Una notte violenta e silenziosa è l’antidoto a Scipione

Una notte violenta e silenziosa è un horror natalizio, e in quanto tale è perfetto per l’imminente arrivo del caldo

Condividi

Una notte violenta e silenziosa è su Netflix

Ogni tanto ci viene la curiosità di sapere in che modo le piattaforme di streaming scelgano il tempismo con il quale aggiungere titoli al loro catalogo. Prendete Una notte violenta e silenziosa del norvegese Tommy Wirkola, che in ossequio alla sua provenienza geografica ha (quasi) sempre girato film ambientati in mezzo alla neve e al freddo: è arrivato su Netflix in questi giorni, proprio alla vigilia di un altro arrivo tanto atteso (o forse meno), cioè quello del grande caldo generalizzato su tutta la Penisola italiana, non solo nelle regioni del Sud. Il famoso anticiclone Scipione, che porterà le temperature oltre i 30 °C e in certi casi anche sopra la soglia, psicologica e non solo, dei 40: quale momento migliore, si dev’essere detto l’algoritmo, per regalare ai nostri abbonati un bell’horror natalizio?

Una notte violenta e silenziosa e la logica del ribaltamento

In fondo, a pensarci bene, l’idea di proporre Una notte violenta e silenziosa in pieno giugno ha una sua perversa logica. È la vigilia di Natale, e Babbo Natale sta bevendo l’ennesima birra al bar. Depresso, disilluso, neanche una conversazione con un altro tizio vestito come lui lo risolleva di morale: questo perché l’altro tizio è solo una persona che di mestiere si veste da Santa Claus per qualche giorno ogni anno per portare la felicità ai bambini nei centri commerciali (a proposito, questa cosa si usa ancora? Anche in Italia? Non ricordiamo un Babbo Natale in un centro commerciale da parecchi anni), mentre il beone interpretato da David Harbour nel ruolo della vita è proprio lui, San Nicolao in persona – come scopriamo in un momento di bassissima eppure altissima comicità che coinvolge le sue renne e una bella spruzzata di vomito.

Fuori c’è la neve, tutto parla di regali e buoni sentimenti e in generale c’è quell’atmosfera che ci si aspetta dai film Hallmark verso dicembre. Fuori nella realtà, invece, ci sono temporali e grandinate causate dallo scontro tra masse d’aria di temperature molto diverse (se vivete al Nord) oppure siccità e colonnine di mercurio già pericolosamente alte (se vivete al Centro, al Sud o su una delle due isole maggiori). La sensazione per noi italiani è che sia imminente l’arrivo di quel periodo dell’anno nel quale sta bene solo chi ama soffrire: le temperature che non scendono sotto i 30 neanche di notte, le case soffocanti, le lenzuola sempre sudate… Sì, c’è davvero una logica perversa nel provare a distrarci facendoci vedere bianchi fiocchi e regali impacchettati.

Babbo bastardo

D’altra parte è il film stesso a lavorare su un ribaltamento già tentato in passato ma non con questa violenza. Pensate a Billy Bob Thornton e al suo Babbo bastardo: il Natale è un periodo talmente ripieno di buoni sentimenti e positività che è forte la tentazione di fare un dispetto e rovinare la festa inventandosi Babbi Natale cattivi, scorretti, volgari. L’horror in particolare ha giocato spesso con l’idea del Santa Claus assassino: pensate a Natale di sangue, a Krampus, al delizioso Better Watch Out. O ancora meglio a una piccola gemma francese che è forse, silenziosamente, la più grande ispirazione per Una notte violenta e silenziosa: Un minuto a mezzanotte, una sorta di versione horror di Mamma, ho perso l’aereo, nel quale un bambino deve respingere gli assalti di un Babbo Natale psicopatico appena licenziato dal centro commerciale dove lavorava.

Ecco, il Babbo Natale di David Harbour ha in questi film i suoi predecessori e ispiratori, ma è in realtà una figura ancora diversa. Non è violento, né un assassino: lo diventa per necessità, e anche per una sorta di versione splatter dello spirito natalizio. Non vorrebbe uccidere nessuno: è solo stufo di dover continuare a fare quel mestiere e usare i suoi poteri magici in un mondo nel quale il Natale è diventato (?) una festa consumistica, e nel quale, come dice lui, il sorriso dei bambini quando aprono i regali dura appena un paio di secondi, prima che i piccoli gremlin decidano di passare con avidità al Natale successivo. È un Babbo Natale controvoglia, insomma, che già di per sé sarebbe uno spunto geniale e che in più si ritrova coinvolto, sempre senza volerlo, in un mix tra una faida familiare e una home invasion.

Una notte violenta e silenziosa e lo spirito del Natale

Perché poi, oltre alle sue vicende personali, Una notte violenta e silenziosa racconta anche la storia di una famiglia straricca e completamente priva di scrupoli, empatia e amore reciproco. C’è una ricca matriarca a modo suo psicopatica, un figlio e una figlia che la odiano, si odiano e fanno comunque di tutto per compiacerla perché non possono fare a meno dei suoi soldi; c’è un nipote che sembra la caricatura di una caricatura di un tiktoker, e una povera nipote che è l’unica anima candida rimasta in famiglia, e che alla fine dovrà anch’essa imparare a sporcarsi le mani per salvarsi. E ci sono gli invasori di casa: criminali, traditori, assassini, che vogliono rubare i milioni di dollari nascosti nella cassaforte di famiglia. Se Babbo Natale ci viene presentato come un ubriacone disilluso, insomma, il resto del cast è una collezione di figure tossiche ciascuna a modo proprio.

E proprio questa scelta è il motivo per cui Una notte violenta e silenziosa, al netto di certe lungaggini e di un finale melenso che sbaglia completamente il tono, funziona così bene. Come in tutti gli horror dove muore tanta gente, c’è del gran gusto a vedere i presunti buoni e gli indiscutibili cattivi che soffrono, si fanno malissimo, perdono pezzi, muoiono. Wirkola ha cominciato la sua carriera prima con una parodia di Kill Bill, poi con un film di zombi, nel quale si divertiva a fare letteralmente a pezzi decine e decine di corpi umani. Il suo gusto per il gore e la creatività applicata agli omicidi è perfettamente adeguato a questa storia anti-natalizia, in un film che procede a ritmo spedito e raramente fa passare troppi minuti senza un po’ di sangue. Certo, non è il migliore del mondo quando si tratta di girare l’azione, e alcune scene avrebbero funzionato meglio nelle mani di un regista più capace da questo punto di vista. Ma l’idea è talmente forte e insieme talmente assurda che si passa sopra anche a questi difetti, e ci si diverte come dei matti ad assistere a questo massacro natalizio. Tenetelo da parte per quando ci saranno davvero 40 °C: vi farà del bene.

Vi ricordiamo che trovate BadTaste anche su TikTok.

Continua a leggere su BadTaste