VannoTuttiTroppoPiano: Intervista ai disegnatori del Dylan Dog Color Fest "Volti Nuovi"
Intervista ai disegnatori del prossimo Dylan Dog Color Fest: Volti Nuovi
[caption id="attachment_54973" align="alignright" width="280"] Lorenzo De Felici[/caption]
In quanto uno dei disegnatori coinvolti, ho voluto dare voce agli altri tre colleghi che chiusi nei loro antri oscuri hanno preso parte alla realizzazione grafica del numero. Se ve lo state chiedendo: si, mi sono auto intervistato! è una cosa terribile e di pessimo gusto ma tanto l'intervista gioca sui toni del faceto perciò mi auguro che nessuno se ne avrà a male. Tutti gli autori hanno gentilmente offerto dei contenuti inediti che trovate disseminati per l'intervista. In basso invece potete accedere alla gallery con la preview del numero.
La copertina è ad opera di Matteo De Longis. In coda all'intervista, tutti i credits dell'albo.
Ciao a tutti e benvenuti su Badcomics.it
Quanto è difficile disegnare Dylan Dog e quale è stata la parte più difficile?Federico Rossi Edrighi: Dylan Dog è un personaggio veramente ostico dal punto di vista grafico, ha tratti somatici estremamente specifici, e sbagliarli è un attimo, se ti distrai. Riguardo alla storia, giacché me la sono scritta da solo non ho mai incontrato particolari difficoltà (e grazie!), anche se quest'esperienza mi ha insegnato una cosa importante: se le anatomie non sai neanche dove stanno di casa, incentrare la tua storia su un cattivo che agisce per gran parte del tempo in costume da bagno potrebbe rivelarsi un boomerang. Fortunatamente i colori di Luca Bertelè hanno dato lustro ai disegni.
Mirka Andolfo: Molto difficile! Soprattutto perché negli ultimi anni ho sempre meno tempo per leggere fumetti, e troppo spesso mi ritrovo a comprare fumetti, metterli in libreria, e aprirli dopo anni (mi capita spesso anche con Dylan, devo ammetterlo)… A parte questo, non è stato per nulla facile, visto che Dylan è un personaggio con un pregresso enorme alle spalle… La parte più difficile è stato cercare di far coincidere lo stile umoristico (che mi è stato espressamente richiesto quando Roberto mi ha proposto di disegnare una storia) con il tipo di storia… È stata una sfida interessante, mi piace moltissimo mescolare i generi (chi mi conosce, lo sa!)
[caption id="attachment_54974" align="alignright" width="246"] Federico Rossi Edrighi[/caption]
Lorenzo De Felici: In realtà ho preso tutta la storia come una sfida personale: non avevo mai disegnato con uno stile realistico, così ho provato a farlo su una storia di Dylan. Certo, la mia matrice grottesca torna sempre a galla e quello che è venuto fuori è un ibrido, ma ho cercato comunque di virare verso un grottesco tenebroso. A livello tecnico la cosa più difficile è stata “acchiappare” Dylan. È una sorta di esperienza mistica, dopo decine di fogli accartocciati ti rendi conto che devi smettere di pensare a naso, bocca, occhi, orecchie, capelli: devi pensare a chi è Dylan. E poi ricominci ad accartocciare.
Flaviano Armentaro: Credo sia stata l'impresa più difficile da quando faccio questo lavoro. Riuscire a cogliere l'essenza di Dylan senza necessariamente rifarsi alle foto di Rupert Everett è molto difficile, ogni disegnatore ha il "suo" Dylan e sono tutti molto differenti tra loro, dall'emaciato di Mari allo squadrato di Dall'Agnol al Clark Kent di Brindisi, per cui dopo aver studiato tutti quelli che mi piacciono ho cercato di fare tabula rasa e trovare il "mio" Dylan. Non credo di esserci ancora riuscito però, lo Shodō "je fa na pippa" a Dylan.
Il tuo Dylan preferito (specificare se per i disegni per la storia o entrambi).
FRE: Per quel che concerne i disegni sarei tentato di scegliere un albo a caso di Nicola Mari o dell'ultimo Dall'Agnol. Una delle storie che ho trovato più divertenti nel suo insieme invece è quella del numero 114, La Prigione di Carta, di Medda e Piccatto. Piena di idee ed estremamente ironica.
MA: È difficile dirne uno, visto anche che, come dicevo, non sono una lettrice assidua. Ricordo che mi era piaciuto parecchio Mater Morbi (Carnevale è in assoluto tra i miei disegnatori preferiti!).
LD: Le mie storie preferite di Dylan sono spesso disegnate da Nicola Mari, se non altro perchè il suo disegno veicola da solo un’atmosfera macabra e assurda che adoro. In questo senso forse Il Cimitero dei Freaks è una delle storie dove davvero disegno e storia sono in sincrono perfetto.
FA: Sono molto affezionato a La Casa Infestata che è stato uno dei primi Dylan letti da piccolo ed è disegnato da Claudio Castellini che è stata una delle icone della mia giovinezza da wannabe disegnatore, è un albo molto anni '80 quindi molto divertente da leggere ma non certo uno dei migliori. Se devo tirarne fuori solo uno scelgo Grand Guignol. Come autore e lettore sono molto interessato ai personaggi e alle personalità più che alla storia, quindi amo le storie verbose e corali alla Robert Altman o alla Woody Allen, allo stesso modo mi piace molto la commedia nera inglese e Grand Guignol ha un po' entrambe queste caratteristiche.
[caption id="attachment_54975" align="alignleft" width="244"] Mirka Andolfo[/caption]
Facciamo una sorta di catena di Sant'Antonio da facebook: nomina un disegnatore italiano o internazionale che ti piacerebbe vedere alle prese sul Color Fest.
FRE: Sarebbe molto interessante una Londra soprannaturale disegnata da Kevin O'Neill o da Teddy Kristiansen.
MA: Mi piacerebbe moltissimo vedere Otto Schmidt! Secondo me sarebbe molto interessante...
LD: Credo che un bel Dylan disegnato da Paul Pope non mi farebbe dormire per qualche giorno.
FA: Roger Ibanez (Spagna) oltre ad essere un artista strepitoso, disegna Jazz Maynard che a suo modo è una sorta di Dylan quindi non avrebbe molta difficoltà a rendere bene il personaggio. Certo dare la possibilità a James Harren di sbizzarrirsi nel disegnare mostri assurdi sarebbe qualcosa di epico.
Il momento, nella storia che hai disegnato, che più ti rimarrà nel cuore.
FRE: Forse la scena dei pipistrelli. Niente riempie una tavola quanto un chilo di pipistrelli esagitati.
MA: Sicuramente il finale. Penso sia molto particolare... e un po' triste. Bello! Anche l'inizio, però, non scherza, con le ragazze che festeggiano e decidono di andare da Dylan…
LD: C’è un momento in cui la sirena (coprotagonista della storia) fa un sorriso sorpreso. E’ un gesto così carico di significato che ci ho messo un giorno solo a decidere come farla recitare.
FA: Quando arrivano le mazzate (dovevo controbilanciare il momento "feels" di Lorenzo)
Il personaggio della tua storia che hai disegnato con più gusto?
FRE: Il Clown Triste, a mani basse.
MA: Ovviamente il Clown Triste
LD: Che domande, chiaramente il Clown Triste.
FA: Il Clown Triste rulez.
Ci sono altri personaggi bonelliani che disegneresti volentieri? (valgono anche quelli fuori
[caption id="attachment_54979" align="alignright" width="294"] Lorenzo De Felici[/caption]
pubblicazione)
FRE: Direi Martin Mystère, che penso sarebbe uno spasso anche da scrivere.
MA: Non saprei chi scegliere, anche perché come lettrice sono sempre andata più verso altri tipi di fumetto (americano, manga, qualche francese…). Sono già contentissima di aver avuto questa possibilità! In generale, forse direi Tex (anche se odio disegnare i cavalli), perché mio padre lo adora!
LD: Dopo averli colorati in lungo ed il largo, disegnare gli Orfani non mi dispiacerebbe affatto!
FA: Tex sarebbe come poter dire di essersi portato a casa la reginetta del ballo ma dovrebbe essere una storia davvero sporca e polverosa, il west dell'età d'oro di Hollywood è molto bello da vedere al cinema ma non altrettanto da disegnare. Uno dei miei personaggi Bonelli preferiti è sempre stato Nick Raider, il poliziesco è un po' sparito dalle serie Bonelli ed è un peccato. Ovviamente Ken Parker, una delle opere più belle del fumetto italiano.
Dylan terminato, a cosa state lavorando attualmente?
FRE: Al momento mi sto occupando dei disegni di una storia che ho scritto per BAO Publishing e che dovrebbe uscire in autunno, e disegnando una storia scritta da Giovanni Masi per Star Comics. Inoltre sto scrivendo un'altra storia per Dylan Dog (stavolta, per la gioia di grandi e piccini, non disegnata da me) e un qualcosa per un altro progetto di cui ancora è meglio se non do dettagli ma che sarà assai interessante, nonostante il mio apporto.
MA: Un po' troppe cose... Ah ah! Voglio una vacanza! Soprattutto fumetti per il mercato americano, con uno stile più dark e "realistico" (mai al 100%), tra cui Sword of Sorrow: Chaos per Dynamite. Poi sto lavorando ad alcune pagine dello speciale Suore Ninja, e sto colorando alcune storie per Topolino. E altre cose work in progress, di cui per ora non posso ancora parlare!
Ah, ovviamente poi sto lavorando a Sacro/Profano.LD: Sono al lavoro su vari fronti, principalmente quello francese: sto realizzando (disegni + colore) un volume scritto da Lewis Trondheim che fa parte di un grande progetto che coinvolge anche altri autori e che vedrà la luce tra il 2015 e il 2016.
FA: Il fumetto ufficiale per una squadra di calcio francese (scritto da Fred Brémaud), sempre per la francia un nuovo progetto assieme a Mathieu Mariolle, lo sceneggiatore con cui ho realizzato la serie Nola (Dargaud Editions) continuo ad illustrare la serie Skinner Boys per Fabbri Editore e qualche storyboard per l'animazione.
[caption id="attachment_54983" align="aligncenter" width="600"] Flaviano Armentaro[/caption]
CREDITS:
Copertina: Matteo De Longis
Il lago che non muore
Soggetto: Lorenzo De Felici e Giovanni Masi
Sceneggiatura: Giovanni Masi
Disegni e colori: Lorenzo De Felici
Party Girls
Soggetto e sceneggiatura: Giulio Antonio Gualtieri e Stefano Marsiglia
Matite e colori: Mirka Andolfo
Chine: Simone Di Meo
Il vestito del demone
Soggetto, sceneggiatura e disegni: Federico Rossi Edrighi
Colori: Luca Bertelè
Come si diventa cattivi
Soggetto e sceneggiatura: Michele Monteleone
Disegni e colori: Flaviano Armentaro
[gallery columns="4" ids="55132,55133,55134,55135,55138,55139,55140,55141,55142,55143,55144,55145"]