Verticalisti, powered by Verticalismi – Intervista a Bigio
Oggi Verticalisti intervista Luigi Bigio Cecchi, autore di Drizzit e The Author, editi da Shockdom
Alcune delle opere pubblicate di cui è autore, illustratore o collaboratore: Drizzit (6 albi, Shockdom editore), Verità Imperfette (con aa.vv. Del Vecchio Editore), Drizzit - Gioco di Ruolo (Mini Games Studio), The Author (Marzo 2015, Shockdom), Il Karma del Pinolo (2015, Del Vecchio Editore).
Ciao Bigio! Com’è usanza, partiamo dalle origini: come e quando hai deciso di intraprendere questa carriera?
Non l'ho mai deciso! È stata un'opportunità che mi si è presentata quando il fumetto che avevo iniziato a disegnare quasi per gioco ha iniziato ad essere apprezzato da un numero sempre crescente di lettori.Parliamo di Drizzit, uno dei tuoi lavori più seguiti. Come è nata l’idea? Sei un appassionato di giochi di ruolo, immagino che questo abbia influito nella creazione della storia e dei personaggi?
Come dico sempre, non c'è niente di più deludente del reale modo in cui nascono certe cose. Quindi non risponderò alla prima domanda, tanto sarebbe una risposta noiosa. Invece risponderò alla seconda, e cioè riguardo la mia passione per i Giochi di Ruolo. Risale ai tempi in cui facevo le scuole medie, ero già un lettore di fumetti, libri e soprattutto avevo scoperto la collana di Libri-Game edita dalla EL che comprendeva capolavori come Lupo Solitario, Sortilegio e Alla Corte di Re Artù. Il passo da quei libri al gioco di ruolo fu breve, scoprii Dungeons & Dragons, Il Richiamo di Cthulhu, Cyberpunk 2020 e molti altri giochi che venivano pubblicati in quel periodo. Frequentando forum del settore venni contattato da Massimo Bianchini e Mario Pasqualotto (che saluto!) per partecipare allo sviluppo di manuali di GdR italiani quali Nephandum, Creature del Terrore e Empyrea. Il mondo dei GdR ha quindi influenzato molto la mia successiva carriera come fumettista, anche se non mi piace pensare che Drizzit sia un fumetto da “geek” fruibile solo da appassionati di quel mondo. Credo invece che abbia una portata molto più ampia e che possa essere letto un po' da chiunque, a patto di avere un minimo interesse nel fantasy e nelle strisce a fumetti.Qual è il personaggio in cui ti rispecchi di più?
Ovviamente, il personaggio nel quale mi rispecchio di più è il protagonista di The Author, e cioè Bigio. Che non sono esattamente io, ma è ispirato a me. È sempre molto divertente vedere i lettori spiazzati quando sottolineo questa cosa, come se il limite tra la figura immaginaria di The Author e l'autore che c'è dietro fosse davvero sottile. Mi piace, vuol dire che il fumetto funziona e che la sospensione dell'incredulità va oltre la lettura dello stesso, estendendosi anche al reale.
Adesso Drizzit è anche un GDR (con Mini G4m3s Studio) e un gioco di carte (edito da Post Scriptum). Dicci la verità: era il tuo piano fin dall’inizio? Com'è stato lavorare a questo tipo di giochi?
Oh, è stato molto divertente, e anche molto impegnativo. Divertente e impegnativo sono i due aggettivi che userei per descrivere praticamente tutto il mio lavoro. No, non c'era alcun piano sin dall'inizio, volevo solo scrivere un fumetto fantasy umoristico e l'ho fatto. Però essendo io un “gamer” era ovvio che prima o poi, con l'interesse crescente per il mio fumetto, si sarebbe finiti a realizzare certi progetti. Io per primo ne sono entusiasta, come ben sanno sia Andrea Chiarvesio e Mario Sacchi (che sono co-autore e editore del Gioco di Carte) che i ragazzi di Mini G4m3s Studio! Non sono il tipo che se ne sta in disparte mentre vengono creati giochi sul proprio fumetto, mi piace intervenire e dire la mia, cercare di orientare il prodotto finale in modo che sia il più appropriato possibile all'opera al quale si ispira. Nonostante il mio passato da game-designer non mi interessano molto i meccanismi regolistici, difatti di questi aspetti ho lasciato che si occupassero prevalentemente altri, la mia priorità era che sia nel gioco di carte che nel gioco di ruolo fossero rispettati lo spirito e l'atmosfera del fumetto.
Drizzit è nato come strip pubblicata sul blog di Shockdom. Percepisci delle differenze tra il formato strip e il formato tavola? Credi che uno sia più adatto dell’altro per la pubblicazione online?
Beh indubbiamente il formato strip è più digeribile dallo stomaco internettiano, inoltre ci sono meccanismi, in una striscia a fumetti, che vanno a incidere sul fenomeno della viralità. Se un contenuto è umoristico, rapido da fruire e superficiale, le visualizzazioni si moltiplicano. La vera sfida per un fumettista intento a pubblicare webcomics che abbiano un minimo di seguito, è quella di creare qualcosa provvista di una vera e propria “dualità”. Ovvero qualcosa che sia rapida, divertente e banale, e nel contempo possa essere anche interessante, intelligente e ben strutturata. Credo che Drizzit abbia questa caratteristica. Chi vuole legge la striscia quotidiana, apprezza il “joke” e si fa una risatina, poi riprende a commentare selfie e condividere gattini; ma ci sono anche lettori (soprattutto lettrici) che invece si fermano ad apprezzare il susseguirsi della storia di striscia in striscia, l'evoluzione dei personaggi, l'intento narrativo.
Riesci a mantenere una pubblicazione giornaliera: credi che il ritmo influisca sull’afflusso di fan?
Indubbiamente. Ma io non mantengo una pubblicazione giornaliera per scopi di fidelizzazione, io lo faccio perché ho sposato appieno il mezzo della “comic strip” che esce quotidianamente. Poi questa cosa è anche molto positiva se applicata a contesti come i social network, in cui ogni evento ha un'aspettativa di vita di un paio d'ore al massimo e poi si passa alla notizia successiva. La memoria non appartiene a certi mezzi di comunicazione di massa, quindi occorre ricordare al lettore della propria esistenza continuamente, perché se passa una settimana senza che questi abbia visto un tuo disegno in bacheca è capace di pensare che hai smesso di fare fumetti.
L’impostazione da gioco di ruolo ti permette di creare un grande universo attorno all’ambientazione e ai personaggi. Credi che in questo la piattaforma online sia d’aiuto, permettendo di aggiungere immagini e testi liberamente?
No, non particolarmente. L'ambientazione di Drizzit è stata costruita man mano che sceneggiavo il fumetto, non ho fatto alcun lavoro extra a riguardo. Se serviva nominare un fiume, una montagna, una via della città o una divinità, me la inventavo. Quando poi si è lavorato al GdR ho dovuto raccogliere un po' tutte le informazioni che avevo sparso nel fumetto e dare loro una struttura, in alcuni casi ampliandole e aggiungendo cose. Ma nel complesso mi sento ancora libero di inventare di sana pianta qualsiasi cosa io voglia, quando sceneggio Drizzit, senza preoccuparmi troppo di come questo si tradurrà nell'ambientazione del gioco di ruolo.
Parliamo di The Author, altra tua opera pubblicata settimanalmente sulla pagina Facebook. Si parla di muse e mitologia greca: come è nata l’idea? Come ti sei documentato?
The Author nasce come spin-off di Drizzit, per la precisione avevo intenzione di realizzare una tavola domenicale che avesse come protagonista l'autore del fumetto, che si vede ogni tanto nelle strisce. In fase di creazione mi sono reso conto che le “muse” non sono mai state veramente sfruttate in un'opera di successo. Non esistono serial, film, fumetti o libri che hanno le muse come protagoniste: in molte opere fanno la loro comparsa delle muse ma hanno sempre un ruolo marginale, e comunque quasi sempre ci si rifà alle solite nove muse dapprima citate da Cicerone e alle quali Erodoto affibbiò dei campi di competenza precisi. Ne esistono altre, versioni alternative e più antiche, vaghezze e incongruenze nelle versioni di diversi classici, e ci si poteva lavorare per rendere il tutto più organico. Le mie fonti sono semplicemente l'enciclopedia Treccani, i libri di mitologia classica delle medie e Wikipedia.
Progetti per il futuro? Puoi svelarci qualcosa in anteprima?
Sono in arrivo un'espansione per il gioco di carte, un supplemento per il gioco di ruolo, una raccolta cartonata e definitiva dei primi 100 episodi di The Author, una riedizione delle prime strisce di Drizzit, e poi naturalmente il nuovo albo che uscirà a settembre, senza considerare altri miei progetti come la raccolta di racconti “Il Karma del Pinolo” che uscirà a settembre per Del Vecchio Editore, e in più vorrei mettere in cantiere alcuni gadget succosi come calendari e videogames... ma qui stiamo veleggiando verso universi paralleli quindi fermiamoci prima di perderci!