Un'estate italiana non così drammatica?

Il giornalista Marco Spagnoli interviene nel dibattito sull’estate italiana e ci parla anche di altre pellicole importanti in uscita in questo periodo...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Non di sole Major vive l’industria cinematografica in Italia.

A dimostrarlo gli incassi dell’ultimo anno con la riscossa del cinema italiano che anche quando produce cose di media qualità, queste ultime sembrano andare meglio dei prodotti equivalenti targati USA.

L’estate 2008 è sicuramente più complessa e, al tempo stesso, articolata rispetto a quella del 2007: da un lato gli Europei di Calcio complicano la situazione delle uscite di giugno, dall’altro lo sciopero degli sceneggiatori, forse, terminato e l’imminente sciopero degli attori il prossimo giugno sembrano avere accentuato la crisi strutturale del cinema hollywoodiano sempre apparentemente più incapace di pensare in maniera ‘internazionale’ rispetto al mercato domestico che resta il suo faro di punta per determinati tipi di produzioni dal respiro corto come i blockbuster che tra maggio e settembre devono riuscire a fare il pieno. Pena incassi elevatissimi, ma ancora sottodimensionati rispetto le aspettative sempre più elevate.

Ecco quindi che il cinema estivo proveniente da Hollywood è soprattutto pensato per i teenager. Quelli che negli Usa affollano i Multiplex e quelli che in Italia, secondo alcune analisi che non tengono realisticamente conto della realtà sociale del nostro paese, invece, se ne vanno per due mesi in vacanza lontano da tutto e tutti. Su un’isola deserta presumibilmente…

Non tutti sostengono e che vedono, nell’ambito delle Major americane nel nostro paese, due schieramenti, ormai, sensibilmente contrapposti: chi crede (tanto) nell’estate, come Universal – Paramount DreamWorks e Warner Bros,e chi resta scettico un po’ per mancanza di titoli papabili, un po’ anche in virtù di listini meno affollati come quelli delle due Major guidate da Richard Borg e Paolo Ferrari che se non sfruttassero l’estate oltre a perdere una grande occasione finirebbero in altri periodi dell’anno per farsi concorrenza da sole.

Il vero problema dell’estate 2008 alla quale, alla fine, dovrebbero affacciarsi anche altri soggetti come Lucky Red con Il Divo di Paolo Sorrentino, BIM con uno dei suoi tanti titoli a Cannes più la deliziosa commedia Be Kind Rewind con Jack Black, è dato dal cinema italiano. Se le ‘stelle allineate’ porteranno sulla Croisette in contemporanea il film di Sorrentino e l’attesissimo Gomorra di Matteo Garrone (ma potrebbe esserci anche un’ulteriore sorpresa data dal film di Giordana o – udite, udite – Ozpetek…) ecco che l’estate cinematografica italiana potrebbe giovarsi di quei film che posizionati più tardi o in altri periodi dell’anno perderebbero altrimenti di appeal e pubblico. I film devono, a patto che i materiali siano pronti, uscire in contemporanea con i Festival dove vengono presentati. Questa è una regola non scritta da ‘onorare’ che negli ultimi mesi ha mietuto vittime illustri da Ang Lee allo stesso Sorrentino de L’Amico di Famiglia: conservarseli per autunni turbolenti lacerati tra Venezia e Roma è una follia insensata che finisce sempre o quasi in un bagno di sangue per le sale cinematografiche.

Al di là dei supereroi e dei maghi hollywoodiani, l’estate cinematografica è, come spesso capita, un lavoro da ‘gente comune’. Batman, Iron Man e Hellboy ci possono mettere la loro, come ha fatto l’anno scorso San Harry Potter da Hogwarts, ma adesso è soprattutto il cinema italiano a dovere fare necessariamente la sua parte.

Esattamente come è successo in Francia non tantissimi anni fa.

L’estate potrebbe essere una grande fortuna per i film italiani: da un lato per l’opportunità di uscire in un periodo meno concorrenziale, dall’altro per sfuggire al rischio concreto di cannibalizzazione come quella che si sta vivendo in questi giorni quando i titoli nostrani finiscono, purtroppo o per fortuna,  per farsi concorrenza.

Certo, con grande attenzione si guarda anche al progetto della Medusa di un cinepanettone estivo targato Vanzina in uscita a metà giugno. Onore al merito per averci, finalmente, pensato, ma anche una sorpresa deriva dai commenti degli altri autori e registi che preferirebbero uscire in ‘venticinque’ tutti insieme a novembre, anziché, pressoché da soli, a giugno.
E‘, forse, possibile che in questo paese siamo così in pochi a pensare che il cinema d’estate possa continuare a funzionare? Quando tra tre anni uscire d’estate sarà considerato normale, saremo tutti contenti. Nel frattempo, però, la conquista del mercato estivo non è un gesto cavalleresco da parte di qualche eroe dalla vocazione ascetica, ma un terreno più o meno vergine di conquista commerciale che ha degli interessanti risvolti per l’entertainment nazionale.

In attesa, quindi, che tutti si accorgano della necessità e dell’opportunità dell’estate cinematografica, è bene ribadire un concetto: la stagione estiva e i mesi che vanno da maggio a settembre rappresentano una possibilità concreta, non un dogma cui credere o meno a seconda dell’orientamento di fede. I numeri lo dimostrano.

In più, anche qui è bene sottolinearlo, se i film usciranno d’estate nel 2008 sarà per tre motivi sacrosanti: la possibilità di fare soldi e tanti in questo periodo dell’anno, la morte di Heath Ledger che renderebbe impossibile e complicata un’uscita ritardata de Il Cavaliere Oscuro, il timore che il cinema dei giovani venga piratato ‘a tutta randa’, perché i ragazzi, oggi, guardano ad una promozione in termini globali e non soltanto al marketing locale.
Un’estate con titoli americani e alcuni film chiave italiani potrebbe dare ulteriore impulso non solo all’industria cinematografica di per sé, ma anche al sistema culturale di questo paese dominato da una televisione stantia, che – come dimostrano – le statistiche, i giovani guardano molto poco. Perché quindi non dare loro un’alternativa valida d’estate senza pararsi dietro alibi che gli incassi di Harry Potter e dello stesso Transformers hanno dimostrato essere obsoleti?

Marco Spagnoli, Giornalista e Critico Cinematografico. Giornale Dello Spettacolo.

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