della pellicola. Insomma, la Warner avrebbe potuto chiudere (come dice Poland) la questione prima di lanciare il progetto con una cifra intorno a un milione-un milione e mezzo di dollari. Già adesso probabilmente non se la può cavare con meno di cinquanta milioni. Tanti, ma sempre meno di qualche centinaio...

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