Valkyrie e Tom Cruise alla canna del gas?

L'uscita di Valkyrie è stata nuovamente spostata, questa volta anticipandola a dicembre, periodo molto affollato. Intanto, Paula Wagner deve abbandonare il posto di responsabile della United Artists. Si mette male...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Valkyrie, la pellicola diretta da Bryan Singer e in cui Tom Cruise interpreta un ufficiale nazista che pianifica un attentato a Hitler (che uscirà in Italia come Operazione Valchiria), ha subito l'ennesimo cambiamento di data d'uscita. Questa volta (si spera definitiva) è stato detto che arriverà in sala il 26 dicembre, periodo (come fa notare David Poland) affollatissimo, considerando che il 19 esce Seven Pounds con Will Smith (diretto da Gabriele Muccino) e Yes Man con Jim Carrey, oltre ad un possibile candidato agli Oscar, Il curioso caso di Benjamin Button. Lo stesso giorno (26 dicembre) arriva Revolutionary Road, pellicola che rimette assieme Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, per un regista (Sam Mendes) che di Oscar si intende, mentre il giorno di Natale c'è The Spirit. Nell'articolo uscito sul blog di Anne Thompson si parla una buona accoglienza da parte di chi ha visto la pellicola, cosa che avrebbe spinto i realizzatori ad anticipare l'uscita e a tentare l'assalto ai premi (e al botteghino, due cose che spesso vanno a braccetto). Che, come evidente dall'elenco di pellicole in arrivo in quel momento, sarà tutt'altro che un'impresa facile.

Anche perché le cose per la United Artists non vanno certo benissimo. Paula Wagner, socia storica di Cruise,ha rinunciato al suo posto di responsabile della rinata (e sfortunata) casa di distribuzione, ufficialmente per essere più coinvolta negli incarichi più naturali per lei, quelli legati alla produzione diretta di film. Nikki Finke non è però molto d'accordo con questa ricostruzione e parla di un licenziamento in forma gentile, causato dalla mancanza di decisione della Wagner. La Finke cita una fonte interna, che sostiene che la Wagner sia stata "un disastro [...] e la responsabile principale dei problemi della United Artists". Comunque sia, non proprio un bel biglietto da visita per una società che voleva ritornare grande, ma che purtroppo si è affidata ad una personalità con poca esperienza in questo campo. Lezione salutare anche per Cruise. Magari, la prossima volta, invece di mettere una fedelissima in una poltrona così prestigiosa, leggerà meglio i curriculum dei candidati...

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