Vampiri: La Masquerade, i videogiochi e i giochi di ruolo che hanno raccontato i figli di Caino – Prima parte
Il franchise di Vampiri: La Masquerade è da sempre legato a doppio filo con videogiochi e giochi di ruolo. In questo primo articolo vi raccontiamo la storia editoriale cartacea.
Il momento per parlarne è abbastanza propizio, visto il recente annuncio di Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 e l’arrivo anche in Italia dell’acclamata nuova edizione del gioco di ruolo, ovvero Vampiri: La Masquerade, che verrà pubblicata da Need Games!. Abbiamo già parlato dell’editore italiano su queste pagine in occasione del gioco di ruolo di The Witcher, ed in vista di PLAY 2019, l’evento di Modena legato al mondo dell’intrattenimento da tavolo che si svolgerà dal 5 al 7 aprile prossimi, la quinta edizione di Vampiri: La Masquerade sarà finalmente disponibile insieme ad una serie di iniziative legate al lancio del prodotto.
[caption id="attachment_194429" align="aligncenter" width="1210"] La copertina era già un chiaro segnale di quanto fosse un gioco diverso dal resto del panorama | Foto: https://bit.ly/2Ox0Ovb[/caption]
Ma ritorniamo al 1991, quando per la prima volta Vampiri: La Masquerade fece la sua comparsa nel mondo del gioco di ruolo. Le ispirazioni più importanti a tema ludico furono Il Richiamo di Cthulhu e RuneQuest, mentre ovviamente tutta la narrazione sui vampiri contribuì a forgiare le idee alla sua base. Libri, fumetti, film, le menti della White Wolf Publishing assimilarono tutto quanto ci fosse a tema vampiresco per arrivare ad un’idea fondamentale, quanto seminale: un gioco di ruolo in cui i giocatori avrebbero dovuto andare a caccia di vampiri sarebbe stato noioso.
[caption id="attachment_194433" align="aligncenter" width="900"] Gli speciali dadi di Vampiri, con tanto di simboli successo a tema[/caption]
"Vampiri: La Masquerade proponeva un mondo oscuro, un urban fantasy con un feeling gotico inedito per l’epoca, rappresentò il primo di una serie di giochi ambientati nel Mondo di Tenebra, un vero e proprio universo condiviso"
Vampiri ha sempre raccontato temi molto particolari, a volte crudi e pesanti per parte di quel pubblico che, all’epoca, non era abituato a dover giocare qualcosa del genere. Ad esempio l’idea che Caino, proprio quello del racconto biblico, fosse il primo vampiro della storia nella fiction del Mondo di Tenebra, è già abbastanza indicativo. Il concetto della fede è molto forte all’interno di Vampiri e dell’intero Mondo di Tenebra, come raccontò il designer Mark Rein-Hagen:
“Il gioco ed il mondo diventò legato ai temi della religione e della fede. Mio padre era un sacerdote Luterano, e credo abbia giocato un ruolo fondamentale non solo per Vampiri, ma per l’intero Mondo di Tenebra. Sono sempre stato affascinato da ciò che rende le persone capaci di credere così fortemente in qualcosa, mentre io non riuscivo a fare altrettanto. Parlare di quel tema, il potere della fede, fu il motore della seconda metà del game design di Vampiri”.
Oltre ai temi raccontati, Vampiri: La Masquerade era qualcosa di nuovo in molti sensi. I giochi di ruolo a tema horror erano difficili da vendere, ed in parte lo sono anche oggi, perché parlano chiaramente ad un certo tipo di pubblico e a quello soltanto. Ma includeva degli elementi che suggerivano una narrazione quasi supereroistica più che horror classica. I vampiri sono in grado di fare cose straordinarie, di esibirsi in manovre fisiche fuori dal normale, così come di scatenare poteri mistici e mentali in grado di manipolare le menti e la realtà. Ovviamente è solo la superficie di ciò che il gioco offriva e offre anche oggi, perché una volta che si inizia a giocare si scopre tutta la ragnatela di intrighi e trame globali che muovono la società dei vampiri e dei suoi Clan. Una narrazione secondaria se vogliamo, più profonda ed intensa, che è stata un altro dei tasselli che ha contribuito al gioco di ruolo nel corso degli anni.
[caption id="attachment_194436" align="aligncenter" width="524"] La copertina italiana di Vampiri: La Masquerade | Foto: Need Games![/caption]
Nel corso degli anni, come l’editoria vuole, il gioco di ruolo di Vampiri: La Masquerade fu aggiornato e rivisto attraverso molteplici edizioni (e nel frattempo fu creato anche Vampire: The Eternal Struggle, un gioco di carte collezionabili).
La seconda edizione nel 1992, la terza nel 1998, la linea Vampire: The Requiem, che proponeva una rilettura del mondo di gioco e di parte delle regole (con tanto di seconda edizione), l’edizione del ventennale, la quarta, ritornata al filone Masquerade, nel 2011, e infine la citata quinta edizione, uscita nel 2018 negli Stati Uniti. Vampiri V5, questo il nome ufficioso dell’edizione, ritorna ovviamente sul filone tradizionale fatto di metaplot e temi molto controversi, talmente tanto che proprio questa edizione è stata al centro di una controversia notevole, non molto dissimile a ciò che succede in altri settori dell’intrattenimento.
In un manuale d’ambientazione supplementare sulla Camarilla si parla, tra le altre cose, del sistema politico della Cecenia. Nello status quo del Mondo di Tenebra gli omosessuali ceceni sono tenuti come schiavi, imprigionati, senza cibo e acqua, e vengono usati sostanzialmente come sacche di sangue dai vampiri che vivono in quelle zone. Oltretutto, ogni comportamento omosessuale tra kindred è punito in modo tremendo.
Ovviamente: apriti cielo.
[caption id="attachment_194435" align="aligncenter" width="720"] Il manuale dello scandalo[/caption]
Tutto è partito dall’accusa di un blog – poi sostenuta da altri – secondo cui l’editore White Wolf attraverso questo racconto voglia strizzare l’occhio alla destra estrema, nonché condividere i loro valori, con tanto di presunti messaggi in codice all’interno del testo che sarebbero rivolti ai movimenti alt-right. Oltre alla questione cecena, molti altri elementi di Vampiri: La Masquerade quinta edizione sono stati messi sotto accusa, con tanto di illazioni riguardo una fantomatica propaganda nazista e frasi sibilline che riguardano addirittura alcune figure della casa editrice stessa.
Nei giorni successivi alla vicenda sono volate dichiarazioni e comunicati stampa, che hanno portato a sedare la vicenda tra prevedibili insulti e minacce di morte anche al blogger di cui sopra. Però, la parte sulla Cecenia nel manuale della Camarilla è stata comunque rimossa in toto, come decisione da parte di White Wolf di rispettare chi si possa essere sentito turbato dal racconto esposto all’interno della fiction di Vampiri: La Masquerade.
Nonostante ciò, la quinta edizione del gioco di ruolo è stata accolta con molta trepidazione dal pubblico. Grande attenzione per la veste grafica (da sempre un marchio di fabbrica del prodotto), così come per il sistema di gioco e soprattutto la parte narrativa, il racconto dello status quo globale, il metaplot, che rappresenta la spina dorsale di tutto il mondo di Vampiri, hanno reso il prodotto un successo.
Ma Vampiri: La Masquerade è diventato un franchise a tutto tondo e, grazie anche alla storica collaborazione con Paradox Interactive che lo scorso ha addirittura acquisito White Wolf, c’è stata anche una breve ma intensa storia videoludica dedicata ai figli di Caino, della quale vi parleremo nella seconda parte di questo speciale.