VannoTuttiTroppoPiano: Le streghe son tornate, non se n'erano mai andate
VannoTuttiTroppoPiano indaga la validità dei premi al fumetto in seguito alla candidatura di Zerocalcare allo Strega.
Si era già discusso lo scorso anno su quanto fosse inopportuna la candidatura di Unastoria di Gipi al premio Strega, quest'anno il fumetto ci ricasca con la candidatura di Dimentica il mio nome di Zerocalcare.
Allo stesso modo evito di dilungarmi su quanto lo Strega sia diventato un premio di valore aleatorio e sul fatto che questa candidatura in particolare sia stata proposta tra gli altri da Daria Bignardi, una che ha come ospite ricorrente nella propria trasmissione Barbara D'Urso e che prosegue il filone della tv del dolore con le faccende strappalacrime dei fratelli coltelli Muccino. Viviamo in un paese fisicamente libero, quindi ok.
"Ma in questo modo puntiamo il faro sul fumetto, gli diamo attenzione quanta ne merita"
...ha detto qualcuno. Esatto, va benissimo, qualsiasi stratagemma che ci porti alla ribalta è lecito, ce ne fossero! Un vero peccato che XL abbia chiuso, era quello che ci serviva. Il punto focale della situazione però sta proprio dalla parte opposta a quella dalla quale stiamo guardando!
Premesso che, a premio importante non corrispondono innalzamenti delle vendite importanti, per citare Roberto Recchioni:
Pubblicazione di Roberto Recchioni.Candidare un fumetto ad un riconoscimento letterario significa togliere un pezzo importante dal proprio habitat, forse valorizzarlo in quell'effimero periodo, ma ignorare, svilire ed impoverire il background culturale che lo ha generato. Tutto il restante mondo del fumetto non viene illuminato da nessuna luce riflessa.
Non è infatti un caso se i premi al fumetto in italia siano praticamente inesistenti, disorganizzati, con una selezione improbabile e sempre sbagliata, di nessun peso né commerciale né culturale e non hanno nessun risalto mediatico. Non me ne vogliano gli organizzatori delle rispettive fiere ma è una realtà riconosciuta da tutti gli esponenti del mondo del fumetto, una realtà che ha spesso toccato vette di grottesco come "la targhetta che si cancella tenendola in mano" delle scorse edizioni di Lucca Comics, il miglior premio italiano che va ad un comics...americano (sempre Lucca Comics), blog che vengono confusi con webcomics (Napoli Comicon), ecc...
Uno scopo dei premi è sicuramente quello di "coccolare" il singolo vincitore (e in alcuni casi remunerare, vedi il premio del ministero della cultura spagnolo da 20.000 euro) e dare spolvero e celebrazioni a tutti gli addetti ai lavori: grafici, coloristi, letteristi, copertinisti (darei persino un premio ai distributori se in italia non ci fosse il monopolio).
Ma ben più importante è il compito di segnare una linea, evidenziare una corrente riflesso dell'arte e della società, persino forzare il pubblico a guardare in una direzione meno mainstream qualora fosse culturalmente rilevante.
Allora ci sarebbe da fare un appello a tutti gli autorevoli nomi dell'intelligencija italiana (e perchè no della politica): prestate la vostra voce e i vostri contatti per aiutare a creare e promuovere un premio al fumetto davvero importante e rigoroso, dello stesso peso del Fauve D'Or di Angoulême o degli Eisner e Harvey Awards americani.
Pescare titoli a caso e buttarli nella mischia non è di nessun aiuto, di certo non aiuta a crescere nessun settore, né quello del fumetto né quello della letteratura. Domani andrete in libreria e vorrete trovare decine di titoli interessanti, non soltanto uno all'anno.
(per questa puntata mi sono avvalso della partecipazione del mitico Federico Rossi Edrighi che ci ha regalato uno sketch inedito tratto dalla Notte del Presepe Vivente. Effettivamente più che una "strega" è una vergine ma rende l'idea)