Vincitori e vinti ai Golden Globes

Domina The Millionaire, trionfo per Kate Winslet, grande sconfitto Il curioso caso di Benjamin Button nella solita edizione ruffiana. Ma cosa ci dobbiamo aspettare per gli Oscar? Il commento...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Potete leggere l'elenco di tutti i vincitori qui.


L'anno scorso, il Golden Globe per il miglior film drammatico se lo aggiudicò Espiazione, mentre Julian Schnabel vinse come miglior regista e Lo scafandro e la farfalla come miglior film straniero (in una categoria in cui nessun nominato bissò il riconoscimento anche all'Oscar). D'altra parte, è dal 2004 (Il ritorno del re) che il vincitore del miglior film agli Oscar non coincide con quello dei Golden Globes (che peraltro, premiando sia i titoli drammatici che quelli comici, avrebbe due chance ogni volta). Crash, vincitore dell'Oscar nel 2006, non venne neanche nominato ai Golden Globes.
Insomma, giusto per dire che quelli che sostengono che i Golden Globes sono l'anticamera dell'Oscar o che sono il maggior indicatore di questo premio, stanno soltanto recitando una formuletta vuota a memoria, senza rendersi conto di quello che dicono.

In realtà, essendo votati da una novantina di giornalisti della stampa estera (scelti con criteri discutibili e a proposito potete leggervi il giudizio con cui Nikki Finke apre il suo reportage), i Globes risultano più simili a un premio della critica che a quelli delle associazioni, come i PGA e i DGA, che risultano molto più indicativi normalmente. Tuttavia, va detto che una vetrina del genere può essere comunque molto utile, sia ai film che agli interpreti premiati, perché è un ulteriore modo di promuovere il loro lavoro con i giurati dell'Academy.

The Milionaire era il favorito per molti anche prima di questa serata e ovviamente il giudizio non potrà che essere rafforzato dopo questo en plein (4 premi su 4 nomination). Eppure, continuo a pensare (e a sperare) che i professionisti dell'Academy facciano maggiore attenzione all'alto livello tecnico in ogni reparto de Il curioso caso di Benjamin Button (rimasto completamente a mani vuote ieri sera e senza dubbio il grande sconfitto della serata) o magari al lavoro (e agli straordinari incassi) de Il cavaliere oscuro. Detto questo, è indubbio che The Milionaire abbia ottenuto un risultato storico e notevole, che, secondo quanto riporta Awards Daily, non veniva realizzato con questi premi (film, regia, sceneggiatura e colonna sonora) dai tempi de L'ultimo imperatore. In un periodo in cui Warner e Fox litigano per Watchmen, è curioso che non si parli molto in Italia della sorte di The Milionaire, che era un prodotto che doveva essere distribuito dalla Warner Indipendent prima della chiusura di questa succursale  della major. E chi ha preso in mano il film dopo che la Warner ha deciso che non valeva la pena di perderci tempo? La Fox Searchlight. Decisamente, Nobody knows anything, come diceva William Goldman. Aggiungo io, prima di parlare di major intelligenti e major stupide che fanno solo scelte pessime, meglio rifletterci su un attimo.

Per il resto, si conferma che per vincere ai Golden Globes bisogna essere un nome noto, di quelli che tengono la gente incollata allo schermo e che facciano schizzare gli indici di ascolto. Guardate l'elenco dei tanti attori premiati e ditemi se non ne conoscete qualcuno: impossibile. Si arriva anche a far presentare un riconoscimento all'attrice Rumer Willis, presumo più per tenere buoni mamma (Demi Moore) e papà (Bruce Willis) che per gli 'straordinari' risultati nella carriera di questa interprete. E sicuramente avere Bruce Springsteen sul palco val bene un premio per la canzone di The Wrestler (comunque meritatissimo, s'intende). Inoltre, come giustamente nota Nikki Finke, 'sorprendono' le tante vittorie della HBO (sei su undici categorie televisive) in un anno drammatico per questo canale.

Detto questo, su alcuni premi è difficile non concordare. Heath Ledger sta diventando quasi un premiato automatico, ma ciò non toglie che si merita questi riconoscimenti (e ne ha ancora tanti da vincere, anche se è difficile dire se questo renda più felici o più tristi, considerando la sua sorte), soprattutto se la concorrenza è così moscia. Il premio è stato ritirato da un commosso Christopher Nolan. Kate Winslet, dopo cinque candidature andate a vuoto (proprio come agli Oscar) ha vinto entrambi i riconoscimenti (risultato che vent'anni fa ottenne anche Sigourney Weaver per Gorilla nella nebbia e Una donna in carriera), sia come protagonista di Revolutionary Road (ma avrei preferito l'Angelina Jolie di Changeling) che come non protagonista (scelta che, come abbiamo detto più volte, è francamente discutibile, visto che è chiaramente una protagonista) di The Reader. Chissà se (e come) si comporterà agli Academy Awards. Ma il premio più bello della serata è andato a mio modesto avviso a Mickey Rourke, che ha ringraziato tutti, dal regista Darren Aronofsky ai distributori americani, dal suo agente ai suoi cani. Improbabile vederlo di nuovo sul palco anche agli Academy Awards, ma intanto abbiamo ritrovato un grande attore. Sono anche felice (sperando che questo non mi porti accuse di poco patriottismo) per il successo di Valzer con Bashir rispetto a Gomorra. Va anche detto che il distributore americano del cartone israeliano (la Sony Pictures Classics) sembra stia svolgendo un lavoro migliore di quello di Gomorra (che magari pensa basti avere un endorsement di Martin Scorsese per spuntarla), sia come data d'uscita (il film italiano sostanzialmente deve ancora arrivare nelle sale americane) sia come screener mandati (tanti, da quello che si dice). Comunque il ramo dell'Academy che si occupa di film stranieri ha mostrato più volte di avere gusti molto particolari, quindi non è il caso di prendere questo risultato come un'indicazione forte.

Decisamente meno d'accordo sul premio a Vicky Cristina Barcellona, che dimostra come ormai a Woody Allen basti realizzare un film sufficiente per ottenere dei riconoscimenti. A questo punto, in una categoria francamente mediocre quest'anno (e che pone dei dubbi sulla distinzione tra commedia e dramma, se poi questi sono i candidati), avrei dato il mio voto a Burn after Reading. Al posto di Colin Farrell come miglior attore in una commedia, avrei preferito James Franco (quella sì che sarebbe stata una scelta forte) e non sono un grande fan dell'interpretazione (a mio avviso un po' troppo monocorde) di Sally Hawkins. Ma sono due decisioni con cui posso tranquillamente convivere.

E adesso? Aspettiamo con curiosità le nomination agli Academy Award per vedere anche e soprattutto chi avrà più nomination tra Il curioso caso di Benjamin Button e Il cavaliere oscuro, oltre a quante ne otterrà The Milionaire. Se c'è comunque un errore che tutti dovranno evitare, è imporre il loro film. Di sicuro, i giurati dell'Oscar non amano una cosa, farsi dire come devono votare, come se fosse un obbligo. L'ultima volta è avvenuto con I segreti di Brokeback Mountain, che molti volevano veder premiato a tutti i costi e quasi come se fosse una volontà divina. Abbiamo visto come è andata a finire...

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