Watch Dogs e Big Data, il futuro è già passato

Grazie a Ubisoft abbiamo potuto scoprire quanto di reale e quanta fantascienza si nascondono dietro alla tecnologia di Watch Dogs

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Watch Dogs arriverà dopodomani sul mercato e, finalmente, potremo valutare l'ultima fatica di Ubisoft. Come sapete benissimo nel gioco interpreteremo Aiden Pearce, un hacker impegnato in una solitaria (ma non troppo) crociata contro la multinazionale che ha trasformato Chicago nel prototipo della perfetta città orwelliana.

Ma come reagireste se vi dicessimo che quasi tutto quello che accade in Watch Dogs è possibile nel mondo reale? Neppure troppo lontano da noi, nei laboratori delle università e nei centri di ricerca di aziende come IBM, Microsoft e Oracle, personaggi molto meno inquietanti di Aiden Pearce scandagliano ogni giorno tutta la nostra vita, i nostri spostamenti, il nostro divertimento, le nostre abitudini. Si tratta del mondo dei Big Data, ovvero della gestione e dell'analisi di tutte quelle briciole digitali che ognuno di noi, volente o nolente, lascia dietro di sé durante le sue attività quotidiane.

"Si tratta del mondo dei Big Data, ovvero della gestione e dell'analisi di tutte quelle briciole digitali che ognuno di noi, volente o nolente, lascia dietro di sé durante le sue attività quotidiane."

Tanto vale intendersi subito, Big Data non significa automaticamente spionaggio o violazione della privacy tuttavia, se usati in modo non consono questi metadati possono diventare una pericolossima arma al servizio di chi potrebbe avere scopi tutt'altro che nobili.

Per festeggiare l'uscità di Watch Dogs Ubisoft, con il supporto dei ragazzi di Laboratorio Comunicazione, ha organizzato un pomeriggio milanese dove, a margine delle postazioni di prova del gioco, abbiamo potuto ascoltare gli interventi di alcuni esperti del settore che ci hanno raccontato qualità e pericoli della raccolta dati digitale. Durante la presentazione sono intervenuti Dino Pedreschi, professore di Informatica presso l'Università di Pisa e Sergei Golovanov, ricercatore capo dei Kaspersky Lab nonché consulente scientifico di Ubisoft.

[caption id="attachment_125102" align="aligncenter" width="600"]Questa roba è meno surreale di quanto pensiate Questa roba è meno surreale di quanto pensiate[/caption]

"Noi, oggi, siamo come dei pollicini digitali, ci lasciamo alle spalle una fila lunghissima di briciole", Pedreschi ha iniziato così la sua relazione, raccontandoci come grazie all'analisi dei flussi GPS dei navigatori per auto il suo laboratorio stia lavorando a sistemi per rendere più efficienti gli spostamenti dei pendolari; allo stesso modo, confrontando determinate parole chiave apparse su Twitter nell'arco di una giornata l'Università di Harvard ha calcolato un "indice della felicità", spiegando statisticamente che si è più felici in mattinata e verso sera, mentre le ore peggiori in assoluto sono dopo pranzo e a notte fonda. Queste ricerche sono due esempi solo apparentemente banali, l'uso dei metadati per calcolare tendenze e necessità potrebbe cambiare il modo con cui ci approcciamo a problemi complessi come la gestione del traffico, la costruzione di infrastrutture o lo sfruttamento delle fonti energetiche. Studiando il consumo di benzina medio e incrociandolo con i tragitti percorsi, ad esempio, è possibile capire quanto le auto elettriche (che, come noto, hanno un'autonomia inferiore a quelle a benzina, pur inquinando molto meno) possano rappresentare un'alternativa valida ai mezzi normali. Allo stesso modo lo studio del comportamento sui social network di una determinata area, come un quartiere, può permettere di capire il grado di pericolosità della zona e le lamentele più diffuse fra i suoi abitanti.

Tutto questo, naturalmente, può essere fatto senza violare la privacy di nessuno, concentrando l'analisi sui soli dati "quantitativi" anziché su quelli qualitativi.

questo non è un film, si tratta del geotag di tutti gli sms mandati nell'area di Parigi durante la notte di fine anno del 2009. I "botti" non sono fuochi d'artificio ma quantità molto elevate di dati inviati contemporaneamente

Finora abbiamo parlato del lato chiaro dei Big Data ma, se è tutto così trasparente, perché la NSA e altri servizi più o meno segreti sono tanto interessati a queste tecnologie? La risposta ce l'ha data Golovanov: "i Big Data sono il petrolio dell'era di internet". Oggi molte aziende hanno compreso che il marketing classico basato sulla pubblicità funziona sempre meno: il futuro è la profilazione degli utenti, costrumendo, per ogni singola persona un'offerta perfettamente compatibile con le sue esigenze, tagliando in modo drastico attese, discussioni e indecisione. Amazon sta già sperimentando questo tipo di approccio, mettendo in campo un algoritmo che "anticipa" le decisioni del cliente, spostando nel magazzino più prossimo tutti i prodotti che potrebbero essere acquistati a breve. Per esempio, se siamo dei fan di Assassin's Creed e abbiamo già acquistato i primi quattro giochi, Amazon farà spedire vicino a casa nostra il nuovo episodio, in modo tale da farci attendere il meno possibile quando lo ordiniamo.

Qui tuttavia siamo ancora nel reame del lecito ma cosa accade quando qualcuno vuole fare dei veri danni usando internet? In questo caso le risposte di Sergei si fanno drammaticamente incredibili: durante la sua presentazione l'esperto di sicurezza russo ci ha mostrato la possibilità tecnica di hackerare i sistemi di controllo di una centrale nucleare causandone il surriscaldamento e l'esplosione, oppure come aprire un'auto usando solo un portatile o, ancora, come far saltare l'intero impianto di gestione dei semafori di una grande città. Tutte queste operazioni, come ovvio, sono lontane dalle capacità della maggior parte delle persone tuttavia ogni governo ha a sua disposizone team di specialisti addestrati proprio in questo tipo di operazioni e, manco a dirlo, lo stesso stanno facendo le più importanti organizzazioni criminali internazionali.

[caption id="attachment_129223" align="aligncenter" width="600"]watch dogs banner Il futuro è già passato[/caption]

Questo significa che dobbiamo guardare con orrore i nostri iPhone? Certamente no, tuttavia capire a tecnologia è fondamentale per diventare utenti responsabili e per confrontarsi con la complessità del mondo moderno. Dopotutto scandali come l'NSAgate o i vari problemi di privacy sui social network hanno un minimo comun denominatore abbastanza inquietante: noi utenti abbiamo delegato per troppo tempo la gestione dei nostri dati personali e, dunque, di noi stessi, a terzi. Ora è necessario riprenderne il controllo.


Watch Dogs arriverà martedì su Xbox One, Playstation 4, PC, Playstation 3 e Xbox 360. Non perdete la nostra recensione!

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