VannoTuttiTroppoPiano: ARF! festival, 6 domande a Mauro Uzzeo

Sei domande a Mauro Uzzeo sull'imminente Arf Festival di Roma

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Il prossimo fine settimana, dal 22 al 24 maggio, si terrà a Roma (presso l'Auditorium di via Massimiliano Massimo, EUR) l'ARF! Festival di Storie, Segni e Disegni.

Il Festival alla sua prima edizione, vede tra i suoi ideatori: Stefano Piccoli, Mauro Uzzeo, Paolo Campana, Gud (Daniele Bonomo) e Fabrizio Verrocchi. Sarà un festival del fumetto incentrato sugli autori e sul loro lavoro. Ospiterà delle mostre, quelle di Gipi, Zerocalcare, Valentina di Crepax e Davide De Cubellis. Si terranno panel su diversi temi, workshop per bambini, portfolio reviews, saranno presenti studi, editori e una valanga di autori (qui la lista completa).

Sarò presente anche io domenica 24 alle 18.30 per parlare di fumetto ed animazione con Francesco Artibani, Federico Rossi Edrighi, Giovanni Masi, Luca Raffaelli e, in collegamento da New York, John Canemaker, animatore e regista, autore del documentario Remembering Winsor McCay.

Ne ho approfittato per fare qualche veloce domanda al mio amico Mauro Uzzeo:

Ciao Mauro e benvenuto su BadComics.it

Cito "Un nuovo modello di Festival, ideato e organizzato da disegnatori, sceneggiatori e designer che amano il fumetto. ARF! vuole riportare la narrazione disegnata al centro della scena." E aggiungo: dando risalto alla voce degli autori, al loro lavoro con mostre e performance, e con spazi dedicati al dialogo con i bambini. Si direbbe una scelta anticommerciale laddove Lucca Comics, andando nella direzione opposta, si è affermata come la fiera più visitata al mondo. Trovate che la lancetta dell'attenzione si fosse spostata di troppo? Non avete paura, come vostro primo anno, di andarci sotto economicament, mettendo a repentaglio una seconda edizione?

Lo diceva Che Guevara e lo ribadiva Andrea Pazienza: “Mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa.” Non abbiamo paura di niente, sul serio. E per un motivo molto semplice: stiamo facendo il festival che volevamo.

Non siamo organizzatori di festival, siamo semplicemente cinque persone che, in un modo o nell’altro, lavorano in questo campo e che, trovandosi di fronte a un’opportunità, hanno pensato di metterla a frutto. Ci si lamenta sempre di quel che non piace e si lanciano soluzioni in aria sperando che qualcuno le raccolga, ecco, in questo caso, abbiamo deciso di raccogliere e rilanciare.

Il rischio è totale: ci abbiamo messo faccia, tempo e soldi senza poter contare sull’aiuto di sponsor o sovvenzioni comunali e regionali, ma basandoci essenzialmente sulle nostre forze e sulla rete di contatti che ci siamo creati negli anni. Tanti amici si sono aggiunti in corsa per darci una mano, a partire da chi ha realizzato per noi una locandina bellissima, a chi sta allestendo le mostre, fino a coloro che hanno deciso di darci fiducia e di affittare uno stand nonostante questa sia una prima edizione ricca d’incognite.

Se il pubblico risponderà positivamente, saremo felicissimi, se invece l’accoglienza sarà tiepida ne prenderemo atto e spingeremo ancora più forte per l’edizione del prossimo anno. Puntando sempre e con ancora più forza nella medesima direzione, perché crediamo che la capitale abbia bisogno di un luogo in cui si faccia vera cultura del fumetto. Un luogo in cui, chi il fumetto lo vive 24 ore su 24 non si senta fuori posto. Un luogo in cui, appunto, lettori, autori e editori possano incontrarsi e confrontarsi sulle meraviglie della nona arte.

E sicuramente non siamo, come ho letto online, “un festival anti-cosplay”. I cosplayer sono – ovviamente – benvenuti come chiunque voglia passare a visitare l’ARF! Però, è bene dirlo, siamo un festival in cui le attività principali ruoteranno attorno al fumetto e non ai collaterali.
Non ci saranno stand di gadget, vestiti e caramelle, ma ci saranno i negozi degli editori e mostre di altissimo livello. Non ci saranno gare di cosplay, ma venti imperdibili incontri (spalmati nei tre giorni del festival) che saranno dei veri e propri eventi unici che spazieranno a 360° su tutto ciò che è FUMETTO. Dalla Disney alla Bonelli, passando per Miyazaki e The Walking Dead, dagli indipendenti ai comics americani, tra workshop di scrittura e disegno, coinvolgendo tanto i grandi maestri del passato quanto quelli presentissimi.

Il nostro tentativo è quello di mostrare quanto fumetto si crei, si produca e SI LEGGA oggi in Italia. Che una “Più libri, più liberi” del fumetto, a Roma, è possibile. E se non è possibile oggi, magari lo sarà domani, per cui, rimboccarsi le maniche e provare a farlo, è stata la molla che sei mesi fa ci ha fatti imbarcare in questo progetto, e che, in qualche modo, è riuscita a coinvolgere e stimolare anche tutti gli autori e gli editori che hanno deciso di aiutarci e lanciarsi con noi in questa avventura.

Significa anche che non troveremo espositori puramente commerciali?

Se per “commerciali” intendi gli stand dei venditori di gadget e cioccolata, no, non ci saranno. Abbiamo gentilmente declinato tutte le richieste pervenute – e credimi, sono state così tante che avremmo potuto riempirci tre intere Aree Espositori, ma non è quello che ci interessa ora.
Non vogliamo riempire indiscriminatamente i padiglioni con prodotti che toccano il fumetto solo alla lontana. Vogliamo che l’Area Espositiva sia totale appannaggio di chi i fumetti li fa e li vende e vogliamo che i visitatori dell’ARF! possano poter facilmente trovare TUTTI i loro fumetti preferiti. Per questo motivo, per supplire alla mancanza degli albi degli editori che per un motivo o per l’altro hanno rimandato all’anno prossimo la loro presenza, abbiamo lasciato degli spazi anche alle fumetterie (poche, purtroppo, visto che per quest’anno lo spazio è molto bello ma ridotto) e abbiamo aperto un nostro ARFShop.

Speriamo che tanto i lettori, quanto gli editori restino soddisfatti delle nostre scelte.

Come sono stati scelti gli ospiti?

Ti rispondo nel modo più sincero possibile. Appena ci siamo riuniti noi cinque (Daniele Gud Bonomo, Paolo Campana, Stefano Piccoli, Fabrizio Verrocchi e il sottoscritto) ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: questa è una prima edizione, anzi, è una sorta di numero zero per capire se una cosa del genere, a Roma, si possa davvero fare. C’è qualcuno che sovvenziona l’evento? No. E allora la scelta è obbligata, non potendo permetterci di offrire trasferte e pernottamenti, abbiamo coinvolto direttamente soltanto gli autori di Roma e dintorni.

Una scelta dettata quindi da una merissima esigenza economica ma anche dal fatto che, fortunatamente, attorno alla Capitale gira una bella fetta di professionisti che avrebbe potuto garantire, a noi e ai visitatori, una copertura a 360° delle più importanti realtà italiane.
A quei nomi iniziali si sono aggiunti, via via, altri artisti che ci hanno contattati incuriositi da quello che stavamo tirando su e che ci hanno davvero onorati offrendosi di partecipare a loro spese. E a loro continuano ad aggiungersene altri, per questo motivo la lista degli autori presenti continua ad allungarsi e ha appena toccato le cento unità.

Ma il mio desiderio più grande è quello di poter radunare attorno all’ARF! tutti i più validi autori di fumetto viventi, incrocia le dita con me e chissà che il prossimo anno non possiamo permetterci di alzare il telefono e chiamare in tutta Italia senza paura di sforare troppo!

Mi è sembrato di capire che non ci sarà nessun "ARFio d'Oro" legato a quest'edizione, avete preso in considerazione l'affare premiazione?

Assolutamente sì. Ne abbiamo parlato diverse volte e abbiamo anche stabilito tutta una serie di linee guida che sono riconducibili a: i premi saranno rivolti principalmente al mercato interno e, come per l’assegnazione degli Oscar, ci sarà un unico grande premio rivolto al miglior fumetto straniero.

Ci saranno categorie più diversificate del solito a seconda delle varie mansioni che ruotano attorno al fumetto e ci sarà una grandissima attenzione agli esordienti con un premio davvero speciale che è quello a cui tengo di più. Ma, per i motivi di cui ti parlavo prima, tutto questo vedrà la luce soltanto nella prossima edizione, ossia quando potremmo tranquillamente coinvolgere, anche nell’assegnazione dei premi, i fumettisti di tutt’Italia.

C’é qualche evento in particolare di cui vai molto fiero e qualcosa che invece non sei riuscito a realizzare?

È un po’ presto per parlarne perché dovreste venire all’ARF! e assistere agli incontri per comprendere quello che sto per dire, ma sono fiero di come siamo riusciti a trasformare il concetto di “conferenza” in quello di “evento”.

L’evento che ruota attorno a Davide De Cubellis, ad esempio, grandissimo disegnatore di cui mettiamo in mostra una personale antologia, è legato agli storyboard che ha realizzato per “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone che è attualmente in concorso a Cannes.
Un incontro, già di per sé interessantissimo, al quale però abbiamo aggiunto la presenza di Leonardo Cruciano, visual designer e responsabile degli effetti speciali di tutto il film che rappresenta il necessario ponte tra le previsualizzazioni di Davide, la regia e la messa in scena del film.

Se a tutto questo aggiungete che lo stesso Matteo Garrone si prenderà una pausa da Cannes e sarà presente in sala durante l’incontro, ecco che il concetto di “evento unico” che avevamo in mente, inizia ad avere senso.

Sulla stessa linea, l’incontro con Gipi e il suo “maestro” Mannelli, per la prima volta sullo stesso palco, quello tra Zerocalcare e Danno dei Colle Der Fomento che si scontrano sulle diverse anime della Roma che raccontano. Il workshop che vedrà a confronto la sceneggiatura fumettistica e quella cinematografica e che si avvarrà non solo della presenza di Marco Martani, sceneggiatore de La mafia uccide solo d’estate e tanti altri film, ma anche di una vera e propria troupe che, sul momento, girerà le sequenze descritte.

La disponibilità di Charlie Adlard, che da undici anni disegna The Walking Dead a rispondere a tutte le domande dei suoi fan italiani. L’incontro su Winsor McCay e il mestiere di fumettista/animatore, che ti vede impegnato in prima linea e che vedrà confrontarsi anche gente del calibro di Luca Raffaelli, Francesco Artibani e John Canemaker, autore di uno splendido documentario su McCay. La presenza stessa di Luca Raffaelli come nostro presidente/ARFiere mi onora perché il suo “Castelli Animati” è stato un modello e un punto di riferimento importante nella costruzione dell’ARF!

E tutto quello che non c’è è invece quello che non sono riuscito a realizzare. Avrei voluto organizzare degli incontri legati al mondo delle traduzioni e a quello dell’illustrazione. Avrei voluto organizzare dei workshp della durata di tutti e tre i giorni. Avremmo voluto, come ti dicevo, ospitare artisti da tutt’Italia e avremmo voluto inserire i premi. Ci impegniamo a realizzare tutto ciò nella prossima edizione!

Arf è gemellato con il TCBF, Comicon e BilBolBul, cosa significa?

Due cose: la prima è che tutti e tre questi festival ci hanno aiutati, ci hanno consigliati, ci hanno seguiti. Ci hanno rivelato i loro piccoli segreti di cui abbiamo fatto tesoro.

La seconda, invece, è molto semplice ed è riassumibile nel concetto di comunione d’intenti. Lo stesso focus per il fumetto. La stessa volontà di farlo arrivare a più gente possibile.

(ARFio, la mascotte del festival vista da me)

arfio flaviano

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