VannoTuttiTroppoPiano: Wannabe fumettisti che fanno le faccette su Facebook

Wannabe fumettisti nell'era di facebook: consigli per imparare.

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Questo post va ad inscriversi in una serie di post fatti negli anni da differenti autori (tipo questo mio, questo, questo, questo, questo, questo, questo e questa serie) sul passaggio al professionismo degli aspiranti fumettisti ed è nato da una conversazione tra me ed alcuni miei colleghi disegnatori e sceneggiatori che lavorano in questo settore da parecchi anni.

Faccio una piccola premessa a quanto verrà dopo. Quello di questo post è un discorso relativo ad una tipologia di fumetto più commerciale che autoriale. Va da sé che per fare una cosiddetta graphic novel, l'artista abbia bisogno di un percorso personale che non può condividere con altre mani.

Non è inusuale che qualcuno di noi abbia spesso bisogno di una mano a terminare un lavoro e, essendo spesso difficile "prendere a bottega" qualcuno per motivi logistici, ci si rivolge ad internet e si sviluppa un rapporto per via telematica. Questa modalità lavorativa o prima ancora di selezione offre però diverse problematiche, la principale è quella di non poter essere costantemente a contatto con l'artista assistente e riuscire a conoscerne meglio caratteristiche tecniche e personali.

Ancor meno inusuale è infatti la possibilità che la collaborazione si sciolga in poco tempo a causa del mancato "feeling" o di mancate caratteristiche professionali.

"Stan Lee ha messo mi piace ad un mio disegno"

Uno dei fenomeni venuti a galla con l'avvento di internet è quello del feedback istantaneo che offre la rete. Molto spesso questo feedback ha poco valore artistico perché offerto da un pubblico che già ti conosce e ti vuole bene (amici, parenti) e che non ha nessuna competenza tecnica. Le decine di "like" o "favourite" o "reblog", a seconda della piattaforma, vanno però a nutrire l'ego dell'aspirante artista che molto probabilmente entrerà in un loop di produzione di immagini fatte ad hoc per ricevere consensi.

[caption id="attachment_59857" align="aligncenter" width="499"]sean galloway Submission con annessa lettera di un giovane Sean Galloway alla Marvel[/caption]

È una storia vecchia già analizzata mille volte, soprattutto dall'arrivo di Facebook che ha reso questo rapporto istantaneo.

I migliori hanno l'intelligenza di crearsi un portfolio o una pagina online con una selezione di lavori da presentare ad eventuali candidature e, parallelamente la propria pagina personale dove scarabocchiare qualsiasi altri cosa ed intrattenere pubbliche relazioni (servono anche quelle).

Un estratto da un post di Sean Galloway su deviantart:

Someone asked how did I get my first gig at Marvel Comics. I owe that to Skottie Young. He found my work here on Deviant Art, I think back around 2004ish. After joining Ledheavy, he offered me a spot as a fillin-penciller for Venom #13. He asked if I could do a page a day. What was I supposed to say? hahaha I told him, "HECK YEAH!" (i had never drawn a page a day up til that point, but i wasn't gonna pass up a chance; shhhhhhhhhhhh) I ended up drawing 16 pages in 15 days. OUCH! Yup, it wasn't a voluntary choice to do that in such a tight time frame, but a must, if I wanted the job. I think that's when I really started to believe in myself, and that I could overcome obstacles, if I put the extra effort into it. Really; that applies to everyone. Do you hunger for it is what it amounts to. Keep in mind; posting online helps your work get known. You NEVER know who is keeping an eye on you whether Professional or possible future employer. What you post should also be taken serious too if you're wanting to get into the business. I'm not saying don't post fun suff, but make sure there's plenty of finished products to showoff your capabilities.

In molti altri casi invece ci troviamo di fronte a "wannabe fumettisti" che dimostrano di avere un buon talento ma il loro unico materiale reperibile è un'infinta sequela di faccette e pose "cool", molto spesso ispirate al modo di fare di altri artisti che si prendono a modello, senza il benché minimo interesse a tutto "quell'altro" che dovrebbe essere il fumetto:

  • Un'idea di narrazione, all'interno di una pagina o di una sequenza

  • Gli sfondi (con prospettiva annessa)

  • I cosiddetti "props" cioè gli oggetti di scena o i mezzi di trasporto

  • La composizione di un'inquadratura

  • L'interazione dei personaggi o in caso di scene d'azione, il loro dinamismo

"Ma a me piace disegnare i personaggi!"

zaffino-conanAd essere sincero anche a me. Facciamo quindi una pausa.

Fatti salvi alcuni casi, l'interesse dell'artista rispetto alla figura umana è sempre stato quello prioritario. Per diversi motivi, perché "siamo noi", perché un corpo in movimento genera più interesse di una natura morta (l'interesse per quest'ultima arriva spesso dopo una certa maturità), perché il corpo è comunicativo e, maschile o femminile che sia, è "bello" in senso assoluto e stimola diverse parti della nostra corteccia cerebrale.

Ci sono moltissimi esempi di fumettisti che hanno sviluppato il loro percorso interessandosi unicamente alla figura e tralasciando il resto. Attenzione, questo non vuol dire che non lo sapessero fare. Jorge Zaffino per esempio è stato uno di questi.

Zaffino, diciamo la verità, non è mai stato un grande narratore, non nel senso in cui lo poteva essere un John Byrne o un Alfonso Font, artisti poco innamorati della singola vignetta. L'amore di Zaffino era per la figura e per il gioco di luci ed ombre che gli si proietta addosso a nell'ambiente circostante. Di sfondi se ne trovano pochi, giusto quelli necessari alla narrazione e far intuire il contesto in cui i personaggi si muovono.

albuquerqueUn esempio contemporaneo potrebbe essere Rafael Albuquerque. Sfogliate tutto il suo enorme ciclo di American Vampire e ditemi quanti sfondi accurati potete contare. Anche Albuquerque disegna il minimo indispensabile alla narrazione e spesso lo fa con trucchi di inchiostrazione che lasciano soltanto "intuire" il contesto. Ci riesce benissimo e leggere i suoi fumetti è un piacere.

Ok, quindi non bisogna necessariamente essere Geoff Darrow o Benoît Peeters per fare fumetti.

Quello che deve essere chiaro però è che bisogna avere la competenza di tutte le tecniche. Soltanto una volta acquisita la capacità di svolgere la narrazione a fumetti in tutte le sue fasi, allora ci si può scordare di tutto e sviluppare il proprio stile.

Quindi, volete fare le faccette e prendere un sacco di facilissimi like?

Perfetto, fatelo pure, però sappiate che quello non è un esempio del vostro talento.

"I meravigliosi vent'anni"

Alex Raymond a 25 anni pubblicava in modo retribuito Flash Gordon e Secret Agent X-9.

Alex Raymond è quello delle copertine pittoriche col Superman vecchio vero? Chiudi subito questa pagina maledizione!!

Un altro aspetto del tema "assistente" è che, superata la fase di selezione, bisogna cominciare a lavorare. Qui arrivano ulteriori problemi.

Per essere dei buoni professionisti non serve avere già avuto esperienze pregresse in questo settore. Serve soltanto sapere cosa è un lavoro e come ci si comporta in modo consono. Che sia rispondere ad un call center, consegnare pizze o eseguire una pagina di fumetto, l'attitudine professionale non cambia. Lavorare online non è differente dal recarsi tutti i giorni sul posto di lavoro. Essere lontani centinaia di chilometri o stare alla scrivania accanto ormai è la stessa cosa.

Quindi ecco un elenco veloce di alcune caratteristiche che non potete fare finta di non sapere:

  • Nessuno vi vuole "imparati", imparerete strada facendo quindi non bisogna vergognarsi di consegnare qualcosa che non sembra all'altezza.

  • Recepire gli input e non ripetere gli stessi errori. Riempirsi il tavolo da lavoro di post-it!

  • La puntualità. Sempre.

  • Avvertire IN ANTICIPO quando non si è in grado di rispettare una consegna. Accorgervene quando ormai è troppo tardi per porvi rimedio è l'ultima cosa che dovete fare.

  • Consegnare nel pomeriggio significa entro l'orario di lavoro 17/18 NON alle 20 o alle 24

  • Le scuse non interessano a nessuno. Il lavoro si basa su fatti non su ipotesi. Gli incidenti capitano, sono un fatto. Il vostro datore è SEMPRE più furbo di voi, non cercate di dargliela a bere.

  • Chiedere quando non si è sicuri di qualcosa, meglio chiedere un milione di volte che sbagliarne una.

  • Da quando esiste internet la non conoscenza di: formati digitali (pdf, psd, tiff, ecc...), server online (Dropbox, Copy, Wetransfer, ecc...), reference d'immagini online (Getty, Google image search reverse, 3d warehouse, ecc...), mezzi di comunicazione (Skype, Hangout, ecc...) e qualsiasi altro strumento venga correntemente utilizzato per la fruizione e trasmissione di dati,  non può essere tollerata.

L'elenco potrebbe andare avanti oltre ma voglio fermarmi a...

"Abito in un paesino sperduto, sono fuori dal giro"

Alcuni dei più grossi talenti russi venuti fuori in rete negli ultimi tempi abitano in Siberia (letteralmente), se avete visto Young Doctor's Notebook o letto un po' di LilinSolženicyn, sapete di cosa stiamo parlando. Le scuse stanno a zero anzi, sotto zero.

Quando ho cominciato a fare animazione, oltre a reperire manuali ed informarmi online, ho rotto le scatole all'intero universo: mi sono iscritto ed ho partecipato a qualsiasi forum sul tema, ho lasciato commenti a mezza blogosfera artistica, ho inviato centinaia di mail ad artisti chiedendo consigli o facendo domande sul loro lavoro. Il più delle volte ho ricevuto delle risposte molto gentili, con alcuni di loro è nata addirittura un'amicizia che dura ancora oggi. Se si ha il buon senso di applicare un elevato livello di gentilezza, nessuno vi negherà una risposta.

Aggiungiamoci anche che ormai tutte le fiere d'Italia hanno uno spazio dedicato al portfolio review e incontrare un editor è abbastanza semplice.

"Ma non so l'inglese"

-INTERNET! INTERNET! INTERNET! -

Io ci ho messo dodici anni a capire molte delle cose scritte qua sopra e sto ancora imparando.

Questo discorso lo continuiamo comunque...

[caption id="attachment_59858" align="aligncenter" width="538"]coreingrapho Da una serie di scambi sul suo blog nacque la mia collaborazione con Makkox per Coreingrapho[/caption]

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