Io, videogiocatore, e i fumetti di Assassin’s Creed: Ciclo 2

La battaglia tra Assassini e Templari si sposta in Egitto: Assassin’s Creed: Ciclo 2 letto e analizzato da un videogiocatore

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Nello sconfinato Egitto del 1350 è andato perduto lo Scettro di Aset. Il Frammento dell’Eden, catalogato con il numero ventiquattro, è un manufatto alieno dai portentosi poteri ed è tra gli oggetti più desiderati da Assassini e Templari, fazioni impegnate in uno scontro secolare i cui confini ideologici e morali non poche volte si confondo, si fondono, si cancellano.

Assassin's Creed: Ciclo 2La sensazione, anche con Ciclo 2, è la stessa suscitata da ogni episodio videoludico e da ogni fumetto del brand di Ubisoft. Sembra, infatti, di essere impotenti testimoni di una battaglia che non conoscerà mai fine, che prosegue e si dipana attraverso centinaia di operazioni simili sparse in ogni angolo del globo, tutte con lo stesso grado di importanza, tutte vitali e fondamentalmente imprescindibili per la vittoria sullo schieramento avversario.

L’espediente narrativo, se sulla singola opera ha il cronico e inevitabile effetto di smorzare l’eroismo insito nelle gesta degli agenti che combattono tra loro, ha il grande vantaggio di creare un ipertesto di personaggi, situazioni, luoghi ed epoche storiche virtualmente sconfinato e, cosa ben più importante, generoso di punti di contatto, di spunti narrativi lasciati in sospeso, di graditi ritorni puntualmente giustificati dal contesto.

Ciclo 2, per esempio, ci regala un cameo di Desmond Miles, ennesimo personaggio di una trama piuttosto movimentata, riuscitissima e - soprattutto nel finale - incalzata da continui colpi di scena che tengono con il fiato sospeso fino all’ultima pagina del volume.

La storia ha numerose figure di riferimento, ma tra tutte spicca Jonathan Hawk, adepto alla Confraternita dalla comprovata abilità, diretto discendente di Numa Al'Khamsin, detto El Cakr, Assassino operativo nell’Egitto del 1300 agitato e sconvolto da repentine successioni al potere. Dopo un periodo di relativa stabilità, difatti, il regno verte in una situazione politica instabile, diretta conseguenza della misteriosa sparizione dello Scettro di Aset, manufatto che garantirebbe al suo possessore lungimiranza e un carisma tale da smuovere le masse.

Hawk e El Cakr, uniti virtualmente dall’Animus, strumento tecnologico che permette di risvegliare i ricordi degli antenati del soggetto che si sottopone al trattamento, pur in situazioni e in momenti storici completamente diversi, perseguono lo stesso scopo: ritrovare il Frammento dell’Eden per avvantaggiarsi sui Templari, anch’essi a caccia del manufatto per perseguire il loro distopico progetto di una società controllata e dominata in ogni ambito.

Come ormai di consueto, la narrazione si sposta di continuo tra le epoche. Rispetto ad altri fumetti della serie, l’intreccio narrativo è quanto mai vivace, puntualmente ravvivato da cliffhanger, abilmente inspessito da tradimenti, raggiri, colpi di scena.

Éric Corbeyran, artista piuttosto prolifico in Francia, si rivela sceneggiatore caparbio, completamente a suo agio nel giocare con gli stilemi della saga, componendo uno dei più intriganti giochi di spionaggio e contro-spionaggio mai letti nella serie.

I due Assassini, inoltre, personaggi profondissimi e ottimamente caratterizzati, sono circondati da aiutanti e antagonisti all’altezza delle aspettative, con un unico grande rammarico: il diretto avversario di Hawk, il Templare a cui è stato affidato il compito di recuperare per primo lo Scettro di Aset, avrebbe certamente meritato più spazio, vista la profonda rivalità che li contrappone, purtroppo solo accennata e costretta in pochissime linee di dialogo.

Assassin's Creed Ciclo 2 immagineUna trama di tale qualità, fortunatamente, è sostenuta da un comparto artistico all’altezza. I disegni di Djillali Defali, già in passato a lavoro in tandem con Corbeyran, si rivelano sempre attenti al dettaglio, sia nei campi lunghi, negli scorci di un Egitto ammaliante e dai toni caldi, sia nei piani medi, perfette istantanee utili a catturare, con precisione, le espressioni e le emozioni dei personaggi. Il tratto, inoltre, si adegua con grande maestria alla scena rappresentata, facendosi più o meno netto a seconda del punto di vista adottato, infondendo profondità nei panorami, mettendo in risalto anche i più sottili tratti somatici dei personaggi.

Assassin’s Creed: Ciclo 2, edito in Italia da Panini Comics, è una delle migliori trasposizioni fumettistiche del brand di Ubisoft fin qui pubblicate. Come sempre, si tratta di un prodotto dedicato ad un pubblico molto ristretto, che già conosce a grandi linee il mondo immaginifico creato ad arte dal publisher francese. Vista l’assenza di didascalie dedicate, i neofiti faticherebbero ad orientarsi, non fosse altro che le spiegazioni relative ai Frammenti dell’Eden e all’Animus sono ridotte al minimo.

Gli appassionati, dal canto loro, con questo volume scopriranno uno dei protagonisti più affascinanti dell’intera saga, rivedranno in azione, seppur per poche vignette, l’apprezzatissimo Desmond Miles e, soprattutto, si godranno una storia ben scritta e disegnata.

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