Vin Diesel vs. Dwayne Johnson: chi ha ragione?

I litigi in famiglia sono sempre dolorosi, e quello tra Vin Diesel e Dwayne Johnson lo è in particolar modo. Ma chi ha ragione? Proviamo a capirlo usando il metodo Ross Geller

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C’è qualcosa di peggio di un litigio in famiglia, anzi in Famiglia? Be’, in realtà sì: il riscaldamento globale, le guerre, la fame nel mondo, l’inevitabile prossima pandemia… ma se escludiamo tutto ciò che riguarda l’apocalisse, c’è qualcosa di peggio di un litigio in Famiglia? Chiedetelo al fandom di Fast & Furious e vi risponderà in coro “no!”: la Famiglia è un luogo sicuro (salti nel vuoto e stunt vari a parte) e quando due membri litigano per motivi futili, si mettono il broncio reciproco, si staccano la pace e non si parlano più non sono solo loro due a soffrirne, ma tutti noi. Immaginiamo sia chiaro di cosa stiamo parlando ma per completezza d’informazione il riferimento è al fatto che a un certo punto in Fast & Furious ha fatto il suo trionfale ingresso Dwayne Johnson, e che nel giro di un paio di film lui e Vin Diesel hanno cominciato a scornarsi, a bisticciare via Instagram e infine a rompere i rapporti per sempre.

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La cronistoria del litigio che gli esegeti e le esegete hanno già definito “Vin vs Rock” è lunga e complicata, e sembra essere arrivata alla sua conclusione definitiva un mese fa, quando Dwayne Johnson ha annunciato una volta per tutte che non sarebbe mai più tornato sul set di un Fast & Furious, con grande scorno di Vin Diesel e delle sue “maniere forti a fin di bene”. Ci sarebbe da scrivere un libro, o magari anche solo un post un po’ lungo, per ricostruire tutto quello che è accaduto a partire da Fast & Furious 8 fino a oggi, e da quel famoso post su Instagram di Johnson, ormai rimosso, nel quale attaccava “i suoi compagni di set” per i loro “comportamenti poco professionali e codardi” (il post ormai è stato rimosso, e l’unica testimonianza di quella prima scintilla rimane questa).

Dwaynne

E siamo sicuri che qualcuno lo scriverà, questo libro; ma noi, in quanto membri onorari della Famiglia (non chiedeteci come abbiamo fatto), abbiamo un’altra preoccupazione: chi ha ragione? Vin o Dwayne? Il capo della baracca o il nuovo arrivo che ha dato una spinta decisiva all’evoluzione del franchise? Genitore 1 o genitore 2? Per trovare una risposta abbiamo deciso di rivolgerci a un metodo infallibile, il c.d. “metodo Ross Geller”, dimostrato per la prima volta da Davis Schwimmer in questo episodio della seconda stagione di Friends: un elenco dei pro e contro dei due, per decidere dalla parte di chi stare. Tutti gli elementi presi in considerazione sono stati accuratamente scelti con criteri scientifici che ci aiuteranno a giungere a una risposta incontestabile. Cominciamo.

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Pettinatura. Identica per entrambi, anche se Dwayne Johnson ha più familiarità con la barba. Assegniamo comunque un punto a testa.

Capacità di indossare una canotta bianca, indumento fondamentale per far parte della Famiglia: qui Vin Diesel è in vantaggio, visto che Dwayne Johnson preferisce quasi sempre puntare sulle t-shirt, a volte coperte da giubbotti militari. Vin re della canotta guadagna un punto.

Anni di servizio nella Famiglia. Facile vittoria per Vin Diesel qui, visto che la Famiglia è un’idea sua e ne fa parte dal primo istante.

Probabilità di diventare presidente degli Stati Uniti d’America entro dieci anni. Superiore a zero solo per uno dei due, a meno che Vin Diesel non abbia progetti di cui non ci ha mai parlato. Punto per Dwayne.

Vin Diesel and furious

Capacità di eseguire la danza pettorale dell’amore. Dwayne Johnson la sa fare, Vin Diesel non si sa, ma non si è mai premurato di farcelo sapere, quindi un altro punto per Dwayne.

Qualità del film più bello al quale abbia mai partecipato. Nel caso di Vin Diesel, ed escludendo ovviamente l’intero franchise di Fast & Furious, la lotta è tra Pitch Black, Prova a incastrarmi e Salvate il soldato Ryan. Dwayne Johnson risponde con Pain & Gain, e lo fa ad alta voce per non farsi sentire mentre pronuncia titoli tipo “San Andreas”, “Hercules” o “L’acchiappadenti”. Punto Vin.

Qualità del film più brutto al quale abbia mai partecipato. Missione tata e Babylon A.D.? Oppure Doom e Baywatch? Assegniamo ecumenicamente un punto a testa.

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Premi vinti in carriera. Entrambi hanno fatto incetta di nomination e premi ai Teen Choice Awards e ai People’s Choice Award, nessuno ha ancora fatto capolino sul palcoscenico degli Oscar, entrambi hanno vinto un Razzie. Diamo un punto a Vin perché ha avuto una nomination ai SAG, ma glielo togliamo immediatamente perché non era per lui ma per l’intero cast di Salvate il soldato Ryan.

Partecipazione al libro 30 Years of Adventure: A Celebration of Dungeons & Dragons. Punto Vin.

Partecipazioni a Star Trek. Punto Dwayne.

Vindwayne

Supporto da parte di altri membri della Famiglia. Tyrese Gibson ha provato a mediare ma poi ha preso le parti di Vin, Scott Eastwood è sembrato schierarsi con Dwayne o comunque confermare i problemi sul set, Ludacris si è schierato con Vin, Michelle Rodriguez ne ha approfittato per prendersela con Vin pur senza difendere Dwayne. Tutto sommato un sostanziale pareggio.

Capacità diplomatiche e tendenza a sminuire l’accaduto facendolo passare per scaramucce tra amici. Facile punto Vin.

Capacità di tenere il broncio e non fare neanche mezzo passo indietro. Altrettanto facile punto Dwayne.

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Capacità di comportarsi come veri professionisti e modelli da seguire invece che come codardi. Se lo chiedete a Dwayne vi dirà che lui è capace e Vin no. Se lo chiedete a Vin vi dirà che lui è capace e Dwayne no. Zero punti assegnati così magari la smettono di fare i capricci.

Capacità di avere effettivamente ragione in questa diatriba. Sentite, purtroppo non eravamo in quel camerino nel quale Vin e Dwayne hanno avuto “un franco faccia a faccia” e non sapremo mai esattamente che cosa si sono detti. Né sapremo mai tutta la verità su quei set e sui presunti atteggiamenti poco professionali di Vin Diesel, né sulle azioni di Dwayne Johnson e il suo modo di rapportarsi a colui che, volente o nolente, è il protagonista, il produttore e il cuore pulsante della saga. Si potrebbe leggere il litigio tra i due come il capriccio di una superstar arrivata in un pollaio nel quale c’era già un gallo, oppure come la candida denuncia di un osservatore esterno che per la prima volta portava a galla tutte le cose brutte del lavorare a Fast & Furious.

Fast & Furious Michelle

Gli elementi per giudicare e farsi un’idea ci sono quasi tutti, quello che manca è la certezza di sapere a chi credere, o se (risposta più probabile, se chiedete a noi) tutti i problemi sono nati da un’incompatibilità di fondo e dall’impossibilità di far convivere due ego così smisurati – ipotesi in parte confermata da certe dichiarazioni di Johnson che dice “io e Vin abbiamo due approcci profondamente diversi al fare film”. Per cui qui non assegniamo alcun punto, e anzi facciamo un gesto estremo: cancelliamo tutti i punti assegnati in precedenza, riportiamo il risultato sullo 0-0 e ammettiamo che non sappiamo chi abbia ragione, che non sappiamo da che parte schierarci, che l’unica cosa che conta è la Famiglia e che, visti i dubbi, noi stiamo dalla parte di Michelle Rodriguez.

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