Valley Girl: il primo, vero film di Nicolas Cage

Valley Girl è un quasi-documentario su un fenomeno culturale, ma soprattutto è il vero esordio di Nicolas Cage

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Valley Girl è il secondo capitolo del nostro viaggio allucinante nella carriera di Nicolas Cage che abbiamo deciso di intraprendere mentre aspettiamo l’uscita di The Unbearable Weight of Massive Talent.

Trovate tutti i capitoli dello speciale a questo link.

Il film.

Diretto da Martha Coolidge, ex documentarista passata alla fiction nel 1976 con Not a Pretty Picture, Valley Girl è un artefatto culturale prima ancora di un film. Partiamo dall’inizio: il concetto di “Valley girl” (qui la pagina Wiki in inglese; manca quella in italiano, ma se volete c'è quella in emiliano, per la precisione in mirandolese) nasce negli anni Ottanta nella San Fernando Valley, che sta nella parte nord di Los Angeles ed è una zona ricca e provinciale, dalla quale molta gente parte ogni mattina con il suo bel trenino o la sua bella macchinina per dirigersi verso il centro cittadino dove sta la vita vera. Una valley girl era dunque, in origine, una ragazza nata e cresciuta in questa zona altoborghese, caratterizzata dalla sua passione per i vestiti, lo shopping e le cose costose e una certa superficialità nell’approccio alla vita – oltre che da un modo particolare di parlare noto come “valleyspeak”. La prima persona a rendere popolare il concetto di “valley girl” fu Frank Zappa insieme alla figlia Moon

Zappa voleva prendere in giro questo stereotipo ma finì per cristallizzarlo e definirlo con una tale precisione che oggi “valley girl” si usa per riferirsi genericamente a una ragazza più interessata alle apparenze e al consumismo che alle Cose Importanti della Vita, indipendentemente dalla sua provenienza geografica. Valley Girl è il primo film a raccontare questo fenomeno, e lo fa dal punto di vista proprio di una “ragazza della valle”, che si innamora di un cittadino ribelle e un po’ punk che ha gli occhi cerulei e malinconici di Nicolas Cage.

Il cast.

Oltre al nostro Nic, il cast è guidato dalla valley girl del titolo, Deborah Foreman. L’esperienza di interpretare una proverbiale scemetta deve avere influenzato molto Foreman, la cui carriera dopo Valley Girl ha cambiato completamente direzione: chi ama l’horror la ricorderà come perfetta scream queen in film cult tipo Pesce d’aprile o Waxwork – Benvenuti al museo delle cere. Del resto del cast segnaliamo in particolare la presenza di Colleen Camp e Frederic Forrest, che si ritrovavano insieme su un set quattro anni dopo Apocalypse Now.

Nic

La regista.

Come detto, Martha Coolidge cominciò la carriera come documentarista a New York, prima di trasferirsi a Hollywood nel 1976 per andare a lavorare alla Zoetrope di Francis Ford Coppola e George Lucas. È qui che ha l’occasione di girare il suo primo lungometraggio: Not a Pretty Picture è un docudrama che racconta un’esperienza traumatica, uno stupro subito quando aveva 16 anni. Dopo Valley Girl, Coolidge ha avuto una lunga carriera senza particolari picchi, con l’eccezione del film TV per HBO Vi presento Dorothy Dandridge, che vinse 5 Emmy (su 11 candidature). Dal 2002 al 2003 è stata la prima presidentessa della Director’s Guild of America.

Di cosa parla.

La valley girl del titolo si chiama Julie Richman (un cognome assolutamente non ammiccante), ed è una bionda un po’ insulsa ma con un cuore grande così che ama passare le sue giornate al centro commerciale a guardare i culi dei maschi che vanno a prendersi un caffè o un gelato. È fidanzata con Tommy,  una specie di tronco di carne perfettamente ariano e con il cervello grosso come una nocciolina. Un giorno, prima in spiaggia e poi durante una festa, Julie conosce Randy, un punk di Hollywood chiaramente fuori posto nel contesto sociale a cui lei è abituata, ma tanto, tanto, tanto carino. È l’inizio di una storia d’amore travagliata e osteggiata dalle famiglie (allargate) di lei e anche di lui: nel caso vi fosse sfuggito, il film è vagamente ispirato a Romeo e Giulietta, o se preferite a Randy & Julie.

Altri due dettagli da segnalare. Innanzitutto la splendida colonna sonora, un’ottima selezione di roba new wave/post punk che è anche a suo modo curiosa considerando che Randy si presenta come “un punk”. E poi il fatto che esiste un remake datato 2020 di Valley Girl: purtroppo chi cura questa rubrica non ha ancora avuto il privilegio di vederlo.

Ragazze

E Nicolas Cage che fa?

Randy, ovviamente, cioè il protagonista assoluto del film, talmente protagonista che sulla locandina compare lui non insieme a Julie, ma insieme a Samantha (Tina Theberge), la sua ex fidanzata che nel film ha uno screentime totale che non arriva ai tre minuti. Vi ricordate quando parlando di Fuori di testa vi abbiamo raccontato che il provino fatto da Cage per il ruolo di Brad andò malissimo perché “era troppo strano”? Qui Cage, che per la prima volta in carriera compare accreditato con il nome “Nicolas Cage” e non “Nicolas Coppola”, si vede invece affidare un personaggio che è “troppo strano”, soprattutto a confronto con la noiosa normalità altoborghese di Julie. E quindi lui se la gode un sacco: ciondola, fa le faccette, fissa il vuoto, biascica le sue dichiarazioni d’amore in quel modo che abbiamo imparato ad amare e che nasce proprio in Valley Girl

Valley Girl Nic

Non vorremmo mancare di rispetto a Deborah Foreman, ma la sua Julie impallidisce e sparisce (anche per necessità narrative, ovviamente) di fronte all’onnipotenza Cage-iana. D’altra parte si sa che “il paradiso lo preferisco per il clima, l’inferno per la compagnia”: Randy è il diavolo che irrompe nella sanificatissima vita di Julie e la sconvolge, facendole conoscere le gioie del rock and roll (e tutto il resto che viene solitamente associato al rock and roll, sapete bene a cosa ci stiamo riferendo, non fate finta di nulla). Il punto è questo: tolto Cage, Valley Girl sarebbe una docufiction che parla della vita di tutti i giorni delle valley girl e dei loro valley boys. Gli manca la scintilla di genio che c’era in Fuori di testa, è un film meno surreale e molto più fattuale di quello di Amy Heckerling, e francamente fa anche pensare che la vita nella San Fernando Valley degli anni Ottanta fosse un po’ una noia. Nicolas Cage è il raggio di sole e di locura che risolleva la situazione e mette in moto tutto il film; senza di lui, Valley Girl non sarebbe (quasi) nulla.

Cage-o-meter: quanto Nicolas Cage c’è in questo film da 1 a 10?

9. Perché non 10? Perché di fatto è Julie la vera protagonista del film, e il Nic è “il suo uomo”. Che le ruba la scena ogni volta che apre bocca, da cui il 9; ma non possiamo non notare, per esempio, che il film si apre con parecchi lunghissimi minuti nei quali Nicolas Cage non c’è. È un avvertimento anche in vista delle prossime puntate di questa rubrica: chi vuole guadagnarsi quel 10 deve impegnarsi, e tenere Nicolas Cage fu Coppola dentro l’inquadratura almeno per il 95% del film.

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