Vite Digitali: Dragon Ball Z: Kakarot e l'infantile maturità di Son Goku | Speciale

Appuntamento settimanale con Vite Digitali che, vista l'uscita di Dragon Ball Z: Kakarot, è interamente dedicata all'infantile maturità di Son Goku

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Dragon Ball Z: Kakarot è uno di quei rari titoli che, nonostante alcuni palesi difetti, riesce nell'intento di farsi apprezzare da una vasta fetta di giocatori, anche se particolarmente pretenziosi. Il motivo è semplice: gli sviluppatori hanno ben saputo sfruttare l'effetto nostalgia del proprio pubblico, ma senza dimenticarsi di fare bene il proprio lavoro, realizzando un gioco non solo divertente, ma anche perfettamente in grado di rendere giustizia al personaggio di Son Goku (come potete leggere nella nostra recensione).

Proprio a Goku, infatti, vogliamo dedicare l'appuntamento di questa settimana di Vite Digitali, la rubrica della domenica nella quale potete trovare un'analisi delle emozioni provate e suscitate dai principali personaggi dell'industria videoludica. È vero, con Goku siamo un po' fuori dalla nostra confort zone, ma vista la mole di titoli usciti ispirati a Dragon Ball possiamo affermare che l'opera di Akira Toriyama abbia vissuto una sorta di propria vita anche all'interno del nostro media di riferimento.

Come al solito, prima di analizzare le origini del personaggio di questa settimana, vi ricordiamo che all'interno di questa rubrica non troverete alcun tipo di spoiler, in quanto rispettiamo anche tutti coloro che non hanno ancora avuto occasione di recuperare il titolo (o la serie) in questione.

Chi è, quindi, Son Goku?

Ispirato all'omonimo personaggio del classico della letteratura cinese Il Viaggio in Occidente, Son Goku (il cui nome originale è Kakarot) è un Guerriero Saiyan proveniente dal pianeta Vegeta che, in seguito all'attacco da parte di Freezer, viene inviato sulla Terra per evitare di venire sterminato insieme al resto della sua gente. All'oscuro delle proprie origini, Son Goku viene cresciuto da Son Gohan, nonno adottivo che lo trovò dopo il suo atterraggio sul nostro pianeta e che gli insegnò le arti marziali. Dopo un'infanzia ricca di avventure, raccontata all'interno della serie denominata, semplicemente, "Dragon Ball", Goku crescerà in compagnia di un nutrito cast di carismatici personaggi, che lo accompagneranno nella sua vita e che lo renderanno il bambinone che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni.

La saga che narra il periodo adulto di Kakarot è conosciuta come "Dragon Ball Z" ed è quella che, più volte, è stata adattata e trasportata all'interno del mercato videoludico. Il motivo è molto semplice: la prima cosa che salta all'occhio di Dragon Ball, trattandosi di un Battle Shonen, è la grande cura riposta nei combattimenti, che possono "facilmente" essere trasportati all'interno di un videogioco, soprattutto se appartenente al genere dei picchiaduro.

Quello che spesso viene tralasciato, ma che nel titolo sviluppato da CyberConnect2 è messo bene in mostra, è la straordinaria caratterizzazione psicologica che accompagna Goku sin dalla sua prima comparsa nel 1984. Tralasciando la sua gioventù basata sulla scoperta del mondo e dei suoi valori principali, il protagonista dell'opera di Toriyama vanta l'abilità di risultare un personaggio trasversale, in grado di piacere tanto ai bambini, quanto agli adulti.

I più piccoli, infatti, sono affascinati dalla naturalezza con la quale Goku affronta la vita, mentre gli adulti guardano con ammirazione quel personaggio che, nonostante le dure battaglie che si trova costretto ad affrontare, riesce a non perdere mai quell'animo gentile tipico dell'infanzia. Perché, come già accennato, Goku è sì un bambinone che affronta con leggerezza anche i momenti più difficili, ma che non per questo non si rende conto che siano tali.

Son Goku fa lo stupido, ma non è uno stupido.

Proprio per questo motivo, Kakarot è un personaggio immortale che funziona sia negli anni Ottanta, quando è stato creato, che al giorno d'oggi. Dopotutto, nonostante i tempi siano innegabilmente cambiati, i valori che contraddistinguono grandi e piccini sono rimasti pressoché gli stessi, e il carattere di Goku riesce a rappresentare un punto fisso all'interno dei nostri animi. Certo, nel periodo dell'adolescenza ci sentiamo più vicini a personaggi ribelli come Vegeta, ma è nelle fasi di vita precedenti e successive a quegli anni che comprendiamo come la visione di Kakarot del mondo sia quella più pura e, spesso, quella che tutti dovremmo utilizzare per non impazzire.

Dovremmo tutti avere la determinazione, il coraggio, la bontà d'animo, l'indole al sacrificio, la simpatia, la visione ineluttabile delle cose e l'appetito di Son Goku. Perché la vita potrà anche metterci di fronte a momenti estremamente difficili, ma finché riusciremo ad affrontare i nostri problemi con il sorriso e con la calma tipica del nostro Saiyan preferito, nulla potrà andare davvero storto.

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