Vite Digitali: Journey e il tacito canto del suo protagonista | Speciale

L'episodio di questa settimana di Vite Digitali è dedicato al protagonista di Journey, opera magna di Thatgamecompany pubblicata nell'ormai lontano 2012

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Quando si parla di Journey, è molto più probabile che lo si definisca come un'esperienza, piuttosto che come un vero e proprio videogioco. L'opera realizzata dai ragazzi di Thatgamecompany, infatti, appare sin da subito come un prodotto molto particolare, ben lontano dai ritmi frenetici ai quali ci hanno abituato i blockbuster moderni.

Ogni singolo minuto passato nell'assolato deserto all'interno del gioco è un minuto in più di contemplazione, dove il giocatore sarà chiamato a svolgere delle azioni, ma soprattutto a riflettere su di esse. L'accompagnamento sonoro non fa che ribadire costantemente questa sensazione, per certi versi onirica, che avvolge il viaggio del nostro protagonista senza nome. Un protagonista che, per tutta la durata dell'avventura, potrà vantare due importanti abilità: il volo e il canto. Se il primo è una meccanica necessaria per superare alcuni momenti più "platform", è sul secondo che abbiamo deciso di focalizzarci particolarmente in questo articolo.

Visto il potenziale di Journey e della figura incappucciata che andremo a interpretare, abbiamo deciso di inserire l'opera datata 2012 all'interno dell'episodio di questa domenica di Vite Digitali. Per coloro che ancora non lo sapessero, Vite Digitali è la rubrica settimanale dedicata ai principali personaggi provenienti dall'industria dei videogames e al loro impatto sul videogiocatore. Ancora una volta, infatti, ci troviamo di fronte a un protagonista che non sprizza carisma all'interno di una narrazione di stampo classico, ma a qualcosa di ben più sottile e, per certi versi, elegante. Come già accennato in apertura, Journey è sì un videogioco, ma va inteso come un'esperienza, in grado di emozionare la persona all'altro capo dello schermo.

Prima di passare all'analisi del canto, preferiamo dare un po' di contesto a tutti coloro che non hanno ancora avuto occasione di vivere il viaggio proposto dal team americano. In Journey, il giocatore interpreterà un misterioso avventuriero che, dopo essersi risvegliato nel bel mezzo del deserto, deciderà di raggiungere una mistica montagna che si staglia in lontananza. Durante il proprio viaggio, l'eroe incappucciato incontrerà delle affascinanti creature di stoffa, infuse di una speciale magia, e altre figure dall'aspetto simile a quello del protagonista. Non vi riveliamo di più per evitare di rovinarvi l'esperienza, ma sappiate solamente che è presente una trama vera e propria, dispersa nelle numerose rovine sparse nel deserto.

Come disse un filosofo francese: "Dove la parola manca, là comincia la musica; dove le parole si arrestano, l'uomo non può che cantare". Una frase senza dubbio poetica, ma che si fonde perfettamente anche con l'idea portata avanti da Thatgamecompany. Abbiamo già detto come, durante il viaggio del nostro eroe, sia possibile incontrare altre misteriose figure dalle fattezze molto simili al nostro alter ego. L'unico modo che avremo per interagire con esse sarà proprio quello di avvicinarci a loro e cantare. Un canto che, se condiviso, potrà anche ricaricare la propria barra magica, rendendola una meccanica non solo interessante, ma anche molto importante per il proseguo dell'avventura.

Una volta conquistata la fiducia di queste entità, potremo quindi affrontare il viaggio verso la montagna insieme. Venir accompagnati da una figura silenziosa e con la quale è impossibile parlare, crea nel giocatore una sorta di empatia, che lo spinge a cercare metodi alternativi per farsi comprendere. Ancora una volta, il canto diventa l'unico modo con il quale poter interagire, semplificando ulteriormente il registro verbale (quasi del tutto assente) per favorire una comunicazione più intima e profonda. E, per citare il poeta Khalil Gibran, "il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta". Mai affermazione può essere più calzante per l'esperienza offerta da Journey.

Un'esperienza che, come avrete capito, consigliamo caldamente a chiunque sia interessato a provare qualcosa di nettamente diverso dalla maggior parte delle opere in commercio. Se siete stanchi di sparatutto, battle royale e open world, Journey potrebbe essere quel nuovo sapore videoludico, da gustare tra una pizza e un fast food.

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