Venom - la furia Carnage tradisce lo spirito dei fumetti Marvel?
In occasione dell'uscita in home video di Venom - La Furia di Carnage, ragioniamo su quanto il film sia lontano dallo spirito dei fumetti
Da allora il personaggio ha subito numerosi rimaneggiamenti, che lo hanno portato dall’essere uno dei più mortali nemici di Spider-Man a un antieroe contrapposto ad avversari ancora più pericolosi. Tra questi avversari è impossibile non citare Carnage, nato nel 1991 sempre da Michelinie, ma questa volta supportato dai disegni di Mark Bagley.
Venom piaceva a tutti perché rappresentava la versione negativa dell’alter-ego di Peter Parker. Uno specchio deforme, in grado di mostrare a tutti (Spidey compreso) quello che sarebbe potuto diventare l’Uomo Ragno senza una vera e propria coscienza. E si sa: al fascino del male non si può sfuggire. Il successo di Venom portò la Marvel a introdurre il personaggio in tutte le testate degli anni Novanta, facendogli combattere qualsiasi Vendicatore o eroe almeno una volta.
Vista l’uscita in home video di Venom - La Furia di Carnage, abbiamo quindi pensato di analizzare la recente trasposizione cinematografica dei due simbionti. Una trasposizione che, non lo abbiamo mai nascosto, tradisce del tutto lo spirito dei personaggi originali.
Per prima cosa ci chiediamo il senso di realizzare un film con antagonista Carnage, senza poter mettere in scena tutta la sua follia omicida. Il Cletus interpretato da Woody Harrelson ha persino una storia d’amore alle spalle che contribuisce a rendere il personaggio “umano” e alla portata del grande pubblico. Una scelta a dir poco terrificante, persa nella miriade di cose sbagliate che troviamo in questa pellicola diretta da Andy Serkis.
In Venom - La Furia di Carnage non troviamo nulla delle atmosfere oscure e opprimenti dei fumetti. Tutto il film ruota attorno alla “storia d’amore” tra Eddie e il simbionte, dimenticandosi completamente della psicologia delle controparti cartacee. La nera melma proveniente dallo spazio non solo non è mai davvero cattiva, ma ripete più volte di volersi comportare come un supereroe. Tanti saluti, quindi, alla saga “Protettore Letale” del 1993, dove Michelinie e Bagley (supportati dalle chine di San Delarosa) si impegnano per delineare un Venom sopra le righe e convinto delle proprie “nobili” azioni. Un Venom evidentemente malvagio, interessato a “succhiare i cervelli dalle teste delle persone” e ben lontano dall’allevatore di galline visto nel film. Già, le gallone... Non ce ne dimenticheremo mai.
Facciamo finta, per un secondo, che questi due film non vogliano ancora concentrarsi sul ruolo da vendicatore (con la “V” minuscola) di Venom e che voglia illustrare il rapporto tra simbionte e ospite. Ecco, anche in questo caso ci troviamo di fronte a un gigantesco fraintendimento del materiale originale, trattato con dovizia di dettagli in “Venom: Fame” e in “Venom: Origine Oscura”, dove la libertà delle azioni di Eddie viene limitata dalla volontà della creatura aliena. Per non parlare della situazione “cancro”, recentemente tornata sotto i riflettori e modificata dal texano Donny Cates.
Pensate forse che siamo troppo cattivi? Beh, sicuramente lo siamo più del Carnage portato su schermo da Woody Harrelson.
Vi basta leggere “Bomba Mentale” del 1996 per capire ciò di cui stiamo parlando. Cletus uccide per il piacere di farlo. Per dimostrare a tutti come la sua personale visione del mondo sia quella corretta. Un mondo dove tutti sono marci e folli, ma dove è più facile comportarsi normalmente per rispettare le convenzioni sociali, piuttosto che sentirsi liberi di agire come si preferisce. Questa pazzia e distorsione della realtà è del tutto assente nel Carnage cinematografico, che fugge dalla prigione per amore e che non spaventa mai davvero.
E questo è un male.
Quando sognavamo di vedere il rosso simbionte trasposto su schermo, speravamo di restarne estasiati e spaventati allo stesso tempo. Volevamo arrivare a coprirci gli occhi in sala, esattamente con lo stesso timore con il quale sfogliavamo le pagine dei fumetti. E invece ci siamo trovati di fronte a un personaggio vuoto, privo di carisma e di quel lampo di follia tale da affascinarci.
Persino le recenti iterazioni di Venom e Carnage, ben più edulcorate di quelle degli anni Novanta, sono ben lontane dalla semplicità con la quale sono stati trasposti i due personaggi al cinema. Eddie Brock è ora un cavaliere spaziale, mentre Cletus è stato l’araldo di un dio dei simbionti che ha messo in serio pericolo l’intero pianeta. Ancora una volta, però, si tratta di storie oscure, cariche di situazioni di tensione dove il confine tra “bene” e “male” sembra essere sempre pronto a spezzarsi.
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Venom - La Furia di Carnage è disponibile da pochi giorni in DVD e Blu-ray, ma noi speriamo di avervi interessati abbastanza da recuperare un po’ del materiale originale a fumetti. Se anche voi avete odiato l’umorismo forzato e uscite folli come la frase “anche io nel mio pianeta sono considerato uno sfigato”, fidatevi di noi. Leggete i fumetti e scoprirete un Venom totalmente diverso da quello interpretato da Tom Hardy. Un giustiziere implacabile, più vicino al Punitore che a Spider-Man.
Un abisso oscuro da ammirare con convinzione, consci del fatto che a sua volta anche lui starà guardando dentro di voi.